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..''Porque no quiero vivir con miedo a perderte, me quiero morir si no puedo verte. En mi vida no hay màs salida.. No puedo dormir si no puedo tenerte.. No puedo seguir muriendo lentamente, a tu lado encadenado..''

(miedo a perderte)

Finalmente era arrivata la fine della giornata, finalmente anche quel giorno era giunto al termine. Per l'ennesima volta mi trovai disteso nel letto a fissare le stelle. A volte mi chiedevo se loro non fossero stanche di vedermi ogni giorno disteso ad avvilirmi. '' forse un giorno qualcuna mi cadrà in faccia per vendicarsi''. Era quello che pensavo sempre, ed ancora una volta sfuggivo al mio vero problema. Pensavo ad atro come sempre, come se il non pensarci potesse risolvere tutto. Quella sera decisi di andare a letto presto, e di pensare soltanto al domani. Alla festa del mio amichetto Gas. Non ero tanto felice d'andare, ma dovevo. Dovevo farlo per lali. E lo feci.

Alle 18 arrivò Euge a casa mia. Bellissima come sempre, era vestita con una canottiera nera e sopra un altra larga bianca, abbinati con un paio di pantaloncini a jeans. Diciamo che non era una vera e propria festa, quindi un abbigliamento casual poteva anche essere accettabile. Anch'io ero vestito molto semplice: solita maglietta sotto camicia aperta a mezze maniche, jeans e converse.

Euge: Vedi di non fare troppe conquiste questa sera!
Pet: tranquilla.. a che ora andiamo?
Euge: Verso le 19:00 viene Lali e da qui partiamo tutti insieme!

Visto che c'era ancora tempo, mi sedetti nel divano. Presi una caramella da sopra il tavolino e la divorai. Stavo morendo dalla fame, perchè naturalmente non avevo mangiato tutto il giorno. Ma dovevo usare qualcosa per far calmare la gastrite anche se non pensai che una caramella alla fragola non era tanto adatta a uno stomaco irritato. Incominciai a sentirmi male, a sudare freddo. Ma nonostante cercavo di mostrare che stessi bene, la mia faccia tradiva il tutto.

Euge: ma cosa ri succede? Sembri un cadavere appena rinato. Un vampiro, insomma.
Pet: ho solo un po di dolori allo stomaco tutto qui, niente di grave.
Euge: vuoi che chiamo Lali e le dico che noi non andiamo? O che li raggiungiamo dopo?

Si, cazzo! Si! Io e te a casa mia una sera! Soli! A guardarci un film e a parlare! La situazione perfetta! Ma per quanto fossi euforico da quell'idea, pensai subito alla mia migliore amica. Aveva bisogno di me e io mi ero promesso che fossi andato alla festa per lei.

Pet: no lascia stare, mangio qualcosa forse passa.

Andai in cucina, presi un pezzo di pane e quasi lo inghiottii sano. Il dolore calmó, quindi decisi di ritornare in salotto.
Lei, intanto, stava fininendo di prepararsi. Aveva raccolto i capelli in uno chignon un pó disordinato. Il tutto stava insieme con una piccola pinza, ed io ero quasi sicuro che non sarebbe durata per molto. Al collo portava una collana con un ciondolo a forma di cuore. Sapevo che quella collana era il regalo di suo padre, e sapevo quanto lei ci teneva a portarla sempre con se. Quando entrai nella camera stava finendo di passarsi il rossetto rosso scuro. Era bellissima e quelli erano i momenti che desideravo non fosse mia cugina.

Alle 19 precise arrivó Lali. Anche lei vestita in modo casual: una canottiera bianca con sopra un giubbino di eco-pelle beige, e pantaloncini a jeans.

Pet: io direi che adesso possiamo andare.

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