4. Vuoi rimanere a cena?

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Il ritorno a scuola fu abbastanza traumatico all'inizio.
Izuku non riusciva a stare accanto né a Beta né tanto meno agli Alpha, sempre impaurito dall'orribile esperienza che aveva vissuto.
Solo dopo un altro mese era riuscito a smettere di piagnucolare e tremare per ogni loro sguardo o frecciatina; certo, le prese in giro c'erano sempre, anche se in netta minoranza, e da una parte ne era sollevato, almeno non l'avevano trattato come una povera vittima senza speranze.
"Come vi avevo accennato giorni addietro, oggi verranno a farci una lezione speciale alcuni eroi, ai quali potete chiedere ogni vostro dubbio e perplessità sul lavoro che un Hero deve svolgere. Comportatevi come si deve mi raccomando".
"Hey guardate, Midoriya ha alcuni autografi sul suo inutile quaderno!"
"R-ridammi il quaderno" sussurrò all'Alpha che glielo aveva rubato... si perché da quando era successo quello che è successo, i Beta avevano smesso di tormentarlo così come alcuni Alpha.. ma chi lo considerava come una nullità aveva continuato ad infastidirlo, anche se per fortuna erano solo due o tre nella sua classe.
"Cos'è ti sei fatto usare un po' per averli?"
"E' per questo che non hai il calore? Sei gravido?"
Quelle parole facevano dannatamente male... non avevano abusato di lui in quel modo, ma gli abusi psicologici e le percosse gli avevano come bloccato il ciclo naturale del suo corpo.
"I-io.. n-no" cercò di riprendersi il quaderno ma la voce del professore lo precedette
"Nakaku, restituiscigli il quaderno e smetti di fare il pagliaccio"
"E' un'inutile Omega Quirkless... non ha il diritto di ricevere trattamenti di favore da tutti voi! Ora tutti buoni e gentili? Il suo ruolo è quello di soddif-"
Non poté finire la frase perché un'esplosione lo sbalzò a terra e un ringhio aggressivo si sparse per tutta la classe, facendo uggiolare il povero Izuku, che si ritrovò ad esporre il collo senza volerlo.
"Osa finire quella frase e giuro sulla tua fottutissima faccia di merda che non troverai lavoro nemmeno come pulitore di cessi"
Venti paia di occhi stavano fissando il grande GroundZero, entrato con gli occhi iniettati di sangue dalla rabbia.
"Suvvia Bakugo, ti fai sempre riconoscere! Scusate per l'accaduto, ma il qui presente non sopporta i discorsi stupidi come quello del vostro compagno"
"In realtà non dovrebbe tollerarli chiunque voglia diventare un eroe."
"La prossima volta che devi ringhiare come un ossesso avvertimi, mi hai spaventato"
Non credevano ai loro occhi, quegli eroi facevano tutti parte dello stesso team, e non era nemmeno al completo!
"Piacere di conoscervi, io sono Chargebolt, lui è Shoto e lei è Uravity... l'altro lo conoscete di sicuro.. e ragazzino, io mi scuserei se fossi in te" disse Denki andando verso Izuku, il quale stava con gli occhi chini sul banco.
"Ciao Midoriya! È da un po' che non ci vediamo, devi passare più spesso a trovarci! Te l'ho già detto"
"Uno di loro è il padre?"
Un singhiozzo scappò dalle labbra dell'Omega, non riuscendo più a trattenersi per le parole velenose del compagno di classe.
Sentirono l'aria cambiare nuovamente, farsi più pesante e soffocante... quei feromoni stavano colpendo tutti, nessuno escluso.
"Bakugo calmati" gli disse Todoroki cercando di far smettere di guaire la sua amica Omega, vedendo in realtà come tutti gli altri stessero piagnucolando e alcuni di loro addirittura stavano esponendo il proprio collo, alpha compresi, in segno di sottomissione.
Lui era abbastanza forte da contrastare quella sottomissione e vedeva come Denki stesse soffrendo cercando però di rimanere accanto all'Omega.
Nonostante fosse marchiato, e dovesse risentire meno dei feromoni altrui, quelli di Bakugo erano talmente pressanti che lo stavano mettendo a dura prova.
"Lo stai spaventando" di colpo tutto quello cessò.
La voce di Denki lo riportò sulla terra e puntò gli occhi rubino sulla figura tremante dell'Omega seduto poco lontano da lui.
Nessuno osava fiatare, neanche il professore che, pur essendo un Alpha, era rimasto pietrificato dallo spirito di protezione che quel ragazzo aveva per il suo alunno.
Andò ad aprire tutte le finestre per far circolare meglio l'aria.
La fortuna aveva voluto che quel pomeriggio nessuno oltre a loro fosse a scuola, altrimenti sarebbe stato un vero problema.
"Nakaku, va a sederti, più tardi voglio parlare con i tuoi genitori"
Denki si allontanò dal piccolo amico, tornando vicino agli altri due, notando che Todoroki aveva utilizzato i suoi feromoni per tranquillizzare l'amica.
"Shinso ti farà picchiare da solo appena sentirà il tuo odore sulla sua Omega".
GroundZero prese il quaderno da terra e, dopo averlo dato in testa al moccioso di prima, lo posò sul banco del verdino, rivolgendogli per la prima volta la parola.
"Sano e salvo, non l'ho rovinato"
"G-grazie GroundZero"
Gli rispose asciugandosi gli occhi con la giacca della divisa scolastica
"Tch"
Lo vide andare verso la cattedra e non poté fare a meno di accennare un sorriso e di arrossire.. certo l'aveva spaventato a morte, ma in tutto quel trambusto, aveva percepito come se lo avesse fatto per lui, per difenderlo... sicuramente era frutto della sua immaginazione, Katsuki Bakugo non poteva seriamente aver preso le sue difese, ma aveva percepito un qualcosa di diverso... come se fosse stato infastidito dal fatto che il suo compagno di classe l'avesse fatto piangere.

