"MALFOY MANOR"

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Era novembre, fine novembre. Dopo tanto finalmente mio padre si era deciso a farmi fare qualcosa di diverso dello stare chiusa in casa. Ero su un treno, con lui davanti a me che leggeva un libro, probabilmente stava preparando una lezione per i suoi studenti, perché no, non sarebbe rimasto un solo giorno con me a Malfoy Manor. Non avevo ancora capito il motivo della sua decisione. Perché mandarmi nella villa di una delle famiglie più importanti di maghi a lavorare come elfo domestico? SONO UN FOTTUTO ESSERE UMANO. Questa era l'unica domanda che avevo in testa da giorni.

Il viaggio nel silenzio sembrò durare anni, ma non avevo il coraggio di far uscire neanche una singola parola dalla mia bocca. Finalmente l'attesa era finita. Il nostro mezzo si fermò e io e mio padre scendemmo con i miei bagagli in mano.

In meno di quanto durò il viaggio ci trovammo davanti a quella immensa villa. Ci venne incontro una donna alta con una corporatura snella e la carnagione chiara. Mi accolse con un sorriso che ricambiai. "Ciao tesoro, io sono Narcissa Malfoy" mi disse la donna porgendomi la mano come se volesse che gli passassi il borsone nero che avevo in mano. Lasciai a terra le borse e le strinsi la mano "JD è un piacere incontrarla signora Malfoy". Lei mi guardò con uno sguardo soddisfatto e ci fece cenno di seguirla. Mentre percorrevamo la stradina che dal cancello portava all'ingresso, guardai mio padre per trovare conforto nei suo occhi color pece. Finalmente, dopo qualche istante, sentì il mio sguardo penetrante e si voltò nella mia direzione e le sue labbra sempre disegnate come una linea sottile si curvarono in un sorriso che avevo visto raramente anche vivendo con lui fin dal giorno della mia nascita. Subito dopo la sua rivelazione di affetto riprese a camminare a passo svelto lasciandomi fissare il vuoto per qualche secondo, giusto il tempo per rendermi conto che mi aveva veramente donato un sorriso. Finalmente eravamo davanti al gigantesco portone che separava il freddo esterno dal freddo della personalità Malfoy, o almeno fredda era l'aggettivo con cui era descritta da tutti anche se, fino a quel momento, la signora Malfoy mi era sembrata altro che fredda o forse era che la conoscevo da troppo poco per giudicarla. Quando si aprì la porta ci ritrovammo in un immenso salone illuminato, in quel momento, unicamente dalla luce che proveniva dal camino posto davanti a dei divani di un color verde sottobosco. Ma la cosa che catturò subito la mia attenzione fu la grande scalinata posta lateralmente all'entrata che molto probabilmente portava alle camere da letto dei padroni di casa. Mio padre appoggiò le mie valige affianco al divano più vicino a noi ed io feci lo stesso. A quel punto mi resi conto che era arrivato il momento, il momento di salutare mio padre. E chissà per quanto, dato che il mio lavoro non aveva una data di scadenza. L'uomo con i capelli corvini alzò la mano in cenno di saluto e mi diede le spalle facendo per uscire. Non gli sarebbe proprio mancata sua figlia? Mi salutava così con un semplice cenno di mano dopo avermi abbandonata nella villa di perfetti sconosciuti per solo Merlino sa quale oscuro motivo? No non ci stavo. "Padre" dissi e lui girò il capo guardandomi con gli occhi lucidi, mi avvicinai alla sua figura e lo strinsi in un abbraccio, lui mi strinse a sua volta. Fu l'abbraccio più sincero che io abbia mai ricevuto da quell'uomo.

Come lui chiuse la porta alle sue spalle mi voltai verso la signora Malfoy la quale, appena vide il mio viso pallido, si avvicinò e asciugò la lacrima che mi bagnava la guancia e iniziò dicendo "Allora tesoro, la tua camera è di qua" si girò sui tacchi e iniziò a camminare spedita verso una porta che poi scoprì essere quella della cucina. La seguì cercano intanto di recuperare più bagagli possibili. Entrate nella cucina ci dirigemmo verso una porta di legno situata vicino alla finestra. La stanza non era neanche troppo piccola c'era un letto messo perpendicolare alla parete infondo sotto la finestra, affianco al letto c'era una scrivania nascosta alla vista da un armadio di legno scuro come tutti i mobili di quella stanza. Dall'altra parte della stanza, dal lato della testa del letto, c'erano un comodino e delle mensole. Appoggiai a terra i pochi bagagli che ero riuscita a prendere nella fretta di seguire la strega dai capelli castani e platino. "Dopo finirai di portare e sistemare i bagagli, ora ti farò vedere la casa e ti dirò i tuoi compiti" mi disse sempre con un tono molto dolce e uscì dalla stanza. Mi mostrò velocemente tutta Malfoy Manor per poi ritrovarci nell'immenso salone dove erano rimasti alcuni dei miei bagagli. Mentre facevo per prenderli Narcissa mi consegnò un foglio dove erano scritti tutti i miei doveri nella villa, "Vai a riposarti ora, inizierai da domani" mi comunicò, imboccò le scale e sparì nell'ombra.

//Spazio autrice//

Ecco qui il primo capito che più che è un capitolo è un introduzione.

Questa è la prima storia che scrivo abbiate pietà di me <3

NONOSTANTE TUTTO//Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora