Capitolo 4

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La persona che ha urlato è una Annie atterrita dalla vista di un ratto morto di dimensioni notevoli.

Sto per buttare il ratto in cima ad un cumulo di vecchi rottami con l'asta di una freccia,

quando una voce familiare mi parla alle spalle.

-Pensavo di non essere più degno di una visita da parte vostra- sussurra la voce. Mi giro e

trovo Gale, ma ha un aspetto diverso da quello di prima: i capelli sono stati rasati a zero, la cicatrice

di un taglio gli attraversa il sopracciglio sinistro ed ha un aspetto minaccioso.

-Ti stavamo giusto cercando, Gale, - grido, affinché gli altri mi sentano, - ci serve un'informazione

che tu amichevolmente ci darai.-

L'espressione cupa sul volto di Gale indica sicuramente che lui non collaborerà così

facilmente alla questione, ma rimango comunque sorpresa quando mi risponde.

-Cosa ci fate qui e cosa mi dovete chiedere?- dice.

Siccome le bombe stanno ancora cadendo e minacciano di colpirci, Gale ci ordina di seguirlo

verso una piccola porta sul retro la quale non avevo notato prima. Essa porta in una sala

immensa, simile al rifugio antimissili del 13. Solo che qui le pareti sono di mattoni e cemento, non di pietra.

Attraversiamo la sala fino ad un punto dove c'è una branda. Scommetto che quella appartiene a

Gale.

-Allora, quali informazioni vi dovrei dare?- chiede, battendosi le mani sporche sui pantaloni strappati.

-Cosa è successo a Beetee?

Per un attimo, Gale aggrotta la fronte come per rievocare eventi avvenuti nel passato, poi risponde.

-Era con me nel rifugio, era venuto dal 3 dove abitava, per darmi dei progetti sulle trappole che avevo

ideato, quando mi chiese se poteva uscire un attimo per prendere una boccata d'aria. Aspettai

mezz'ora, poi due, tre ore, ma non ritornava. Decisi di andare a cercarlo, e a cinquanta metri

dall'ingresso del rifugio c'era lui con un fucile puntato alla tempia.-

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