Bianca

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Era passata una settimana dalla nascita di Bianca e Giulia ormai era stata completamente adottata dalla famiglia Damian.
Da una settimana infatti, dormiva in quella casa, assieme a Virginia che non era mai stata più felice di così.

Quella mattina, stranamente Giulia si svegliò presto.
Dopo aver accarezzato la piccola testolina di Virginia che continuava a dormire accucciata contro il suo petto, si alzò, stringendosi ancora di più contro la felpa che indossava sempre per dormire.
La felpa di Sangio.
Continuava a indossare i vestiti del ragazzo.
Soprattutto la notte...le servivano per addormentarsi, per stare al caldo, coccolata dal suo profumo e dai ricordi dei momenti passati insieme a lui.
Così, con solo la felpa addosso, che le arrivava a metà coscia,.scese giù dirigendosi verso la cucina.
Ormai conosceva ogni angolo di quella casa e persino Lidia e Pier avevano detto che poteva comportarsi come se fosse casa sua.
Perché in realtà era come se un po' lo fosse.
Sorrise quando entrando in cucina, la prima cosa che gli cadde all'occhio furono due foto.
Lidia e Pier amavano le foto e casa loro era piena di ritratti di famiglia....famiglia in cui era inclusa anche Giulia.
La prima foto infatti ritraeva Giulia e Virginia strette nell'abbraccio di famiglia alla fine del saggio.
Era palpabile da ogni angolazione la gioia, la felicità, l'emozione di quel momento.
E sorrise malinconica quando si vide come ritratto di felicità tra le braccia di Sangio, che in quella foto la teneva, ancorata  al suo petto, con un braccio in vita, mentre lei teneva tra le braccia Virginia che sprizzava gioia da tutti i pori .

La seconda foto invece era stata scattata il giorno del suo compleanno.
Ed era forse quella che Giulia amava di più e che al tempo stesso le faceva più male.
C'erano tutti. Giulia al centro, davanti la torta che le avevano preparato, in braccio a lei come sempre, Virginia che le baciava dolcemente una guancia.
L'altra guancia invece era impegnata dalla labbra di Sangio che aveva imitato la bimba scatenando una risata in generale, soprattutto della più piccina, mentre circondava con tutti il suo corpo, quello di Giulia.
Poi attorno c'erano Pier, Lidia, Andrea, Jimmy, Abe e Francesca.
Mancavano solo i suoi genitori , Sam, Chiara e Deddy per completare ciò che per lei era la sua famiglia.
Una lacrima sfuggi dai suoi occhi, al ricordo di quei momenti così belli, dove lei era veramente felice, dove lei aveva lui.

Non si accorse di qualcuno dietro di lei che la osservava, capendo subito il suo stato d'animo.
Sangio infatti si era fermato sulla soglia della cucina.
Quella notte anche lui aveva dormito li, ma i due ragazzi non si erano incontrati perché era rincasato troppo tardi.
Salendo però su per le scale, per arrivare alla sua camera, che prima condivideva con Giulia, aveva notato la porta socchiusa della cameretta di Virginia.
E non riuscì a non sorridere quando vide le sue due donne preferite assieme...
Perché era così.
Non era passato un giorno, un' ora, un minuto, un secondo in quei mesi  in cui Sangio non aveva pensato a Giulia.
Continuava ad essere perennemente presente nei suoi pensieri.
E più volte si era chiesto come erano riusciti a diventare perfetti sconosciuti in pochissimo tempo.
Anche se perfetti sconosciuti non lo erano mai stati.
E gli venne automatico, accarezzare la testa a Giulia, che quasi si accorse di quel delicato tocco, sorridendo nel sonno e sentendosi più protetta, al sicuro.

" Scusa non volevo spaventarti " Sussurrò Sangio avanzando verso una Giulia che si teneva un mano sul cuore con l'intento di calmare i battiti del suo cuore un po' per lo spavento, un po' per essersi ritrovata il ragazzo li di fronte a sé.
" Tranquillo...non mi hai spaventata" mentì lei.
E anche Sangio lo capì, così come capì che Giulia avesse pianto, non tanto perché aveva cercato di reprimere un'altra lacrima che prepotentemente cercava di scendere ma anche i muscoli del suo corpo erano più tesi del solito, quasi piegati, come a volere nascondere tutta la sofferenza accumulata.

" Ti sei svegliato presto " dissero entrambi all'unisono, dopo qualche minuto di silenzio.
Si guardarono un attimo negli occhi prima di scoppiare a ridere.
E a Sangio era mancata tantissimo non sentire quella risata dal vivo per così tanto tempo...
Dal vivo perché ogni sera, quando aveva del tempo per sé e la sua testa iniziava a pensare e a ricordare fin troppo, si ascoltava la risata di Giulia.
L'aveva registrata e aveva fatto bene.
Perché solo il suo ricordo, solo la sua risata lo facevano stare bene.
Altre volte, invece, si era liberato in un pianto disperato, dandosi dello stupido...per averla lasciata scappare così velocemente, senza combattere.
" Non avevi sonno ?", Domandò lui sedendosi su una delle sedie e guardandola oltre il tavolo.
" Non tanto " rispose lei girandosi per non fare vedere come le sue guance erano diventate rosse a causa di quelli occhi glaciali che la stavano completamente spogliando.
" Bel pigiama comunque " disse lui continuando a guardarla e continuando a pensare a come faceva a essere sempre più bella.
Giulia lo guardò, diventando subito rossa quando si rese conto di stare indossando la sua felpa.
Sangio invece pensò di essersi innamorato una seconda volta nel vederla con le guance così rosse, gli occhi lucidi, e lo sguardo da bambina timida.
Non era cambiata molto...era rimasta la sua Giulia e doveva ritornare a essere sua.
Non sorrideva più come prima, questo era vero...così come sapeva di essere in primis lui la causa di tutta quella tristezza...

~tu...ballerina, la mia rovina~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora