Era passata una settimana da quando ero in ospedale, i medici mi avevano informato che quel giorno mi avrebbero dimesso essendomi ripreso un po' ed avendo messo su qualche chilo.
"sali pure" mi disse il medico indicandomi la bilancia che avevo davanti
osservai l'oggetto infernale che mi avrebbe causato solo problemi dopo quel breve ricovero, restai lì a fissarla con sguardo perso per un po'
"puoi farcela Lou" mi sussurrò Harry che era in stanza insieme a mia madre; erano stati al mio fianco tutta la settimana, sopportando le mie crisi isteriche in cui non volevo nessuno e i momenti di sconforto totale
sospirai e salì sulla bilancia senza osservare i numeri che salivano senza fermarsi, era come se tutta la mia vita dipendesse da quella lancetta che girava veloce da un numero all'altro, come se quella lancetta avesse deciso poi la direzione da prendere per me dopo il risultato. Abbassai il capo lentamente per poter osservare il numero indicato alla fine
45 kg
il mio cuore perse un battito nel leggere quel numero, avevo preso cinque chili in una sola settimana, mesi interi per perderli e una settimana per rimettere così tanto
"ottimo! abbiamo fatto molti progressi, ma non è ancora sufficiente, bisogna prendere ancora un bel po' di peso" disse il medico scrivendo sulla mia cartella clinica
"dottore, potrà tornare a casa o è necessario un ricovero?" chiese mia madre preoccupata
"mamma! non ho bisogno di nessun ricovero" dissi sbuffando ed incrociando le braccia al petto "posso riprendermi anche a casa, mangerò e mi rimetterò in forma" dissi guardandoli
se volevo uscire di lì avrei dovuto persuaderli sul voler rimettermi in forma come dicevano loro, nonostante fossi enormemente ciccione si ostinavano a dire che fossi anoressico.
"se il ragazzo collabora può anche tornare a casa" disse il medico
"ho capito di aver sbagliato, ho capito che non fosse giusto ciò che ho fatto per cui adesso voglio rimediare. Posso farlo" dissi accennando un sorriso finto
"non può che rendermi felice nel sentirti dire queste parole" sorrise il medico "ovviamente farai delle visite di controllo ogni settimana e successivamente una volta al mese. Nel caso non ci fossero miglioramenti ma peggioramenti procederemo ad un ricovero"
"dottore, noi ci siamo presi una piccola pausa dal tour per permettere a Louis di riprendersi, possiamo ritornare in Inghilterra oppure è necessario restare qui in Brasile?" chiese Harry
"i controlli in Inghilterra dovrebbero essere gli stessi giusto?" chiese mia madre
"Certamente che sono gli stessi, potete anche ritornare in Inghilterra. Trasferirò io le cartelle mediche all'ospedale inglese che seguirà il ragazzo come avremmo fatto noi qui in Brasile" disse il medico rassicurandoli
"la ringrazio tantissimo dottore, è stato un vero piacere conoscerla" disse mia madre stringendo la mano al medico non appena si alzò dalla sedia
"non si preoccupi, vogliamo solo il meglio per i nostri pazienti." disse stringendo la mano anche ad Harry "Louis prenditi cura di te. Ricordati che sarai la persona con cui passerai il resto della tua vita per cui trattati bene." disse dandomi una pacca sulla spalla per poi salutarci una volta usciti dal suo piccolo studio.
bella merda direi, avrei dovuto passare la mia intera esistenza con me stesso. Era come condividere la vita con qualcuno che odiavo, con un nemico, era qualcosa di insostenibile, qualcosa che fa paura! non avremmo fatto altro che odiarci, insultarci, danneggiarci a vicenda e sparare cattiverie l'uno sull'altro. Ma convivere con sé stessi era anche imparare ad amarsi, accettarsi imparare a perdonarsi ed accettare i fallimenti e gli sconforti... imparare ad accettare di essere fragili a volte, di mostrarsi deboli o vulnerabili alla propria coscienza. Accettare di perdere, imparare da ogni caduta e sapersi rialzare sempre. Convivere con sé stessi significava riuscire ad aiutarsi nei momenti più bui e gioire nel vedere la luce alla fine del tunnel quando riescivi a raggiungerla. Convivere con sé stessi era la sfida più ardua da affrontare, era un percorso ad ostacoli in cui ad ogni caduta perdevi punti, perdevi la speranza e la volontà, ma da ogni caduta acquisvi la forza necessaria per rialzarti e continuare a correre per superare tutti quegli ostacoli fino ad arrivare alla fine del percorso, con tante ferite, certo, ma con la vittoria nel cuore e la forza di avercela fatta! Convivere con sé stessi era come lanciarsi nel vuoto, ma godersi il volo se ci si ricordava di aprire il paracadute. Io non ero pronto a convivere con me stesso, ed il mio paracadute non era abbastanza resistente da potermi salvare durante il volo e rendere la caduta più leggera. Non ero pronto e probabilmente non lo sarei mai stato
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~ My Obsession ~ {L.S}
FanfictionCome si può odiare qualcosa che prima amavi? Come possono delle parole distruggere completamente la vita di una persona? Storia in cui Louis e Harry sono migliori amici da anni e insieme ad altri tre ragazzi fanno parte di una delle più famose boyba...