Capitolo 2

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Elena Waks ritornò a casa prima del previsto. Non voleva andare a lavorare al saloon per Jim Corney. Lo odiava. Aveva 60 anni e una moglie, ma le ronzava sempre attorno. Purtroppo Elena aveva bisogno di soldi. Sibilla, sua madre, era una levatrice ma non guadagnava abbastanza per mandare avanti la casa, cosí si vide costretta a lavare i pavimenti e pulire i bagni. Adorava sua madre e la stimava ancora di piú quando suo padre morí, perchè aveva avuto la forza di andare avanti nonostante il dolore fisico e mentale. Ma aveva dei comportamenti strani. La sera usciva e ritornava direttamente il giorno dopo, madida di sudore e sporca di sangue, ma era felice. Quando sorrideva si accentuavano ancora di piú le righe, pensò.

Entrò, ma non vide nessuno. Chiamò a voce alta il nome di sua madre ma non ricevette risposta, girovagò per un po nella stanza finchè sentí un rumore, poteva essere qualcosa caduto a terra. Si girò e trovò la lanterna per terra. In quell'istante la stanza fu completamente oscurata. Ci vollero un paio di minuti affinchè i suoi occhi si abituassero al buio. Incominciò a tremare, ma non dalla paura, bensí dal freddo perchè si accorse della porta spalancata. Con la coda dell'occhio vide un'ombra. Si girò di scatto e vide una donna sdraiata a terra. Subito prese una candela appoggiata sul tavolo, con un po' di fortuna trovò un fiammifero e la accese. Quello che vide la turbò molto. La donna era sua madre con la faccia sanguinante, gli occhi rivolti al cielo, tremava, alzava le braccia e mormorava alcune parole incomprensibili.

Elena la prese in braccio e la adagiò sul divano, prese un recipiente d'acqua e con un panno le asciugò la faccia. Sulla guancia sinistra aveva una cicatrice profonda, iniziava dall'occhio e finiva sul margine delle labbra. Prese un ago rovente per cucirgliela ma non fece in tempo perchè la madre bloccò la sua mano e scaraventò l'oggetto a terra. Sibilla, sfinita ed esausta dal dolore, riuscí a pronunciare poche parole

-Elena, non...cucire la ferita.. Sta male, sta male e se lei soffre...noi soffriamo con lei-

Elena sconvolta replicò -Mamma, chi soffre?-

Ma non ricevette risposta perchè Sibilla cadde in un sonno profondo

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