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"Ray, l'hai svegliata T/n?" chiese Emma al ragazzo, che per quella giornata si era incaricato di svegliare tutti gli altri al posto della c/c, che dopo 3 giorni finalmente era riuscita a dormire 3 ore di seguito:"No Emma, ci ho provato, ma era troppo stanca, e poi mi sa che le è venuto il ciclo: l'ho sentita alzarsi, e poi è tornata a letto imprecando sottovoce. Provaci tu" suggerì il corvino, mentre entravano nella camerata delle ragazze, e lui si mise a debita distanza, aspettando che la rossa svegliasse T/n:"T/NNNN ALZATIIIIIII. SEI IN RITARDO MUOVITIII" le gridò contro Emma, e in risposta la ragazza sul letto le dedicò un gentilissimo dito medio mentre controvoglia levava il busto dal materasso:"Vai a farti maledire Emma" disse poi guardandola truce. In quel momento fece il suo ingresso Norman, che decise di mettere a rischio la sua vita buttando un po' di benzina sul fuoco:"Qui qualcuno ha il ciclo..." disse con sarcasmo, mentre la ragazza colse la provocazione e rispose a tono:"Ma dai, allora siamo in 2? Non me lo dire, non pensavo..." e concluse ridendo, abbracciandosi subito dopo il ventre a causa di un crampo:~Maledetti crampi~ sussurrò mentre gli altri 3 ragazzi la osservavano.
Ray, controllando l'orologio, e notando che la c/c, nonostante fosse a letto, in realtà era già vestita, e che le mancavano solo le scarpe, se la carico su una spalla, parlando poi ad Emma:"Tu prendile gli stivali, se li metterà sotto." e dicendo questo uscì dalla camerata e cominciò a scendere le scale, seguito dai 2 amici.
"T/n, cosa ti è capitato oggi, è vero che non sei sempre in anticipo, ma sei comunque quasi sempre in orario, cosa è successo oggi?" le chiese Isabella, e lei dovette trattenersi con ogni muscolo del suo corpo dal risponderle che era tutta colpa sua, che era lei la causa del suo malessere, e che sempre per colpa sua, che li dava in pasto ai demoni senza battere ciglio solo per sopravvivere, la ragazza non sapeva più che cosa significava vivere o gioire di qualcosa. Il suo cuore diceva questo, anzi lo gridava a gran voce, ma il cervello lo zittì, e l'unica cosa che rispose fu:"Sta notte non ho dormito molto, e i dolori al basso ventre non hanno contribuito".

Finiti anche i test come ogni giorno, in cui come sempre Emma, Norman, Ray e T/n avevano preso il massimo, ai ragazzi rimaneva del tempo libero, tempo che la c/c decise di sfruttare per controllare se le sue ipotesi erano corrette. Dunque, superato il recinto, ci dev'essere un bosco decisamente grande, considerando che dal confine segnato proprio dalla staccionata non se ne vede la fine, ma non credo sia possibile che non ci sia nulla che lo contorna. Stiamo crescendo liberi per non intaccare la qualità del nostro cervello, questo è vero, però dev'esserci qualche limite in modo da non farci uscire.
La ragazza aveva passato il recinto da un bel pezzo, e il bosco ancora non accennava a terminare, quindi iniziò ad accelerare il passo: c'erano molte probabilità che a breve Emma e Norman superassero anche loro il recinto per poter parlare senza rischiare di essere uditi da nessuno. Correndo ancora per un po' la ragazza arrivò finalmente alla fine del bosco, che era delimitato da un enorme muro grigio. Non c'è neanche la più piccola delle crepe, è perfettamente liscio, in teoria sarebbe impossibile da scalare. Poi osservando da qui sopra lo si vede continuare per almeno 2 o 3 metri; però che strano...c'è silenzio, non si sente il benché minimo rumore. Non ci sono sentinelle dall'altra parte quindi? Per scalare questo muro basterebbe una corda, per cui non ha senso che non ci siano sentinelle che stanno di guardia. C'è decisamente qualcosa che non torna, se riuscissimo a scavalcare quel muro, non essendoci nessuno di guardia, potremmo scappare come se nulla fosse...dall'altra parte del muro dev'esserci qualcosa che renda quasi impossibile la fuga, e che rende di conseguenza la presenza di sentinelle inutili... Serve una ricognizione per capire che succede di là. Pensó la c/c da sopra un albero, su cui fu costretta a rimanere perché erano arrivati proprio chi sperava di non vedere in quella circostanza, Emma e Norman. Era preoccupata, quindi decise, anche se era del tutto immorale, di ascoltare la loro conversazione.

"Questo muro non può essere scalato a mani nude, ma solo con l'aiuto di una corda" costató l'albino, mentre la rossa saliva su un albero e guardava attentamente il muro dall'alto:"È largo almeno 2 o 3 metri" disse alzando un po' la voce per farsi sentire anche dal ragazzo, e poi scese.
"Dovremmo parlarne anche a T/n e Ray" suggerì Emma, e Norman annuì:"Sì, sicuramente loro non si faranno prendere dal panico, però forse sarebbe meglio se con loro ci parlassi io" disse l'albino.
"E perché mai aspettare?" disse Ray comparendo da un cespuglio, mentre T/n approfittò della situazione per scendere dall'albero:"Parlatecene adesso no?" concluse la frase lei, che dopo essere comparsa fece saltare in aria dallo spavento Emma e Norman, ma anche Ray, che non sapeva che si trovasse lì. Il corvino si ricompose subito, e strinse leggermente per il collo Emma e Norman con le braccia:"Voi due ci nascondete qualcosa... Cosa è successo l'altra sera al cancello? Avete detto di non aver fatto in tempo, però non avevate Little Bunny con voi" disse con tono inquisitorio, mentre Emma cercò di persuderlo con qualche complimento:"Però Ray, come sei attento e perspicace" disse la rossa, a cui si aggiunse anche Norman:"Già, sei veramente molto attento e un gran osservatore". Intanto la c/c lì guardava, non sapendo se provare pena o se ridere:"Su avanti, sputate il rospo".

·•se mi ami fuggi•·Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora