Capitolo 17

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Era un giorno umido e piovoso, le foglie degl'alberi volavano trasportate dal vento e gli animali correvano alla ricerca di un rifugio.
Elena si trovava nel bosco da sola
E correva...correva... inciampó in un ramo che sporgeva dal terreno, cadde e rotoló giù da una scarpata.
Uno schiocco, un rumore sordo. Forse era l'osso della gamba ma non era quello che importava, l'importante era fuggire, e subito.
Cercó di rialzarsi ma rimase inchiodata al suolo, stava perdendo molto sangue dalla gamba.
Si trascinó fino ad un albero, dove si appoggió.
Si guardó attorno e vide delle erbe selvatiche.
Le esaminó, poi se le strofinó sulla ferita.
Notó il suo vestito maltrattato, sporco e stracciato.
Non poteva proseguire in quella condizione.
Poi non sapeva nemmeno dove andare.
Forse si doveva dirigere verso sud per scappare dalle guardie.
E mentre pensava scivoló in un sonno profondo
...
A svegliarla fu un rumore di zoccoli.
Cercó di nascondersi come meglio poteva dietro l'albero e trattenne il respiro.
Con la coda dell'occhio notó un giovane a cavallo.
Dalla sua uniforme e dalla razza rara del cavallo doveva essere un principe.
Elena rise perché pensó che a molte ragazze sarebbe piaciuto incontrare un principe dagl'occhi azzurri e capelli biondi.
All'improvviso sentì una fitta alla gamba e non poté fare a meno di urlare.
Il cavallo frenó brusco e disarcionó il ragazzo. A quella scena Elena inizió a ridere e il principe la sentì.
-Chi sei tu per ridere?-
Il ragazzo giró l'albero e la vide.
-E dunque, un esile fanciulla osa ridere di me?-
-Si, sapete come passatempo posso solo fare questo visto che la mia gamba fratturata impedisce di alzarmi-
Si chinó e le toccó la gamba. Un gemito.
-Sembra grave, purtroppo io non me ne intendo. Ma come puó una ragazzina come voi ridursi in questo stato?-
-Avvicinatevi e vi racconteró la mia storia-
Il principe si sedette accanto a lei e la ragazza gli toccó le guance.
Lui voleva allontanarsi ma era come se fosse incatenato al suolo. Era ipnotizzato dalla sua bellezza e i suoi muscoli si irrigidirono.
La ragazza le offri le sue labbra e mentre lui cercava il contatto fisico, Elena da dietro prese un sasso e lo colpì alla nuca.
-Mi dispiace, ma mi serve la spada e il cavallo-
Si alzó aggrappandosi al tronco. Prese un ramo piuttosto spesso e appoggiandosi a esso arrivó fino al cavallo dove, con non poche difficoltà, lo montó.
Si aggrappó alla criniera e galoppó verso sud.

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