Capitolo 5

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-"Un altro passo e puoi dire addio al tuo amico", mi disse la persona che aveva in mano il fucile.

Io provai a trattare con lui, ma ad un certo punto si è stufato e ha sparato-

continua Gale, mentre prova a trattenere una lacrima che minaccia di cadere (strano, vero?)

-E sapete chi era?- continua- James Crane, il nipote di...

-Seneca...- sibilo, mentre mi torna in mente la sessione di addestramento privata con gli

Strateghi all'epoca dei miei secondi Hunger Games, quando intrisi di rosso il manichino

che rappresentava Crane impiccato.

Ripenso alla reazione degli Strateghi, e mi viene quasi da ridere, ma mi controllo mentre è Johanna

a riprendere la parola.

-Lo sapevo che anche il vincitore degli Hunger Games capitolini andava ucciso- dice fremendo di rabbia.

Scommetto che in questo momento, se avesse in mano un' accetta, Johanna

sarebbe in grado

di mettere a ferro e fuoco tutto il distretto 2, ma siccome non ce l'ha, lei si limita solo a dare

un violento calcio al muro che fa togliere l' intonaco di un tratto grande quanto un cocomero.

-Sai, ci dovresti andare piano, Johanna,- ironizza Gale.

-Così va bene?- gli chiede dandogli un pugno sulla mascella così forte che lo stende

a terra privo di sensi.

Hunger Games 15 anni dopo...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora