XI

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Oggi è il giorno della ricognizione... Speriamo che vada tutto come l'abbiamo pianificato. Pensò preoccupata T/n, prima di ripassare insieme agli altri 5 ragazzi i passaggi per la ricognizione, nascosti perfettamente dai panni stesi:"Dunque... Ricapitolando, Ray adesso dovrà distrarre la mamma sfruttando l'esca che ha piazzato l'altro giorno. Io, Emma e Norman andranno ad attuare la ricognizione, mentre Don e Gilda staranno qui fuori a controllare la situazione. Non è sicuro che Ray riesca a trattenere la mamma, e in questa evenienza vi lancerà un segnale dalla finestra" disse la c/c, facendo continuare il corvino:"Se non sono sicuro di riuscire a trattenere la mamma vi lanceró il segnale, in modo che voi andiate ad interrompere T/n, Emma e Norman durante la ricognizione" concluse poi facendo passare velocemente gli occhi su ognuno dei suoi compagni. Gli altri annuirono, e poi ognuno si spostò per adibire al proprio compito.

"Quindi mamma che fine ha fatto sorella Krone?" domandò il corvino facendosi seguire da Isabella, andando verso la camerata dei ragazzi, passando proprio davanti alla camera di Krone, che aveva la porta splancata. La donna sorrise innocente, prima di rispondere con la medesima intonazione:"Non mi serviva più, così l'ho eliminata" concluse poi spingendo velocemente il corvino nella stanza della donna ormai deceduta:"Non puoi farmi fuori così. Sono stato il tuo cagnolino per 10 anni, ho fatto tutto quello che mi hai chiesto. Ti basta usarmi no?" disse quasi gridando, e Isabella, che continuava a sorridere, gli parlò qualche secondo prima di chiuderlo dentro:"Ti ho tenuto nonostante fossi solo uno sporco bugiardo e un traditore... D'altronde, lo hai detto tu stesso, sei stato il mio cagnolino, e sei stato molto utile, però ora non ho più bisogno di te. Perdonami Ray per quello che sto per fare" gli disse con la sua solita espressione falsa, mentre chiudeva violentemente la porta.
Ray si guardó attorno per qualche secondo cercando una finestra, o qualsiasi cosa potesse somigliarci, per poter lanciare il segnale ai due ragazzi che erano giù in cortile, ma non gli fu possibile, dato che quella stanza sembrava non avere la più piccola delle fessure.
"Gilda la vedi anche tu la mamma là vero?" chiese scioccato Don, vedendo Isabella uscire dalla porta principale tranquillamente, e quindi subito pensò ai motivi per cui Ray potesse non essere riuscito a mandare il segnale:"Tu vai ad avvisare Emma e gli altri, io vado a cercare Ray" disse poi a Gilda di fretta, e senza attendere risposta si precipitò al piano di sopra cercando il ragazzo.
Arrivato davanti alla porta della stanza di sorella Krone sentì dei rumori sordi provenire dall'interno, e quindi senza pensarci due volte gridò al corvino di stare indietro, sfondando la porta un istante dopo. Ray una volta uscito di lì ringraziò il ragazzo, mettendosi subito dopo a correre seguendolo.

Mentre T/n stava per prendere la rincorsa per salire sul muro, arrivò Gilda dopo aver corso a perdifiato:"Sta arrivando la mamma" disse tutto d'un fiato, e mentre la c/c provava più volte a salire, non riuscendoci a causa delle mani sudate dovute all'ansia, arrivò anche Isabella:"Abbiamo vissuto 10 anni insieme, ma è la prima volta che ci parliamo senza filtri, per cui... Ciao ragazzi, io sono Isabella. Avanti rilassatevi, ora siamo solo un allevatore e il suo bestiame... Non fraintendetemi, io vi voglio molto bene. Vi adoro sul serio, come se foste figli miei... Per questo sono qui, per chiedervi di rinunciare." disse impassibile, mentre i tre ragazzi cercavano di prendere più tempo possibile:"A cosa?" chiese Norman, e Isabella continuó:"A opporvi. Vi voglio bene e non voglio che voi soffriate... Soprattutto non voglio essere io a farvi soffrire. È impossibile fuggire, e poi anche fuori di qui è pericoloso, conoscerete solo disperazione.
Io vorrei che voi viveste una vita felice, senza sentire il freddo e la fame, fino alla fine..." disse poi tendendo la mano proprio in direzione della c/c che era ancora di fianco all'albero al quale aveva legato la corda, mentre quest'ultima rifletteva. Non vuole spedirci subito, ma alla scadenza. Vuole controllarci di persona, per questo cerca di farci esitare... Ma, IO VOGLIO VIVERE, E NON SARÀ LEI AD IMPEDIRMELO.
E mentre questo le passava prepotentemente in testa guardó gli altri due ragazzi, che capirono al volo le sue intenzioni. L'albino fu il primo e l'unico ad aprir bocca:"D'accordo mamma... Smetteremo di fare i bravi bambini" disse sorridendo, mentre T/n cercava disperatamente di salire su quel muro e la rossa si fiondò addosso ad Isabella per rallentarla.

·•se mi ami fuggi•·Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora