IX

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"Don avanti calmati" mormorava Gilda cercando di calmare il ragazzo, che esausto dopo aver finito tutta l'adrenalina che aveva nel corpo, gli si fiondò tra le braccia in lacrime. Dopo qualche secondo, sempre piangendo tirò su la testa scusandosi con la ragazza:"Non avrei dovuto sfogare la mia rabbia con loro... In fondo non sono arrabbiato perché mi hanno trattato come un debole, fondamentalmente li abbiamo costretti a mentirci, sono arrabbiato con me stesso perché in fondo sono solo un buono a nulla. È per questo che vorrei essere più forte. E poi il modo in cui me la sono presa con T/n... Lei non ne poteva nulla, la verità è che nessuno avrebbe potuto fare nulla. Lei si è caricata addosso tutto il peso della fuga sulle spalle senza chiedere niente a nessuno, e io ho fatto il risentito solo perché ha cercato di proteggerci... Devo chiederle scusa." disse tra i singhiozzi respirando a pieni polmoni cercando di calmarsi.
"Ehi Don, Gilda... Volevo chiedervi scusa, sono stata fin troppo superficiale e non mi sono resa conto di come avreste potuto prenderla voi, vi chiedo di perdonarmi..." disse tutto d'un fiato la c/c, mentre il ragazzo le sorrise:"Sono io il primo a doversi scusare... Ho avuto una reazione eccessiva, sopratutto con te T/n, hai fatto di tutto per proteggerci, e poi Ray aveva ragione" disse portandosi un braccio dietro la testa imbarazzato, mentre Ray, dopo qualche gomitata nel costato da parte di Norman, si scusó:"Beh,potrei aver sbagliato anch'io un po'..." disse voltando la testa dall'altra parte per non guardarlo negli occhi. Gilda in quel momento ricordò che i tre ragazzi, ma Ray in particolare, avevano dei segni in faccia non indifferenti:"Ray come farai con il livido sulla guancia?" chiese poi indicando la zona interessata sul proprio volto, l'altro sospirò:"Mi inventerò qualcosa con la mamma..." disse poi tranquillo.
T/n a quel punto fece un respiro profondo:"Ora che sapete tutto, e di tutti i pericoli che nasconde la fuga, siete comunque disposti ad aiutarci?" chiese speranzosa, e i due risposero sicuri:"Certamente T/n".

L'indomani, Ray andò in infermeria visto il livido abbastanza evidente che si trovava sul volto. Isabella rise leggermente:"Ma dai... Hai litigato con Norman?" chiese divertita, mentre il ragazzo pensava all'esca che doveva piazzare per distrarla poi durante il giorno della ricognizione:"Che dire... Abbiamo avuto una divergenza di opinioni...". Isabella lo guardó curioso, mentre lui internamente tirava un sospiro di sollievo, ha abboccato, menomale. Pensava sollevato, mentre la mamma chiedeva i primi dettagli:"A che proposito?" e lui sorrise impercettibilmente:"Norman vuole provare ad ucciderti... Non gli importa il rischio, dice che non c'è altro modo per fermarti." disse apatico come al suo solito, mentre Isabella continuava a chiedere informazioni:"E quindi?".
"Sta raccogliendo strumenti, un martello, del detersivo per i panni, del diserbante... Qualsiasi cosa possa essere usata per altri scopi" disse sempre senza far trasparire emozioni:"Io ho provato a fermarlo, gli ho detta che stava esagerando!" continuó, e la mamma finì la frase al posto suo:"E così ti sei beccato un pugno" disse, e il corvino annuì.
Isabella continuava a parlare con il ragazzo:"Vogliono avvelenarmi quindi... Che seccatura". Il corvino intanto pensava a come prendere tempo:"Ti prego però, non spedirli prima del tempo... Voglio che vivano dentro questa piccola prigione fino ai 16 anni senza che gli manchi nulla. Per questo basterà sostituire il veleno con altro." la mamma annuì:"Sai dove lo tengono?" chiese, e il ragazzo nascondeva con la sua solita faccia apatica una certa gioia e serenità:"Sì" disse, mentre Isabella gli metteva un cerotto sul volto:"Allora me ne occuperò domani... Hai altre informazioni?" chiese poi speranzosa, e Ray si limitò ad osservarla:"No, perché? C'è qualcosa che ti preoccupa?" chiese poi.
La mamma negò col capo:"Oh, a proposito, te lo anticipo ora, il prossimo mese non ci sarà nessuna spedizione, ma sarà direttamente il 15 gennaio " disse, mentre il corvino sorrise sarcastico:"Il giorno del mio compleanno. Che carini, l'hanno fatta apposta per me." disse prima di abbandonare la stanza.

