Capitolo 15

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Sibilla poggiò le mani sulle orecchie.
L'urlo avvenne in una frazione di secondo ma per lei continuava.
Nella sua mente era esploso come una bomba, si insinuava nel cervello e il suo corpo iniziò a tremare.
Si piegò in due e cadde in ginocchio.
Tom aiutò Sibilla a rialzarsi, poi le chiese cosa fosse successo.
Von Gerald guardò incuriosito la scena ed iniziò a insospettirsi.
Cosí disse -la bella signora deve essersi spaventata per l'urlo proveniente dal sottosuolo. Là vengono condotte le streghe-
Gl'occhi di Sibilla si scontrarono con quelli piccoli e grigi dell'uomo.
-Scusate si è fatto tardi, noi dobbiamo andare- disse con severità Tom.
Ma Gerald rispose -Non volete farvi un giro per le segrete? Cosí la signora capirà che io tratto male chi mi disobbedisce-
Sibilla sostenne lo sguardo e disse -Andiamo pure.-
Scesero le segrete.
Era un posto buio e umido. Urla disperate di persone ormai spacciate. La sporcizia era dappertutto, un pazzo venne sorpreso mentre strozzava un topo.
L'ultima cella era completamente buia. Si intravedevano solo pezzi di stoffa.
-Si..sibilla-
Si avvicinò alle sbarre -Jane!!-
Jane uscí dall'oscurità. Aveva le labbra spaccate e la guancia gonfia. L'occhio destro era coperto da una benda. Si vedevano le sua gambe ossute dalla tunica.
La strega sussurrò -devi salvare la congrega..io non posso fare piú niente, salvaci-
A Sibilla scappò una lacrima.
All'improvviso iniziò a balbettare.
"Oh no, sta iniziando a vaneggiare!! Se parla troppo può rivelare tutto!"
-Pazzi! Siete tutti pazzi! L'unica vera forza è la Dea. Tu, si tu!-
Iniziò a ridere, poi stramazzò a terra. Delle guardie entrarono, le palparono il polso ma la vena sembrava non battere. All'improvviso la donna si alzò di scatto e gettò una guardia sul muro, poi balzò sul dorso dell'altra e gli cinse il collo con le sue mani scheletriche.
Tom intervení subito e quando riuscí a bloccarla, legò le caviglie e i polsi con delle funi
Cercava di liberarsi senza riuscirci. Poi si calmò, chiuse gli occhi e sussurrò -Dea Diana, scaccia il diavolo che è in me-
Spalancò la bocca e insieme a della schiuma giallastra uscirono dei grossi scarafaggi neri.
Il cardinale rimase impassibile finchè non sentí Jane urlare -Cardinale, lei! È lei!- indicò Sibilla -lei è il male. Io confesso di adorare il diavolo... E lei è una di noi-
Sibilla capí chd qualcuno si era impossessato di lei, non avrebbd mai detto quelle cose. Una guardia annotò le parole della strega e un'altra prese Sibilla.
Tom cercava di difenderla ma Von Gerald rispose - Noi non possiamo rischiare di liberare una strega, guardie! Portatela nella sala delle torture, deve patire prima di perire domani al rogo insieme alla sua amica-
Altre guardie portarono con forza il vicesceriffo fuori al palazzo.
E cosí Tom si ritrovò fuori al portone, sotto la pioggia mentre uno scarafaggio gli passò fra le gambe e andò a infilarsi dentro una fessura nel muro.

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