never

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Aspetto qualche secondo prima di tirare fuori dalla tazza di latte il biscotto da poco immerso.

Avete presente quella sensazione in cui si desidera che qualsiasi cosa vada in un solo ed unico modo? E che preferibilmente quel modo sia il più facile e immediato di tutti?

Ecco. Ogni mattina immergo un biscotto nel latte, affinché quest'ultimo diventi più morbido, al fine che non ferisca i miei denti, al fine che non implichi sforzi. Dunque nella vita si prende sempre la via più facile, la via senza fallimenti e la via che ti soddisfa.

"Ester, so che cosa faremo oggi!" nella cucina fa capolinea Harrison interrompendo tutti i miei pensieri, chiamandomi come Phineas chiamava il suo fratello Ferb in una celebre Serie tv che guardavo da piccola.

"Harrison, non urlare. È mattina" dico passandomi una mano sugli occhi e concedendomi un piccolo sbadiglio, lui annuisce e si siede al mio fianco.

"oggi userai questo computer e cercherai un lavoro" poggia sul tavolo il suo piccolo portatile grigio che precedentemente non avevo notato, io faccio cenno di no con la testa.

"no! No e no! Io non cercherò un bel niente, vivo così bene la mia vita da nulla facente" dico accomodandosi sulla sedia e aprendo le braccia.

"troverai il lavoro che fa per te, quello per cui sei più portata" continua lui senza degnarsi di quello che gli ho precedentemente detto "il cinema" aggiunge infine con tanta convinzione nella sua voce.

Come dico spesso io e Harrison, dal giorno in cui mi sono risvegliata dal coma, abbiamo intensificato il nostro rapporto. In principio era un semplice rapporto di amicizia con amici in comune, a base di battute e scherzi. Ma da quando mi sono risvegliata, o più precisamente, da quando sono letteralmente venuta a vivere in casa sua, siamo diventati come fratelli, in tutti i sensi. Ci prendiamo cura l'uno dell'altro, ci prendiamo in giro ma allo stesso tempo ci capiamo con un semplice sguardo. Non è Harry, non è il mio migliore amico, ma sento di avere un rapporto speciale con lui, è il fratello che non ho mai avuto. Si preoccupa spesso per me e cerca di trovare un rimedio quando vede che sono triste infatti immagino sia questo che ora stia facendo. Sta cercando di riportarmi dove una volta stavo davvero bene.

"non lo so Harrison" dico abbastanza titubante altalenando lo sguardo dal portatile grigio gli occhi azzurri del mio amico

"che cosa ti preoccupa? che cosa ti ferma? Sei un talento naturale Ester. In vita mia non ho mai visto nessuno essere così portato nel lavoro che svolge e soprattutto nello svolgerlo con tale facilità ma allo stesso tempo con così grande impegno"

"è un mondo così vasto, e per quanto allo stesso tempo possa affascinarmi, contemporaneamente mi ricorda che è pieno di cose che penso di non poter sostenere" nel momento in cui interrompo la mia frase dalla porta della cucina arriva Harry che mi sorride amichevolmente e mi incita a continuare il discorso "sapete... quando è successa tutta quella faccenda con Noah ho smesso di credere in molte cose, ho smesso di credere nelle mie capacità, ho smesso di credere in ciò che potevo fare e ho smesso di credere soprattutto in me stessa. Credetemi se vi dico che tutto quello che è successo vorrei che non fosse successo, vorrei che i miei genitori fossero qui e che avessero potuto vedere la mia vita andare avanti, vorrei poter amare senza avere il timore di perdere e soprattutto vorrei vivere senza la paura di morire"

Amo il mondo del cinema, letteralmente da quando sono nata, passavo domeniche intere davanti alla televisione a guardare film abbracciata a mio papà chiedendomi se un giorno avrei potuto fare anch'io quelle cose. In adolescenza invece mi divertivo a guardare i video degli eventi speciali su youtube, vedevo tutti i miei attori preferiti camminare su un grande tappeto con lunghi ed eleganti abiti e continuavo a chiedermi se un giorno l'avrei potuto fare anche io. Ora che sto per compiere 21 anni ho l'opportunità di fare tutte queste cose che ho sempre sognato ma c'è qualcosa che mi blocca, mi blocca alla realizzazione del mio sogno da sempre, un sogno che potrebbe in qualche modo tenermi legata a mio padre che se fosse qui ora sono sicura mi direbbe "Ester hai tre secondi per aprire quel dannato computer e inserire i tuoi dati e vivere al meglio la tua vita".

I won't let you go |Tom Holland|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora