Capitolo 6

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Dopo la confessione di Louis, che mi sciolse letteralmente il cuore, rimasi ancora più impietrito. Poi dissi, "Cosa vuoi che ti dica"

"Non dire niente. Solo guardami."

"Non vuoi parole?"

"Si. Ecco perché sto guardando nei tuoi occhi."

"Non dicono niente loro."

"Invece dicono tutto."

"Cosa dicono?" Lo sfidai siccome era l'unica cosa che potevo fare.

"Ci sto affogando dentro."

"E' vero." non avrei detto bugie.

"Lo so." si interruppe, ma poi "Ma non voglio che mi salvi."

"Perché no?"

"Perché una volta che lancerai il salvagente, lo riporterai indietro da te. In realtà ho la sensazione che non lo lancerai nemmeno."

"Che si fotta il salvagente. Arriverò io da te e ti porterò a riva."

"E' impossibile. Una volta che affogherò sarò troppo pesante e rischierò di farti soffrire. Non lo voglio fare."

"Questa è una stronzata."

Ero stanco, "Louis, sono stanco. Voglio finire questo compito il prima possibile. Mi piacerebbe smettere di lanciare frasi poetiche in giro e finire qua."

"Va bene, ma aspetterò."

"Per cosa."

"Aspetterò fino a quando non mi perdonerai."

Perché mi fa sempre sentire come se fossi l'unica galassia nell'universo? L'unica rosa nel campo? L'unica persona nella sua storia?

"Va bene.

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La mattina seguente mi faceva male tutto, da quando mi alzai dal letto, per stare seduto per 4 ore consecutive. La lezione fu eccitante come le susseguente. Il mio unico problema era Zayn. Un amico di Louis.

"Hey principessa" Zayn camminò dietro di me.

Continuai a guardare avanti, "Hey."

Zayn mi seguì come un cucciolo smarrito e tutti ne erano confusi, a modo proprio.

Zayn si comportava da un po' in questo modo, e all'inizio pensavo volesse solo prendermi in giro. In ogni caso non mi importava, non volevo farlo arrabbiare e avere drammi. Potevo anche essere solo una scommessa o qualcosa del genere. Forse Lou lo sapeva.

Mi girai e gli posai la mano sulla spalla, "Giuro che ti denuncio per molestie verbali. Se non l'ho ancora fatto è perché richiede troppo tempo."

Mi voltai, non curante della sua reazione.

Sono andato al centro del college studentesco dove si tenevano degli assaggi di cibo gratis. Con il voto del comitato sui cibi da regalare, erano stati allestiti molti stand di diverse pietanze.

Mi diressi subito dai 'piccoli panini' perché erano carini e appaganti per uno spuntino. C'era una piccola coda di persone, io ero la decima. Presto l'odore di cocco e Louis mi invasero le narici. Sapevo che era dietro di me. I miei occhi rimasero ancorati sui collegiali che mostravano il loro ID da studente, dimostrando di poter avere dei campioni di cibo.

"Ehi, hai fame anche tu?" disse aggiungendo una risatina alla fine.

"Sono solo curioso."

"E' il tuo essere."

"Lo so." l'aria si era fatta colma di imbarazzo.

Finalmente il mio turno arrivò e quando ricevetti il panino, mi sedetti a un tavolino vicino alla finestra. Pregai tutto il tempo che Louis non si sedesse vicino a me.

Lui ovviamente fece il contrario.

"Ti dispiace se mi siedo qua?"

Lo ignorai e addentai il panino. Lou era così bello che dovetti trattenere un gemito. Dopotutto ero in pubblico.

"Lo prendo come un si." si sedette e iniziò a mangiare anche lui il suo panino.

Dopo le continue chiacchere di Louis riuscii a finire il panino. So di essere stato testardo ad averlo ignorato, ma ero stanco.

"Vorresti parlare?-"

Ero infastidito. Ma soprattutto lo ero se mi parlava di Zayn, il suo amico che non mi lasciava in pace.

"Zayn."

"Cosa centra lui." chiese sconcertato.

Mi fissai le mani fasciate dai guanti poggiati sul grembo. "Digli di smetterla di infastidirmi."

"Cosa? Cosa sta facendo?"

"Mi chiama 'principessa' è esuberante.." Arrossii.

"Non ne ero a conoscenza." sembrava un po' infastidito e rosso in viso.

"Certo."

"Dico sul serio."

"Il punto è, puoi chiedergli di lasciarmi in pace-" lo guardai dolcemente, "-per favore."

Lui deglutì, "va bene." continuò, "forse gli piaci."

"Non mi interessa."

"No?"

"I ragazzi sono stupidi, io compreso." affermai.

"No non lo sei."

"Comunque, se non la smette darò la colpa pure a te."


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Il giorno dopo, con i miei guanti e la fobia ancora presenti, uscii e andai nell'aula del mio corso di arte per vedere se l'insegnante era lì. Se si trovava lì, avrei avuto accesso ai materiali artistici per dipingere, il che mi rilassava.

Una volta arrivato, non trovai l'insegnate, ben sì un duo che non volevo vedere.

Zayn e Louis.

Non sapevo che prendessero lezioni di arte, e nemmeno che un professore li avrebbe lasciati da soli. Indipendentemente da ciò, rimasi vicino alla porta ad udire le parole dette a bassa voce.

"Amico, il mio disegno è decisamente meglio."

Riuscivo solo a vedere la loro schiena che copriva in parte i loro disegni. Zayn disegnava un cervo in formato pop-art, mentre Louis una persona.

Sentii Louis schernire, "Quando avrò finito, implorerai per i miei consigli."

Zayn rise, "Non voglio niente di tuo amico."

Louis si irrigidì ma riprese a disegnare. Poi disse:

"Allora lascia in pace Harry."

Il cuore mi si fermò. Mi fischiavano le orecchie e avevo paura che loro udissero questo suono e mi scoprissero.

"Cosa?" sputacchiò Zayn.

Louis lo ignorò continuando a disegnare.

"Amico, non lo sapevo."

"Beh ora lo sai. Smettila di chiamarlo principessa."

"Ma voi ragazzi non siete nemmeno qualcosa."

Aveva ragione. Io e Lou non eravamo qualcosa.

"Lo saremo."

"Me lo avresti dovuto dire."

"Immagino di si."

"Lui sa che vuoi sarete qualcosa prima o poi?"

"Credo che lui lo sappia. Ma ho fatto e detto cose stupide e-"

"Cosa gli hai detto?"

"Lunga storia, il mio disturbo si fa sentire." Rise, ma con voce rotta. Aspetta. Si riferiva a quando ha detto di essere strano?

"Starai bene." disse Zayn.

"Lo spero."

Dopo di ciò, mi sentii triste. Peggio di prima, perché Lou non mi aveva detto del suo disturbo. Ma chi ero io per pretendere che me lo raccontasse. Non dissi nulla.

Anche se avrei dovuto.

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