MALFOY MANOR
JD
Era passato meno di una settimana ma la normalità era già tornata a Malfoy Manor. Da quando Draco se ne era andato ho notato che Narcissa si era rattristata, e non era la sola. Quel fottuto ragazzo era sempre nella mia testa. Tante volte anche se ero in una stanza che non era la sua mi tornava il suo odore sotto il naso, ed era insopportabile ricordare quel bacio.
Quel. Fottutissimo. Bacio.
Dovevo rivederlo. Dovevo capire il perché, capire che significava per lui.
C'era una parte di me che pensava che fosse stato solo un bacio senza senso e l'altra pensava che invece pensava che significasse qualcosa per lui. Per me significava qualcosa? In realtà sì, anche se cercavo di negarlo a me stessa, perché avevo paura a provare qualcosa per lui. Avevo potuto vedere in quelle due settimane, tutte le sue sfaccettature. Il suo lato da stronzo, il suo lato dolce, il suo lato fragile e il suo lato sottomesso al volere del padre. Quel ragazzo era un fottuto casino, e nella mia vita ne avevo già abbastanza.
HOGWARTS
DRACO
Non ero ad Hogwarts da neanche una settimana e già non riuscivo a concentrarmi negli studi e non prestavo attenzione alle lezioni. Cazzo, non riuscivo a togliermi quella fottuta ragazza dalla testa. I suoi occhi, il suo profumo, il suo sorriso, LEI. NO. NO. NO. Dovevo togliermela dalla testa. Com'era possibile, ero appena diventato un mangiamorte e l'unica cosa che avevo in mente era la ragazza che faceva le pulizie a Malfoy Manor? Cazzo ero proprio arrivato alla frutta. Forse sarei dovuto tornare una settimana prima ad Hogwarts, o forse no infondo non rimpiangevo nessun momento passato con lei in quella casa, ciò non mi piaceva affatto ma era così, e non potevo farci nulla. Assolutamente nulla.
Erano passate altre due settimane dal mio ritorno eppure nulla era cambiato, i miei pensieri erano sempre gli stessi e la mia concentrazione era sempre assente. Quel mese eravamo sommersi da esami, ma io studiavo comunque il minimo indispensabile.
Non avevo affatto voglia di fare colazione quel giorno, allora andai direttamente nella classe di pozioni pur sapendo che sarei stato da solo. Percorsi i corridoi stranamente vuoti e arrivai in classe. Entrai senza preoccuparmi di bussare. Quando aprì la porta vidi il professor Piton leggermente appoggiato alla cattedra con in mano una lettera. Intravedevo la busta, quindi non riuscii veramente a leggere ciò che vi era scritto ma riconobbi la scrittura. Era uno stampatello leggero e femminile, leggermente inclinato verso destra, era la scrittura che quella sera, la sera che ricevetti il marchio, vidi su un foglio adagiato sulla scrivania della ragazza che mi tormentava ormai da settimane. Appena il professore mi vide richiuse la lettera e l'appoggiò sulla cattedra "E' un po' presto Malfoy, non crede?" mi disse con la sua solita voce intimidatoria, mentre incrociava le braccia al petto. Io alzai le spalle, mi sedetti al mio solito posto e tirai fuori il mio libro. Piton tirò fuori il suo e si mise a leggerlo. Sembrava che io stessi facendo la stessa cosa ma in realtà stavo pensando a cosa JD avesse potuto scrivere a suo padre. Più che altro speravo che gli avesse chiesto se avesse potuto smettere di studiare a casa e se fosse potuta venire a studiare qui ad Hogwarts. Perché? Perché mi mancava quella fottuta domestica.
MALFOY MANOR
JD
Dopo tre settimane mi ero finalmente decisa, sarei andata ad Hogwarts e avrei parlato con i due maghi che disturbavano il mio sonno in quel periodo: Draco Malfoy e Severus Piton.
Quella mattina mi svegliai più presto del solito perché volevo parlare con Narcissa prima della colazione, visto che era piena di impegni quei giorni. Appena la signora Malfoy scese le scale la bloccai. "Mi scusi signora devo chiederle una cosa molto importante" lei annuì e io continuai "devo parlare con mio padre. E' un argomento un po' delicato e preferirei parlargli di persona e-" mi interruppe dicendo "Tranquilla tesoro, alla fine del mese finiranno gli esami e ti accompagnerò a Hogwarts io stessa" "Grazie mille, non so proprio come ringraziarla signora Malfoy" le risposi sorridendo "Potresti portarmi la colazione per esempio, sto morendo di fame!" mi disse ridacchiando mentre andava a sedersi a tavola. Adoravo quella donna! La raggiunsi e le diedi la colazione. Prima di andare a fare le sue commissioni Narcissa mi consigliò di scrivere una lettera a mio padre per dirgli che sarei andata da lui e così feci.
Caro padre,
Come vanno le cose lì da te? Qui alla villa tutto bene, ci voleva un po' di silenzio finalmente!
Ti scrivo per dirti che alla fine del mese degli esami pensavo di venirti a fare visita lì ad Hogwarts. Prenderò il treno delle 6 con Narcissa, poi resteremo a dormire a Hogsmeade. Vengo tanto per rivederti, quanto per parlarti. E' una cosa molto importante e preferisco parlartene di persona, ma tranquillo non è nulla di cui preoccuparsi.
Un abbraccio
JD
HOGWARTS
DARCO
Era quasi giunto al termine il mese degli esami, mancava una settimana se non di meno. Mi erano rimasti solo gli esami di astronomia ed erbologia. Io e Blaise eravamo in biblioteca per studiare insieme. Per una volta dopo tempo ero finalmente concentrato, l'astronomia mi piaceva moltissimo, erbologia un po' meno ma alla fine era una materia che mi era sempre risultata facile fin dal primo anno. Ma la mia concentrazione non durò molto, perché la Mcgranitt entrò nella stanza frettolosamente e mi consegnò una lettera. Strano, non era l'orario della posta. Era la scrittura di mia madre, allora aprì la busta il più velocemente possibile. Lessi la lettera nella mia mente. Mia madre mi aveva scritto per dirmi che la settimana seguente sarebbe stata a Hogsmeade, perché avrebbe dovuto accompagnare JD ad Hogwarts per parlare con il padre.
L'avrei rivista. Questo era il primo pensiero che mi era passato per la mente. No che avrei rivisto mia madre o che cosa avrebbe dovuto dire JD a Piton di così importante da venire fino ad Hogwarts. No. Il mio primo pensiero fu FINALMENMTE RIVEDRO' IL SUO BELLISSIMO SORRISO.
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NONOSTANTE TUTTO//Draco Malfoy
FanfictionUn incontro quasi casuale che ha portato a sentimenti mai provati.