"Certo che i tuoi compagni sono proprio dei fessi, se ne salva qualcuno e basta... povere future generazioni"
"Se avrete voi dei figli, loro le salveranno decisamente!"
"Speriamo! Comunque mi ha fatto piacere conoscerti, sei davvero come Denki e Eijiro ti hanno descritto. La prossima volta ti faccio conoscere il mio compagno, Hitoshi Shinso, anche se credo tu lo conosca"
Uraraka era un'Omega simpatica e molto espansiva che metteva il buon umore ovunque andasse.
"Ti farò conoscere anche io la mia compagna, si chiama Momo Yaoyorozu, è un'Alpha come me"
Pure Todoroki si era rivelato simpatico, certo aveva un carattere strano e non il suo senso dell'umorismo, ma era comunque un Alpha cordiale.
"Siamo arrivati, a presto Izuku! Mandaci un messaggio quando arrivi a casa!" gli urlò Uraraka sparendo dentro l'agenzia.
Si, perché quegli eroi gli avevano dato il loro numero per qualsiasi emergenza, ormai sei come un amico per noi, un compagno di squadra!
Sorrise pensando a ciò che Denki gli aveva detto e si incamminò verso casa dopo aver salutato tutti con la mano.
"Ti accompagno"
"N-non c'è bisogno, non è buio"
"Non farmi ripetere"
E così si incamminarono in silenzio verso casa insieme.
L'Omega si sentiva osservato, odiava gli occhi estranei che lo fissavano, anche se ripensandoci, forse guardavano l'eroe che aveva accanto.
"Siamo arrivati.. q-questa è casa mia. Grazie per... per oggi.. per tutto intendo"
"Tch, non ringraziarmi, solo un coglione non sarebbe intervenuto per far chiudere quella bocca del cazzo".
Izuku si incantò a fissarlo, al tramonto il suo volto era ancora più bello e i suoi occhi brillavano come fiamme.
"Izuku sei torn-oh.. GroundZero che piacere vederti"
Esclamò sorpresa la madre del piccolo non aspettandosi di certo l'eroe davanti casa.
"Mi chiami Katsuki, non c'è bisogno della cazzo di formalità anche quando non sono in servizio"
"Lo stesso vale per me, chiamai Inko. Vuoi rimanere a cena Katsuki?"
Il biondo accettò ed entrò in casa.


