Capitolo 15

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2 settimane dopo

Abbiamo passato il controllo della casa, é a norma, gli stipendi vanno bene, possiamo permetterci di mantenere due bambini e di sistemarli come meglio crediamo. Abbiamo fatto la loro cameretta, abbiamo discusso parecchio, soprattutto sul colore delle pareti. Se non dovessero venire loro,di certo la cameretta non sarà abbandonata a se stessa, la famiglia la allargheremo comunque.Oggi verranno gli assistenti sociali, questo un po' mi preoccupa, tutto il casino che é successo non aiuta per niente, come glielo spiego che siamo stati rapiti,che ci hanno cancellato la memoria, che stavamo per rapinare una banca e che tenevano in ostaggio 70 persone? Nel frattempo mi sono trasferita a casa tua...casa nostra, sto camminando per tutto il salone, mi stuzzico le mani, tu sei seduta sul divano, dai l'impressione di non essere agitata ma chi ti conosce sa che quando sei agitata devi tenere qualcosa in mano e ora stai giocherellando con il bracciale che ti ho dato alla villa. Ho perso il mio lato da Heda ormai, prima ero una maschera, niente e nessuno poteva scalfirmi, poi sei arrivata tu, ora mi commuovo per ogni cosa, quando mi agito non riesco a controllarmi... Clarke Griffin, cosa mi hai fatto?

"La smetti di camminare? Fai agitare anche me"

"Sei già agitata"

"Non é vero..."

"Allora non rompere il mio braccialetto"

Tu guardi le tue mani, lo sai anche tu che lo fai, te lo rimetti al polso e mi guardi, poi suonano al campanello.

"Cazzo" dici, io mi avvicino a te e dopo qualche respiro profondo apri la porta.

"Buonasera, prego accomodatevi" dici tu con un sorriso, ci dirigiamo verso il divano dove facciamo accomodare gli assistenti sociali e noi prendiamo delle sedie, ti prendo subito la mano,tremi anche tu, poi saresti quella non agitata.

"Allora, é un piacere conoscervi, noi siamo Tommy Williams e Christine Brown"

"Il piacere é tutto nostro, noi siamo Lexa Woods e Clarke Griffin" dico io cercando di non fare tremare la voce.

"Si lo sappiamo,abbiamo avuto delle informazioni al riguardo. Allora siete agitate?" Perfetto, si inizia con le domande.

"Il giusto" rispondi tu...cazzata...siamo molto agitate, questo loro non lo sanno.

"Come mai avete deciso di fare questo passo?" Ci chiede Tommy. Christine si occupa di trascrivere tutto ciò che viene detto.

"É una cosa che volevamo fare già da tempo. É il nostro sogno quello di allargare la famiglia" rispondo io stringendoti più forte la mano. Ok si il nostro sogno é quello di allargare la famiglia,ma diciamo che é stato tutto...improvviso?

"Vi amate tanto,si vede" commenta lui,noi annuiamo e lui continua a parlare.

"Lexa, tu hai preso in considerazione il fatto che con il tuo lavoro i rischi sono tanti? Quei bambini hanno perso entrambi i genitori, se dovesse succedere qualcosa anche a te?" Ed ecco le domande scomode. Che gli dico? Clarke aiutami.

"So che i rischi del mio lavoro sono tanti, mi hanno addestrato per fare questo lavoro,se lo farò bene non mi succederà niente"

"Ma se dovesse succedere qualcosa? Qualcosa che non dipende dal tuo modo di lavorare, ma che succede e basta"

"Deve succedere per forza qualcosa? É troppo strano pensare che il mio essere responsabile sul posto di lavoro mi permetta di uscirne sana e salva da una casa in fiamme o da un palazzo crollato?" Mi sussurri un 'calmati'. Questo Tommy me la sta tirando, io sì benissimo cosa devo fare nel mio lavoro, lui non sa niente.

"Ci risulta che 10 mesi fa lei durante un intervento é rimasta bloccata in una casa in fiamme perché il tetto é crollato"

"Dovrebbe risultare anche che ne sono uscita sana e salva e che ho addirittura salvato un uomo e un bambino in quell'intervento" dico io guardandolo dritto negli occhi.

Prima regola. Niente RelazioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora