Capitolo 20

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Elena camminava per la città, si muoveva sinuosamente fra le vie, alla ricerca della casa della prostituta.
Quando la vide aspettarla sull'uscio si diresse a passo spedito, senza perdere la grazia.
Dopo aver legato il cavallo, che fino ad'ora le aveva tenuto compagnìa affiancandola, entró in casa.
Ció che vide la rattristó non poco.
L'ambiente era spoglio, c'era solo un tavolo, delle sedie e un grande mobile rosso scrostato.
-Ciao Elena. Mi fa piacere che sei venuta-
-Il piacere é mio. Senti..puoi farmi vedere subito gl'abiti e me ne vado? Ho una certa fretta.-
Replicó, ricordandosi delle guardie che le davano la caccia.
La donna non disse niente s proseguì verso l'altra stanza.
Una camera matrimoniale.
Aprì il suo armadio ed estrasse dei lunghi abiti ornati di pizzo, altri più corti con dei piccoli fiori disegnati, alcuni pompati e altri semplici.
-Sono bellissimi, solo..ehm.. sai, per quello che ho da fare, devo muovermi agilmente. Non hai per caso pantaloni, cappelli?
-Oh, una così bella ragazza.. vederla vestita così, vedrò se mi é rimasto qualcosa del mio defunto marito.-
La streghetta rimase un po' sorpresa e Lane, accorgendosene, si cinse a darle spiegazioni.
-Sì, avevo un marito, lo amavo tantissimo e rientrare in questo "mestiere" non era proprio fra i miei pensieri.
Ma quando lui é morto sono rimasta sovraccarica di debiti, non sapevo come risolverli, perciò sono dovuta andare al saloon per dare piacere a quei vecchi bastardi.-
Schioccó la lingua.
-Non sai quanta vergogna provi ogni volta e quando ritorno a casa, piango.
Piango per mio marito e per quello che sono diventata.
Piango perchè non vedo altra via d'uscita. Spesso ho pensato al suicidio ma sono troppo codarda.
Oh ma scusa, ti staró annoiando-
Cacció fuori un paio di pantaloni neri, una blusa blu come la notte, un piccolo cappello nero da cowboy e degli stivali alti neri fino al ginocchio.
-Sono perfetti, grazie-
Subito li indossó e guardandosi allo specchio capì che era pronta.
Pronta per scoprire chi era realmente.
Pronta per diventare una strega a tutti gli effetti.
Pronta per risolvere l'enigma di quella bambina in foto.
Pronta per uccidere.
Le lanció una manciata di monete sul tavolo.
Desiderava tanto che la sua casa fosse in condizioni migliori, che il suo spirito fosse beato.
Improvvisamentr una folata di vento costrinse Lane a chiudere gl'occhi.
Ma Elena no.
Elena vide ció che accadde.
I mobili iniziarono a ruotare vorticosamente.
Le finestre sbattevano.
Un sibilo assordante..ed ecco.
La magia era compiuta.
Al posto di quei vecchi arredi c'erano mobili di pregio, vestiti di qualità.
La cantina era ben fornita di cibo.
La prostituta rimase a bocca aperta e subito si inchinò ai suoi piedi.
-Non so se tu sia un angelo, ma io..
Io ti benedico! Pregheró per te sempre.
E abbandoneró quel lurido saloon, troveró altro.-
La strega senza dire nulla uscì di casa e pensó
"Un angelo. Un angelo venuto dall'inferno."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 11, 2015 ⏰

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