A cena parlarono della giornata trascorsa ma bandendo la tristezza da quella tavola. Katsuki scoprì che Izuku era davvero un gran mangione e chiacchierone, che il suo colore preferito era il rosso, che suo padre l'aveva abbandonato in quanto Omega senza unicità e che Inko lavorava in centro; con sua madre era tutta un'altra persona... serena, espansiva.
Erano seduti sul divano a guardare la tv mentre Inko finiva di sistemare la cucina.
"Se.. se devi andare.. non voglio trattenerti"
"Mi stai cacciando Omega?"
Chiese marcando l'ultima parola, puntando lo sguardo negli smeraldi dell'altro.
Lo vide arrossire e abbassare lo guardo, così gli sollevò il volto con una mano senza forzare troppo.
"Guardami negli occhi, sarai sempre all'altezza di un Alpha, non importa cosa ti diranno"
"N-non è questo Ground-"
"Non chiamarmi così"
Non sapeva per quale motivo, ma desiderava ardentemente sentire pronunciare il suo nome da quella creatura seduta al suo fianco.
"K-katsuki"
Senza rendersene realmente conto si stava avvicinando al suo volto, come attirato da una calamita, come un cacciatore fa con la sua preda.
Poteva benissimo distinguere il suo odore adesso, rilasciato nell'aria, al sicuro tra le mura di casa sua... un odore di menta, ma non troppo forte, dolce... come il ragazzino che aveva davanti.
Rilasciò una piccola quantità del proprio odore, come a marcare il territorio... il profumo di bruciato e piccante doveva rimanere sull'Omega, l'istinto glielo stava imponendo.
Generalmente, quelli della sua specie nascevano con l'istinto di protezione verso gli Omega, la categoria più debole della società, ma non aveva mai sentito quel bisogno impellente di considerare suo qualcuno, non in quel modo.
Il momento fu interrotto da Inko che si unì a loro, facendo finta di non aver avvertito lo scambio di feromoni che c'era stato in salotto.
Izuku non parlò per tutta la durata del film che stavano guardando o meglio, che Katsuki e sua madre stavano guardando, poiché neanche un quarto d'ora dopo era crollato sulla spalla dell'Alpha, vinto dalla stanchezza.
La tv venne spenta e il biondo prese in braccio l'Omega, che inconsciamente si rannicchiò contro il suo petto.
Inko lo guidò in camera sua e, una volta entrato, ghignò nel vedere dei modellini raffiguranti la sua figura sulla scrivania.
"Che nerd."
Commentò appoggiando il verdino sul letto, coprendolo con le coperte; aveva un'aria così rilassata mentre dormiva, non sembrava il ragazzino turbato di sempre.

"Grazie per quello che hai fatto e continui a fare per lui."

"Sono un caz- eroe, è il mio lavoro."
Inko ridacchiò per lo sforzo che il biondo aveva fatto per evitare di essere sboccato almeno in sua presenza.

"Beh non credo che passare la serata qui e cenare con noi faccia parte del lavoro giusto?"
Osò Inko sperando di non aver oltrepassato il limite.
Il biondo non rispose e, dopo avergli dato un'ultima occhiata, si diresse verso l'uscita accompagnato dalla padrona di casa.

"Volevo chiederti una cosa che a lui non ho mai chiesto."

"Non è stato violentato se è questo che mi volevi chiedere. Lo stavano preparando per essere venduto, l'hanno maltrattato e abusato psicologicamente... non dico che sia meglio così ma... per gli Omega come noi, venir presi da qualcuno di diverso dal nostro compagno ci distrugge dentro e la cosa lascia segni evidenti nella psiche... loro lo sapevano."
Nel sentire quelle parole strinse forte i pugni per evitare di rompere qualcosa, i palmi illuminati da piccole scintille.

"Dovevo farli saltare in aria tutti quei bastardi figli di un cane."
Una mano si posò sul suo braccio delicatamente.

"Sono grata che non sia andata così e così Izuku, odia vedere le persone stare male."

"Quel fottuto nerd è proprio un Omega."

Per tutti i miei sbagli...vuoi sposarmi?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora