Capitolo 16

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Louis ed Harry erano seduti nella caffetteria, consumando i panini che Harry aveva preparato per loro. Il liscio ricordò quando Occhi verdi era in piedi nel loro balcone, con l'aspetto di uno sposo e tutto il resto. Sorrise al pensiero.

Non si abituerà mai a Harry.

"Allora, sei libero questo fine settimana? Volevo portarti in una galleria d'arte. Zayn mi ha invitato in una delle proprietà della sua famiglia." disse Louis sgranocchiando delle patatine.

Harry lo guardò, "Emm, si. A patto che sia mezzogiorno passato. Le mie lezioni finiscono alle 11.45"

Occhi blu sorrise "Va bene, lo farò sapere a Zayn così mi darà i biglietti." Sorrise ad Harry, ma di più a se stesso, come uno scolaretto con una cotta speranzosa.

Continuarono a mangiare in silenzio, finché qualcuno non prese posto alla sedia di fronte a loro.

"Hey, Harry" disse Fionn, "e Louis."

Harry rispose "Hey, Fionn," Louis si limitò a fissare il suo piatto, giocando con la forchetta e il tonno avanzato. Il riccio gli diede una gomitata sulle costole, così da farlo sussultare.

"Allora Harry, uh, volevo chiederti u-una cosa-" Alzò lo sguardo verso Louis. Quest'ultimo lo guardò interrogativo.

"Dimmi" Chiese Harry così innocentemente. Louis a volte voleva solo coccolarlo, ma in questo preciso istante era troppo occupato a fissare Fionn. Il ragazzo indossava una felpona bianca, brutto segno. Brutto segno.(In realtà non si capisce perché indossare una felpa bianca sia un brutto segno, ho fatto ricerche ma solo l'autrice lo sa)

"Io- um, c'è questa festa di una galleria d'arte e mi chiedevo se volessi venire con me.." chiese Fionn, "Um, può venire anche Louis."

Cosa può osare così.

"Ci stavo già portando io Harry." disse Louis, "Quindi-" portò la sua mano sul fianco di Harry, lì dove Fionn non poteva vedere.

Il riccio disse immediatamente," Vieni con noi? Una amico di Louis ci ha invitati. Uno in più non guasterà." Si girò verso il liscio, "Giusto....piccolo?"

Louis sentì la gola chiudersi in una morsa disperata. Certo che Harry lo avrebbe fatto. E certo che gli sarebbe piaciuto fottutamente tanto. 

Non lo aveva mai chiamato con questi 'nomignoli'. Cazzo.

Louis però, mise il broncio, "Certo, sarà divertente."

Harry si girò di nuovo verso Fionn e sorrise, "Bene, partiremo alle 12.30 circa. Cerca di essere pronto per quell'ora."

Fionn rise, "Nessun problema. Emm, io dovrei andare, ma ci possiamo vedere dopo." Si alzò e fece per andarsene, non prima di aver salutato con la mano entrambi. Ma solo Harry ricambiò.

Era silenzioso.

"Sai..penso che sappia già che sei il mio fidanzato," Harry sorrise e si girò verso il liscio, "Non devi essere possessivo."

Louis alzò gli occhi al cielo giocosamente e sorrise, "Certo che devo. Tu sei il mio piccolo." scandì ogni lettera di quella parola, soffermandosi a quando Harry arrossì.

Il riccio prese in mano il suo frutto, "N-non ti piace?"

Louis spalanco gli zaffiri che aveva negli occhi con nonchalance, "Non comportarti come se non sapessi cosa stai facendo, principessa."

Occhi verdi lo guardò attraverso le ciglia lunghe, astutamente "Non so di cosa stai parlando."

Louis cominciò a diventare davvero duro dentro quei jeans. Dov'era l'Harry innocente che aveva conosciuto? Harry ci stava palesemente provando e lo sapeva. Se non avesse avuto quella paura, probabilmente sarebbe già suo, in tutti i sensi.

Louis si fece più vicino a Harry, respirando dolcemente nell'incavo del suo collo. Sussurrò così che solo Occhi verdi lo potesse sentire, "Mi hai chiamato piccolo. Lo so che stai giocando con me, e sai che io non lascio mai perdere le sfide."

Notò Harry arrossire e contorcersi sotto le sue parole, il respiro intenso ad abbattersi sull'orecchio del liscio.

Louis si tirò indietro,  alzandosi per andare a buttare gli scarti del cibo, lasciando il riccio lì seduto.

"Beh, vieni, abbiamo altre lezioni da fare." Occhi blu sorrise, come se non avesse fatto nulla di che.

Harry fu un po' riluttante, ma alla fine apparì come Bambi con il broncio.

-

"Gli ho detto che lo amo", disse Louis, leccandosi il piercing al labbro in cerca di concentrazione.

Zayn borbottò, "Si?"

Louis continuò con il suo bozzetto, a cui stava lavorando da settimane. Voleva essere certo che fosse perfetto.

Zayn lo guardò, "Amico, è bello, lascialo stare prima di incasinare tutto."

"Non voglio che sia bello, necessito che sia perfetto. Harry merita cose perfette."

"Sei solo frustrato," rise il corvino.

Louis incrociò le braccia al petto "Almeno ho un'amore nella mia vita."

"E quindi?"

Il liscio roteò gli occhi.

Poco più tardi, qualcuno bussò alla porta, interrompendo la chiacchierata tra i due.

Louis si girò, trovando Harry dalla porta, "Sei quasi pronto?"

Occhi blu andò in panico e coprì immediatamente la tela con un telo, lasciando Harry confuso. "Uh, si." indossò il suo cappotto, portando la tela ancora coperta sotto braccio. Guardò l'orologio, vedendo che lampeggiare le 17.00 e decise che non voleva far aspettare Harry ancora di più.

"Ciao Zayn," disse in fretta. No voleva che il suo piccolo fosse ancora più arrabbiato di quanto già non fosse. Zayn scosse la mano a modi saluto, sempre girato verso il suo dipinto.

Una volta nel corridoio, Louis fissò Harry in volto, vedendolo già un po' arrabbiato, ma con la sua espressione neutrale.

"Mi dispiace Har-" sputò Louis, perché venne subito spinto in una stanza e schiacciato contro la porta, chiudendola.

"Cosa stai-" Il riccio lo prese dal colletto della camicetta che indossava.

Harry cominciò a succhiarli il labbro inferiore, giocando con il piercing al labbro. Louis era troppo sconvolto per respirare. Entrambi gli occhi dei due erano chiusi, perché troppo impegnati ad assaggiare il gusto e sapore che l'altro aveva da offrigli.

Harry posizionò le mani sulle spalle dell'altro, baciandolo con un piccolo cipiglio dalla passione.

Louis cominciò a baciarlo di rimando, invertendo le posizione e spingendo il riccio contro il muro, entrambi ansimavano. Quando si allontanarono, Louis aprì gli occhi, trovando Harry con le labbra e guance rosse e gonfie.

"Pensavo fossi arrabbiato perché sono uscito tardi." ansimò Louis.

"Sono più arrabbiato per come ti sei comportato in caffetteria." confessò Harry.

"E' la pura verità, tesoro," Louis fece il suo solito sorrisetto da ebete, posizionando le mani sui fianchi di Harry.

Harry mormorò un silenzioso 'si' e poi, "Ma sono ancora più arrabbiato che tu non mi abbia detto di cosa c'è disegnato sulla tela."

Louis lo baciò di nuovo sulle labbra, "E' una sorpresa."

Era una promessa.

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