Capitolo 7

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Elena rimase sola in cucina mentre le due donne parlavano nella stanza, guardò il suo vecchio orologio a pendolo costruito da suo nonno. Era mezzanotte passata e lei non aveva affatto sonno. Anzi, era curiosa di sapere cosa stessero dicendo, cosí si avvicinò in punta di piedi fuori la stanza, ma non fece in tempo ad appoggiare l'orecchio sulla porta che questa si spalancò. Era Fatua. Ora il suo sguardo non era sensuale e profondo come prima, ma era ricco d'odio, disprezzo e il color nocciola scomparve, tralasciando comparire un colore rossastro.
Con furia le passò affianco e per poco non la fece cadere a terra, attraversò la cucina e se ne andò sbattendo la porta.
Subito dopo Sibilla uscí dalla stanza e disse ad Elena con tono fermo
-Dobbiamo parlare-

Elena e Sibilla erano sedute una di fronte all'altra.  Sibilla sulla sedia a dondolo e Elena sulla seggiola senza schienale con le gambe incrociate. La madre iniziò a parlare
-Per farti capire cosa sta succedendo, devo prima raccontarti chi sono.. Io sono la rappresentante di un circolo buio. Un cerchio che non ha inizio nè fine.-

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