ice cream

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Ho riflettuto molto da quando ho visto Zendaya, mi ha fatta ritornare al mondo reale, alla realtà in cui sono ora, quella in cui non ci sono i miei genitori ma in cui ho una lunga e intensa vita davanti e sarò pronta a cogliere ogni aspetto positivo o negativo che quest'ultima mi offrirà.

Mi ha fatto capire che ho bisogno di pensare, non più alla situazione, ma pensare a me stessa e a ciò che voglio. C'è un posto nel mondo che mi fa ragionare, che mi fa stare bene, infatti è lì che mi sto dirigendo.

Il rumore delle onde che battono sulla sabbia mi riporta alla realtà, il sole di mezza estate picchia forte sul mio viso e lo stridio dei gabbiani mi fa sorridere.

Prendo la strada di quel sentiero che fino ad oggi avrei considerato troppo lungo, ora mi sembra troppo breve per la velocità con cui sto arrivando verso la fine. Faccio un respiro profondo non appena mi ritrovo l'immensità del mare e l'azzurro delle acque mi permetterebbe di specchiarmi se solo non fossi così distante. Mi siedo sulla roccia della baia in cui mi ha portato Harry quasi un' anno fa.

Questo è il mio posto preferito nel mondo, anche se è quello che mi spaventa allo stesso tempo di più. Il modo di vedere questo posto mi è stato rovinato quando qui ho trovato Noah e da quel giorno ha letteralmente rovinato tutta la mia vita, costringendomi ad allontanarmi dalla persona che amavo e facendomi perdere i miei genitori.

"Ester" una voce mi fa sobbalzare facendomi voltare, non appena metto a fuoco la figura che ho davanti non posso fare a meno che alzarmi e sorridere. Sorridere perché di fronte a me c'è la persona che avevo più bisogno di vedere.

"Harry" dico io con un filo di voce.

Il sole mette in risalto i suoi capelli ricci che sotto questa luce sembrano essere rossi. Indossa una camicia aperta che lascia scoperto il petto, lasciandomi intravedere la collana al collo, la stessa che ho io, l'unione dei nostri segni zodiacali.

Pochi istanti dopo il ragazzo mi corre incontro, ma io gli alzo una mano davanti al viso facendolo arrestare.

"ti prego, non avvicinarti troppo" dico io con gli occhi lucidi, lui sembra non capire.

"possiamo parlare?" dice lui sedendosi nel posto in cui ero io prima, io annuisco a poi mi siedo accanto a lui. Entrambi siamo seduti nella stessa posizione, le nostre gambe penzolano giù dalla roccia e le braccia ci aiutano a sorreggerci. Io ho gli occhi verso il mare, lui da quando mi ha visto non è ancora riuscito a togliermi gli occhi di dosso.

"prima che tu dica qualsiasi cosa sappi che i miei genitori sono morti, entrambi, si probabilmente ti sembrerà incredibile. Ti chiedo solo due cose, non supplicarmi di spiegarti cose di cui non mi sento pronta a parlare e seconda cosa, non toccarmi. Non lo dico perché sei tu, semplicemente perché l'ultima persona con cui ho avuto un contatto fisico è stato mio padre e ora temo che toccando dolcemente qualcuno la vita mi faccia il brutto scherzo di portarmi via altre persone a cui tengo, com'è successo con i miei genitori. Mi turba sai, il fatto di non avere più nulla e penso di avere davvero paura. Ho paura di dimenticarmi la voce dei miei genitori, ho paura di non riuscire più a essere me stessa e ho paura di ferirvi ancora" termino io spostando gli occhi dal mare verso gli occhi del mio migliore amico.

Mi stupisco di me stessa, non sono solita parlare di quello che provo e sento, ma aver rivisto Harry mi ha ricordato a quanto lui fosse importante per me. Mi ha ricordato quanto lui abbia fatto per me. Mi ha ricordato che è uno dei motivi della mia felicità.

Il mio amico non dice niente, gliene sono grata, sarebbe stupido fare le condoglianze, sarebbe ingenuo chiedere come sto, sarebbe intelligente mantenere il silenzio e far sapere all'altro che anche se non ti sta parlando, lui ti sta sostenendo.

I won't let you go |Tom Holland|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora