Questa one-shot non è scritta a scopo di lucro.
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I just wanna talk about nothin' with somebody that means something
Spell the names of all the dreams and demons for the times that I don't understand
Tell me, what's the point of a moon like this when I'm alone again?
Can I run somewhere beautiful where nobody knows my name?
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Una luna leopardiana, tremula e lattiginosa, si ergeva con timidezza sulla volta oceanina della magica Miami. Il vento ululava, ferino, da una parte aizzando le onde che s'infrangevano sulla riva, dall'altra percuotendo le finestre ben sigillate di casa Cabello-Estrabao.
Camila si agitava nel sonno, attorcigliandosi tra le lenzuola come un demonio incapace di trovare pace. Invano tentava di colpire l'aria, rotolando da un fianco all'altro, nello stesso modo in cui aveva ripetutamente percosso le sue spalle, in cerca di una spiegazione che non era mai pervenuta a chiare lettere. Perché? biascicava, articolando le sillabe a stento.
Poco più tardi, sobbalzando innanzi a un fotogramma che replicava in maniera vivida un paio di familiari occhi verdi, si destò.
Accigliandosi, si trasse fuori dall'intrigo di gambe e cotone di cui era prigioniera. Una volta assicuratasi il sostegno della testiera retrostante, controllò l'orario e poi virò lo sguardo oltre le tende della finestra, sul mancato plenilunio che la rendeva assai inquieta: ogni notte la osservava come se fosse stato una persona in carne e ossa.
Agguantò il cellulare con un solo nome in mente. Digitò dieci cifre a memoria e attese uno, due, tre squilli. Andiamo, andiamo, impetrava tra sé e sé.
- Chi cazzo è a quest'ora indecente? -.
- Cheechee, sono io. Per favore, non mettere giù -.
Dall'altra parte della cornetta, Dinah si stropicciò ruvidamente il viso, come per accelerare il risveglio dei sensi, e si pizzicò una guancia. Era ben desta o sognava? Non ricordava che la sua migliore amica avesse certe abitudini notturne.
- Che è successo? – domandò, allarmata.
In verità, era già balzata giù dal proprio letto ed era alla frenetica ricerca di un paio di scarpe e delle chiavi dell'automobile.
- Non dirmi che stai già correndo qua... -.
- Certo che sì, genio! Che altro dovrei fare quando mi chiami alle quattro di notte? -.
Camila si rigirò tra le lenzuola. Il cuore ancora palpitava, ma la voce armoniosa di Dinah cominciava ad avere un effetto benefico sui suoi nervi.
- Stai dove sei. Devo solo... -.
- Sputa il rospo, Cabello -.
***
E quando anche l'ultima cerniera lampo della valigia si fu chiusa, capì che la cima del monte era assai vicina: ormai mutava in precipizio e caduta libera. Come diavolo poteva andarsene dall'altra parte del mondo con una tranquillità simile?
A ogni movimento, la sua silhouette slanciata emanava una grazia sempre maggiore; ma era innanzi al suo sguardo che irrimediabilmente si capitolava.
- Non guardarmi così, per favore -.
- E tu levati quel funerale dalla faccia, che non è la fine di niente -.
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The Moon told me
FanfictionRaccolta di one-shot ispirata ai primi due album da solista di Camila Cabello, "Camila" e "Romance". Contiene ventiquattro capitoli, sia inediti che extra, per quanto riguarda le fanfiction presenti sul mio profilo. "Señorita" non è presente a causa...