Capitolo 10

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Torno a casa, curiosa di scoprire la loro reazione quando mi vedranno con un coniglio in braccio. Come pensavo, le luci sono spente e non c'è traccia di anima viva.
Strano, penso, mia madre non dovrebbe stare a casa? Forse è uscita con Peeta e i bambini. Ma no, appena concludo il pensiero vedo mia madre che sta scendendo le scale avvolta in un abito nero che le arriva fin sotto le ginocchia, senza spalline, ma con un coprispalle bianco. In mano ha una borsetta nera: sembra stia per uscire. Strano, perché mia madre quando vuole uscire da sola non si veste così...
-Mamma, sei bellissima! - esclamo, e non ho bisogno di fingermi sorpresa, perché lo sono davvero. È incredibile come, nonostante la sua età, le stia così bene un vestito che neanche a me calza a pennello come a lei.
-Dove vai?- le chiedo sospettosa.
-Non si vede tesoro? Un gentiluomo mi ha chiesto di andare a cenare con lui...- mi risponde, soffocando un risolino divertito dietro la borsetta.
Uhm... mamma che viene invitata a cena da un uomo... ma non aveva promesso di non risposarsi dopo la morte di mio padre?
-E allora buona fortuna- le auguro. Mentre lei sta per aprire la porta, però, entrano Peeta, Fin con un lecca lecca in bocca e Primrue che tiene in braccio un piccolo acquario con dentro un paio di pesci.
-Mamma! -esclamano mentre mi saltano addosso per stringermi in braccio. Peeta, invece, mi bacia.
-Quando sei venuta?- mi chiede, evidentemente sorpreso per il fatto che sono tornata a casa senza alcun preavviso.
-Cinque minuti fa- rispondo.
-Allora io vado... ciao!- mi interrompe mia madre, mentre Peeta si trattiene dal ridere anche lui. Ma che cos'hanno tutti oggi?
-... e vi ho portato una tenera sorpresa- finisco di dire mentre tiro fuori dalla bisaccia il coniglietto color caffè, e sorrido trionfante alla vista dei tre che sono rimasti a bocca aperta.
-Ma non è giusto, la sorpresa te la dovevamo fare noi- borbotta Primrue indicando l'acquario.
-Non fa niente, vuol dire che avremo un piccolo zoo in casa- risponde dolcemente Peeta.
Il resto della serata la passiamo giocando con il coniglio che i bambini hanno chiamato Ranuncolo (spero sia solo una coincidenza) e mangiando fette del dolce che Peeta aveva preparato prima di uscire. Stiamo per mandare i bambini a letto, quando qualcuno bussa alla porta.
-Vado io- grido, ma tutti mi seguono all'ingresso sussurrando e ridendo tra di loro. Apro e chi vedo? Mia madre che sta abbracciando un Haymitch in smoking e che le porge un mazzo di rose. Stavolta quella rimasta a bocca aperta sono io. Ecco perché mi chiedeva di andare a comprargliele.
-M-mamma- balbetto dopo che mi sono chiusa la porta alle spalle - cosa ci fai con Haymitch?
-Tesoro, devi sapere che dopo vent'anni di vedovanza ho trovato un'altra anima gemella... e credo che i bambini debbano avere un nonno, tu un patrigno e Peeta un suocero. -risponde pacatamente.
-Ma mamma...
-Niente ma. La mia vita sentimentale me la devo dirigere da sola.
In fondo ha ragione: visto che Prim non c'è più, io sto spesso fuori casa e i bambini vanno a scuola, mia madre non ha più con chi passare le giornate. Prima c'era il gatto, ma ora manca anche lui.
-E sapete che mi ha chiesto?- continua mamma, come se stesse continuando un  discorso. Ora Peeta sta pendendo dalle sue labbra.
-Mi ha chiesto di sposarlo!- dice mia madre, ed entrambi iniziano a saltellare entusiasmati su e giù per la casa. Quello che ricordo dopo è solo il fatto che svengo.

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