una giornata qualsiasi.

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"penso di avere un'allucinazione" Sam si era alzato dal letto e aveva già trovato Giulia, la sua conquilina, mentre beveva un cappuccino, vestita e pronta per iniziare la giornata.
"Buongiorno Sam" disse lei appena lo vide sulla soglia della cucina. Si erano conosciuti quando lei aveva 18 anni in uno stage di danza e subito si erano trovati in sintonia. Erano entrambi ballerini: Sam era tranquillo, timido, uno che stava per le sue. Ma la risata di Giulia lo aveva contagiato subito e aveva trovato in lei un'ottima conquilina e un'ottima amica.
"Hai bruciato qualcosa?" Sam entrando in cucina senti odore di bruciato e subito guardò la ragazza che lo guardò imbarazzata. Era una frana in cucina.
" Giulia ti ringrazio per il pensiero, ma per favore, non mettere più mano in cucina. Sei un disastro" disse lui ridendo mentre lei sbuffava sonoramente, scoppiando subito in una risata.
" È oggi quella serata con Claudia ?"
Sam annui. Era fidanzato con Claudia da quasi 5 anni ormai. Ed erano una coppia bellissima. Pensavano di andare a convivere, e anche se a Giulia dispiaceva stare a casa da sola, era solo contenta per il suo amico. Lei invece, stava da circa 6 mesi con un ragazzo, Francesco, anche lui di Roma che però molte volte a causa del lavoro si ritrovava spesso fuori. Era bello e la trattava benisismo, ma lei non aveva sentito ancora quella scintilla, non si erano mai detti ti amo.
" Prendiamo i cornetti al bar ?" Propose Giulia per cercare di recuperare al danno fatto.

" Allora oggi che farai? " chiese Sam quando entrambi ormai erano seduti al bar.
" La mattina ce l'ho libera per metà perché la tua dolcissima ragazza mi ha obbligato a comprarmi qualcosa per stasera. " Sam sorrise alla faccia sconsolata di Giulia. Odiava fare shopping, più che altro odiava passare tanto tempo per i negozi...era una ragazza che si vestiva semplice, solo per le occasioni qualche volta aveva osato di più, ma amava stare comoda, quindi leggins e tuta quando era al lavoro e la stessa cosa quando usciva fuori. Qualche volta alternava i jeans. Ma era una ragazza molto semplice, e nella sua semplicità era bellissima, anche se lei pensava tutto il contrario. Più volte aveva visto ragazzi guardarla, eppure lei non se ne accorgeva. Stava con Francesco, un ragazzo che a Sam non faceva impazzire, aveva qualcosa che non lo convinceva, ma non sapeva cosa.

"Dai Giulietta, almeno rinnovi l'armadio. Hai un fisico che potresti permetterti tutto....metti in mostra le tue potenzialità. Anche se, ripeto, per me sei bella già così". Sam glielo ripeteva sempre...sapeva delle sue insicurezze, e voleva che lei si vedesse realmente per com'era... cioè bellissima
Giulia lo guardò poco convinta, si alzarono per uscire, mentre una giovane donna entrava con la figlia che teneva nello zainetto aperto un peluche che cadde a terra. Giulia lo vide e lo raccolse, sorridendo istintivamente. Era un peluche piccolo, bianco a forma di coniglietto, era morbido e profumava tantissimo. Le ricordò immediatamente il suo orsetto Marius, un peluche della stessa grandezza, che le aveva regalato il nonno quando era piccola. Era sempre nel suo letto, nonostante avesse 21 anni, lo teneva vicino a sé e lo stringeva quelle notti in cui il mondo era ancora più grigio.

" Ciao, hai perso il tuo amichetto" disse Giulia con un sorriso materno, chinandosi davanti alla bambina, che sentendosi richiamata, si girò e spalancò subito gli occhi quando vide il suo peluche
" Graziee" disse con la sua vocina mentre stringeva a sé il peluche. Si vedeva che ne era affezionata. Osservò la bambina, poteva avere più o meno 4 anni, aveva lunghi capelli biondi e ricci, e gli occhi azzurri, che subìto le penetrarono l'anima. Erano molto profondi e non si accorse nemmeno che la bambina si era staccata dalla madre, per abbracciarla. La ragazza rimase stupita, ma l'abbracciò subito e iniziò ad accarezzarle i capelli.
"Grazie, ci tiene tanto al peluche, non esce mai senza" disse la madre, anche lei rimasta stupita dalla figlia. Virginia era una bambina molto timida, e mai aveva abbracciato una estranea. Non abbracciava nemmeno la fidanzata di suo zio, che conosceva da più tempo, ma quello per ovvi motivi.
" Di nulla, piacere Giulia" disse la ragazza , presentandosi alla giovane donna alla quale non dava più di 30 anni.
" Andrea e lei è mia figlia Virginia" presentandosi a sua volta e indicando la bimba ancora attaccata alle sue gambe.

~tu...ballerina, la mia rovina~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora