shooting

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Tom's pov
A svegliarmi questa mattina è l'irrefrenabile suono della suoneria del mio telefono a cui rispondo rapidamente nella speranza di farlo tacere.

"si-no-va bene ciao" dopo aver risposto a mala voglia a tutte le domande dell'interrogatore riattacco la cornetta e mi metto seduto al lato del telefono a riflettere come è mia solita abitudine fare.

Ester è tornata, non mi capacito del come, del quando e del perché. Ma so che lei è qui. So che lei mi mancava. Mi mancava vederla camminare per strada con i capelli raccolti in un alto chignon, mi mancava sentire la sua angelica voce e mi mancava perdermi nei suoi occhi verdi.

Ho sentito la sua mancanza ogni giorno di più, ogni giorno che passava il mio desiderio di vederla, toccarla e sentirla aumentava. Ogni giorno che passava aumentava la mia voglia di prendere un aereo e raggiungerla solo per dirle quanto avessi bisogno di sentirla vicino a me. Ogni giorno che passava sentivo la sua mancanza nonostante la sua lettera dicesse di andare oltre.

Averla vista con quel ragazzo però, vedere le sue morbide labbra a contatto con quelle di un ragazzo qualsiasi appena incontrato per puro caro, è stata la cosa più difficile. La rabbia che ho provato è inspiegabile e la gelosia regnava sovrana. Mi sono sentito sprofondare in un pozzo privo di fondo.

Ho passato un lungo periodo lontano da tutto e da tutti. Mi sono allontanato dai miei fratelli, dal mio migliore amico solo perché non volevo che soffrissero perché soffrivo io. Non volevo che la mia tristezza potesse rendere tristi loro. Non volevo che mi vedessero mollare senza riuscire a risalire.

Dopo un'ulteriore chiamata che mi ricorda del mio appuntamento indosso rapidamente dei vestiti e lascio casa mia.


"ecco il super modello più bello del mondo" esclama Rachel nel momento in cui entro nello studio facendo voltare tutti i presenti. Io le sorrido imbarazzato e le do un leggero pugno sul braccio "hai rimesso la testa a posto?" mi dice poi abbassa voce nell'orecchio. Io faccio cenno di si con la testa ma in realtà dietro le mie parole c'è una grande menzogna.

Dal giorno in cui ho rivisto Ester ho la testa completamente da un'altra parte. Mi sento come se mi interessasse solo ciò che riguarda Ester e il resto del mondo valesse meno di zero. Rachel dopo quell'incontro fuori dalla casa mi ha chiesto innumerevoli volte chi fosse e io non le ho mai risposto. Non so nemmeno io chi sia, non so nemmeno io chi siamo.

"Tom eccoti i capi che devi indossare per lo shooting" mi dice gentilmente la mia assistente porgendomi una quantità esagerata di vestiti.

Indosso il mio primo completo di color bordeaux ed esco dal camerino dove molte persone mi attendono.
Ci sono tantissimi fotografi: alcuni perfezionano le loro macchine fotografiche e altri sono già nascosti dietro l'obbiettivo. C'è la costumista che gira per lo studio con tanti vestiti ovunque, indossa due cappelli, parecchie magliette che tiene fra le mani, un foulard che le esce dalle tasche dei pantaloni. La mia assistente che sta finendo di compilare dei moduli e infine il conduttore che mi sta aspettando seduto sulla sua sedia.

Seguendo i suoi ordini mi metto affianco a Rachel ed entrambi ci posizioniamo per gli scatti. Nella prima foto io sono seduto su una sedia e la ragazza, più alta di me, si trova dietro con una mano sulla mia spalla. Dopo il cambio di vestiti e pettinatura ci ordinano di sdraiarci e i nostri visi sono a poca distanza. La mano della bionda è posizionata sulla mia guancia destra che massaggia dolcemente le mie guance, io la devo semplicemente guardare negli occhi ed entrambi dobbiamo sorridere naturalmente.

Qualche frazione di secondo dopo io chiudo gli occhi. Chiudo gli occhi perché essere in questa posizione, così vicino a lei mi provoca molte emozioni contrastanti.

I won't let you go |Tom Holland|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora