epilogo

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Sono intenta a guardarti riposare accanto a me, siamo ancora in ospedale, ci vorrà qualche giorno prima che io possa di nuovo camminare. Inizio a sentirmi strana, non riesco più a muovere il mio corpo, mi agito, ti chiamo, il respiro inizia a mancare, te ne rendi conto,mi guardi, mi sorridi, prendi la mia mano tra le tue.

"É ora lex...devi svegliarti" mi dici sorridendo.

"Ma sono già sveglia" ti rispondo io.

"No...devi svegliarti veramente" rispondi tu, mi dai un bacio sulle labbra e poi tutti intorno a me si fa bianco.

Sento dei macchinari...suonano veloci, sento una voce...la tua. Stai chiamando i dottori. 'perche hai così paura Clarke?' . Vedo bianco, solo bianco intorno a me, una luce fortissima. Piano piano però quella luce si scurisce sempre di più e molto lentamente riesco ad aprire gli occhi. Sono in ospedale, ma non é quello dove sono stata portata dopo l'incidente a lavoro. Non riesco a parlare.

"Tossisca" dice un dottore che si trova di fianco a me, ci provo, é difficile ma ci riesco. Mi tolgono un tubo dalla gola, mi fa bere...ma io non capisco. Non ci sei vicino a me, il dottore esce, dopo qualche minuto entri tu.

"Lexa" dici sussurrando, sei diversa, hai i capelli lunghi, li avevi tagliati,sei dimagrita tanto.

"Clarke" ti dico io,sei bloccata davanti a me, le occhiaie circondano i tuoi splendidi occhi blu. "Aden e Madi?" Ti chiedo subito. Vedo che non capisci cosa ti sto chiedendo. "Sono da tua madre? Dove sono Clarke?" Continuo a chiederti io.

"Lexa...chi sono Aden e Madi?" Mi chiedi...il mio cuore si ferma, non riesco a parlare,a respirare...cosa sta succedendo?

"So-sono i nostri bambini Clarke...no-non ti ricordi?" É tutti così strano, così diverso, tu sei diversa, l'ospedale é diverso, il dottore ha un accento italiano...non siamo a Chicago. Ti conosco, non sai cosa dire, non sai come spiegare qualcosa, hai la fronte aggrottata e poi ti stuzzichi le mani.

"Ehm...Lexa, tu ti sei appena svegliata dal coma...ci sei stata 6 mesi" mi dici con le lacrime agli occhi. Un altra volta...ma basta.

"Di nuovo?" Ti chiedo scioccata per le tue parole.

"Perché ci sei stata un altra volta prima di ora?" Mi domandi...cosa ti succede Clarke? Perché non ti ricordi più niente? Non ricordi di Aden, di Madi, di quando Roan mi ha sparato a Roma...Roma...

"Roma...Clarke?" Roma...cazzo Roma. Non può essere.

"Siamo a Roma lex" confermi tu.

"No no no" ti prendo la mano, non hai la fede, mi guardo la mia, non ho la fede, neanche gli anelli, quelli della proposta...Aden, Madi...loro non ci sono...no no no no. Inizio ad agitarmi,cerchi di tranquillizzarmi. Riesco a pensare solo ai bambini, non ci sono, non ci sono mai stati...il nostro matrimonio non c'è mai stato, non c'è mai stata nessuna rapina, nessun ritorno di Ontari, niente di niente.

"Clarke, non ci siamo mai sposate quindi? Non abbiamo mai adottato due bambini stupendi? Non abbiamo partecipato ad una rapina? Non ci hanno mai rapiti e cancellato la memoria? Ontari non é mai tornata? Non ti ho mai tradita? Non hanno mai sparato ad Anya? Tu...tu ora non sei incinta quindi?" Inizio a fare domande a raffica, non riesco a controllarmi...era tutto così reale, tutto così vero. Tutti quei momenti felici non li ho mai passati. Clarke ti prego non prendermi per matta.

Tu fai di no con la testa per rispondere alle mie domande, inizio a piangere, mi abbracci, mi accarezzi il viso, mi sussurri parole dolci per farmi tranquillizzare.

"Hey é tutto ok...stai bene?" Io annuisco piano. "Raccontami tutto Lexa" mi dici dolcemente e io inizio il mio racconto. Ti racconto per filo e per segno tutto quanto...i momenti belli ed i momenti brutti. Dalla rapina, all'incidente a lavoro. Tu mi ascolti, fai qualche commento una volta tanto, soprattutto quando ti racconto dei bambini.

Prima regola. Niente RelazioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora