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Eravamo a tavola: io, lei e mia zia Emy. Mi sentivo uno schifo per quello che provavo, per quello che sentivo.'Innamorarmi del mio stesso sangue, ma com'è possibile?'' Eppure era cosi, e adesso che la stavo guardando, con la bocca tutta sporca di salsa, io ero cotto di lei.  La guardavo come se non ci fosse nient'altro di piu bello al mondo, perchè in realtà non c'era. E tutto questo non faceva altro che farmi stare peggio. A peggiorare la situazione, c'era anche il fatto che lei era fidanzata. Ogni volta che usciva con lui, mi portava sempre con lei. Lei insisteva che io uscissi sempre con loro, diceva che per ''sicurezza'' voleva che io fossi li con lei nei paragi. A mio malincuore, non le dicevo mai di no, e mi portavo sempre la mia migliore amica Mariana, detta lali. A lei avevo cercato di nascondere tutto cio, anche se dopo diverse uscite lo capì ''senti bello, tu a me non mi freghi! L'ho capito che provi qualcosa per tua cugina, e ti vergogni così tanto da non dirlo neanche a me, anche se sono la tua migliore amica. Ma ricorda, a me non puoi mentire. E soprattutto non devi nascondere nulla. Anche perchè non ci riusciresti. Io ti conosco, anche abbastanza bene. Ti vedo come la guardi, e soprattutto come -li- guardi quando sono insieme. Tu non vuoi cercare di far capire niente ma dentro stai morendo, non è così Pet?''  Non le risposi, aveva ragione. Ma come potevo dire tutto quello che provavo? Tutta quella rabbia che provavo per Nicolas, cazzo volevo essere io al suo posto.

Mia madre aprì la porta della cucina, riportandomi alla realtà. Era esausta, aveva la faccia di un corritore che aveva corso per ben 3 maratone di fila. Aveva le mani piene di sacchetti, che subito gettò sopra il tappeto.
Euge:Mangiate qui questa sera? Mia madre vuole provare a cucinare le tortillas, accompagnato al dulce de leche!! 
Mamma: E come posso rifiutare?

Non sapevo se essere felice o terribilmente triste. Si, ero contento stare piu tempo con lei, ma naturalmente dopo che avevo capito cosa provavo, più la guardavo, più le stavo vicino, e piu mi sentivo uno schifo. Ma almeno, quando rimanevo a mangiare a casa di zia Emy, lei non usciva con Nicolas. E almeno quella sera, l'avrei passata con lei. 

Finito quella stupenda porzione di lasagne, tornammo nella sua stanza,  riprendere la partita:
Euge: Sai? Speravo tanto che questa sera mangiavate qui, per tanti motivi!
Pet: Per esempio?
Euge: Intanto ieri ho comprato un portafotografia, e volevo metterci una nostra foto. Cosi quando un domani ti sposerai, io mi ricorderò dei bei momenti passati con mio cugino. Il mio fratellone, il mio compagno d'infazia. L'unico uomo che è riuscito a salvarmi quando non avevo le forse per rialzarmi.

Non riuscii a trattenere le lacrime. Era tutto vero. Io la salvai quando lei non aveva amici, quando non aveva un ragazzo, quando la perdita di suo padre la fece entrare in anoressia e perdere l'anno scolastico. Io, e nessun altro. Per fortuna ero seduto dietro di lei, mi passai subito il braccio negli occhi, e continuai:
Pet:  Sei la solita stupida stronzetta.. io non mi allontanerò mai. Lo sai. Non ti lascerò mai sola.
Euge: Lo spero.. anche perchè non ti ridarò mai tutti i tuoi giochi, sappilo.
'' Tranquilla, non riuscirei ad andarmene neanche se lo volessi''  Le avrei detto, ma non ci riuscii. Le avrei voluto dire che il perchè io non me ne andavo non erano i giochi, ma lei. E pensando che un domani magari lei si sarebbe sposata, con un altro uomo, magari Nicolas, magari qualcun altro non faceva altro che rendermi piu depresso di quanto non volessi sembrare.

Giocammo per tutto il pomeriggio, e dopo aver finito di cenare, andammo dinuovo nella sua stanza. Dovevamo ancora fare la foto:
Euge: Dai Pet! Non fare lo stupido!
Pet: Hai detto che vuoi una foto divertente! Come devo mettermi?!
Euge: Metti la faccia da cucciolo che adoro. Sisii, questa!

*scatto della foto*
Euge: E' bellissima! Non vedo l'ora di stamparla!!
Pet: Se piace a te...
Euge: Si, a me piace! Ah, Pet! Prima che vai via devo dirti una cosa. Volevo dirti grazie per tutto quello che hai fatto in questi anni per me. Volevo ringraziarti per tutto, mi hai salvato la vita. Davvero. In tutti i sensi. Non so se un giorno riusciró a farmi una vita lontana da te. Non so. Ma se un giorno lo dovró fare, tu ricordami queste mie parole. Sei importante, lo sei e lo sarai. Ti voglio troppo bene.

La presi di scatto e l'abbracciai. Con tutta la forza che avevo in corpo. Sentivo le sue lacrime nella mia spalla, e un lieve "grazie" fece scendere una lacrima sul mio volto.

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