Capitolo 14

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Incominciò a piovigginare, gli scudi delle case erano tutti chiusi e i lampioni emettevano una luce fioca.
C'era qualche gatto randagio che si rifugiava nei cassonetti. In un angolo c'era un uomo a terra, puzzava d'alcool e aveva in mano una bottiglia semovuota.
"La città a quest'ora fa davvero paura" pensò Sibilla mentre si alzava il cappuccio.
Arrivarono di fronte al palazzo dove la guardia sulla torretta li avvistò.
Varcarono il cancello e altre guardie aprirono il pesante portone.
All'interno il palazzo era lussuoso.
Gocce d'acqua sbattevano sulle ampie finestre coperte da lunghe tende color avorio. Un enorme lampadario di cristalli pendeva dal soffitto decorato da rombi gialli.
Di fronte a loro si ergeva un trono.
Lo schienale era tempestato di diamanti. Sibilla era disgustata da tutta quella ricchezza.
Alla loro destra c'era una porta di legno. Quando entrarono notarono che la stanza sembrava una topaia rispetto al resto del palazzo. C'era solo una tozza scrivania piena di fogli impilati uno sopra l'altro e due rudi sgabelli. Da dietro le scartoffie uscí un uomo piccolo ma robusto. Un bel paio di baffi si posavano sotto il naso appuntito e due lenti spesse incorniciavano i suoi occhi verdi.
-Piacere, sono Frank o'Connor, lo scrivano,io mi occupo di..-
Tom lo interruppe bruscamente e disse -Lo sappiamo di cosa vi occupate, ora dite a Von Gerald chr lo attendiamo, è una cosa di massima urgenza- 
Frank, anche se infastidito dalla sua reazione, andò a chiamare il cardinale, poi chiese loro di attenderlo fuori la stanza. Sibilla e Tom attesero nell'atrio. Von Gerald apparve in tutta la sua maestosità.
Sibilla provò disgusto verso quell'uomo, cosí piccolo rispetto alla Dea ma cosí grande rispetto agl'uomini.
"Oh Dea Diana, infondi il tuo spirito dentro di me"
-Cardinale, noi siamo venuti per avvisarlo di una scomparsa-
-Chi sarebbe scomparso?
Tom aggiunse -La figlia di costei. Si chiama Elena e la presente signora Sibilla. Farò tutto il possibile per ritrovarla.-
All'improvviso un urlo echeggiò per la stanza.

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