Mentre Ray piazzava l'esca per Isabella, gli altri 5 ragazzi camminavano nel bosco dopo il recinto.
"Vi ho visti sapete... Ho sentito tutta la vostra fantastica conversazione in sala da pranzo. Siete voi 6 gli obbiettivi, T/n, Ray, Gilda, Don, Emma e Norman. Quindi perché voi 6... Non fate squadra con me?" chiese spuntando dal nulla sorella Krone, mentre T/n rifletteva sulla richiesta. Non capisco perché dovremmo allearci con lei... Però avrà i suoi motivi, devo saperne di più.
"Avanti, spara... Perché dovremmo fidarci di te e sopratutto cosa ci guadagneresti tu nell'allearti con noi?" chiese la c/c senza giri di parole, mentre la donna la guardava sbalordita:"Velocità di analisi e capacità di ragionamento a mente fredda. Beh in realtà non c'è un motivo per cui voi dovreste fidarvi di me, ma ciò che ci guadagnerei io non ha prezzo. Voi non sapete com'è gestita la Grace Field House vero? Ve lo spiego subito. Compiuti i 16 anni i bambini vengono spediti senza distinzioni, ma alle ragazze che rispecchiano i requisiti sono concesse due opzioni, la prima è morire, la seconda è puntare a diventare una mamma, e quindi un'allevatrice. I requisiti in questioni sono dei voti sopra la media e una raccomandazione dalla propria mamma. Questo tuttavia vale solo se si è una ragazza, e comunque non ve lo consiglio perché modificherebbero il vostro corpo in modo che vi sia impossibile uscire dalla propria area designata." disse mostrando una cicatrice su buona parte del petto che coincideva proprio con la collocazione del cuore. Gilda rimase scioccata a tale vista, e quindi le chiese della cicatrice:" Mi hanno impiantato un microchip, per cui se dovessi fare un passo fuori da questa struttura manderebbe una scossa elettrica al cuore che lo fermerebbe. Allo stesso tempo avvisa il quartier generale se il cuore dovesse smettere di battere per altri motivi. Per questo voglio diventare la mamma di quest'orfanotrofio, per far sì che tutti coloro che ci vivono dentro ci vivano al meglio. Ma non posso farlo se Isabella ostacola i miei piani. Se voi riusciste a scappare la colpa ricadrebbe su di lei, e quindi io diventerei automaticamente la nuova mamma di quest'orfanotrofio." concluse poi Krone, mentre Gilda continuava a preoccuparsi:"Quindi non ci spedirai?" chiese non capendone il motivo, mentre la donna negava col capo. T/n intanto cominciava a collegare i fatti... Il fatto che lei voglia diventare mamma implica che Isabella debba essere in qualche modo eliminata, giunta a questo punto ha due opzioni, o aspetta che la fuga avvenga, e di conseguenza che la responsabilità ricada su Isabella, o diversamente deve cercare delle prove per dimostrare ai piani alti che è in atto la programmazione di una fuga e che Isabella nonostante ne sia al corrente non faccia nulla. Il punto è che non ha prove con sé, quindi l'unica cosa che può fare è aspettare. Gilda si preoccupa inutilmente, non è che non ci spedirà perché è magnanima, non lo fa solo perché non può farlo, non ha né le prove, né l'autorità, né fiducia da parte dei demoni.

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