Ti stai sbagliando

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007. Sbagli
(Parte2)

Alice guardò Albus parlare con Scorpius e spostò il peso da una parte all'altra del corpo.
Quando il Serpeverde tornò da lei, dall'altra parte del corridoio, una figura familiare iniziò a camminare verso di loro. La Grifondoro notò che la sua camminata si fece più sensuale quando riconobbe il ragazzo accanto a lei.
"Albus, tesoruccio, dove vai?" chiese Roxi Montague, con un sorriso mellifluo. Alice fece finta di non vedere l'occhiataccia che le lanciò.
"Roxi, cosa fai in giro per il castello? Dovresti essere in dormitorio..."
La Serpeverde rise un po' sguaiatamente. "Oh, ti preoccupi per me? Sei così carino! Ora sono tutta tua, se vuoi". E ammiccò, leccandosi le labbra.

Al si passò una mano fra i capelli. Aveva ragione Scorpius: quella ragazza ci provava con tutti. Era quasi imbarazzante. Per lei. Stava pensando a come rispondere senza darle corda, quando Alice tossicchiò.
"Oh, Paciock, scusami, non ti avevo vista" disse Roxi, con un finto tono innocente. Al poteva sentire la falsità nella sua voce come se la stesse toccando con la mano.
Alice fece un sorriso di circostanza e ricambiò il suo stesso tono. "Ci credo tantissimo. Vabbè, ragazzi, che ne dite di muoverci? Io dovrei..."
"Tu puoi pure andartene, Paciock, Albus non ha tempo di fare da baby sitter, stasera". La voce della Serpeverde era fastidiosa anche alle orecchie del ragazzo. E quando lei allungò una mano per prenderlo a braccetto e stringersi a lui, Al digrignò i denti per la sua maleducazione. Per non parlare di quando sentì il seno della ragazza spalmarsi su di lui. Era difficile spiegare a qualcuno come Roxi che non eri interessato e lei continuava comunque a provarci.

Alice sbuffò e poi si voltò verso Albus. "Mi daresti la mappa? Così vi lascio liberi..." sussurrò. L'ultima cosa che voleva fare era perdere tempo. Lily era via da un bel po' e a lei interessava solo trovarla.
Albus si scostò dalla Serpeverde per farsi più vicino a lei, le prese un braccio e parlò solo per il suo orecchio. "Non c'è bisogno della mappa. So dov'è il molliccio". Alice sorrise senza accorgersene. Perché sapeva dove fosse il molliccio, non perché aveva appena liquidato la perfetta Roxi per parlare con lei. Gioì di quella piccola vittoria, non aveva bisogno di altro. Bastava che lui le dicesse dove andare e lei si sarebbe tolta subito dai piedi.
"E dov'è?"

Albus non aveva intenzione di lasciare andare la Grifondoro in giro per i sotterranei da sola. "Ti ci porto io" disse, facendole un cenno. Quando la porta scorrevole si aprì di nuovo e due ragazzi buttarono l'occhio verso di loro, capì che dovevano spostarsi da lì.
"Albus, andiamo dentro..." La mano di Roxi tentò ancora di afferrarlo, ma lui riuscì a schivarla.
"Roxi, dobbiamo proprio andare, ora. Ci vediamo dopo" la congedò, muovendosi e tirandosi dietro Alice.

Alice non aveva capito bene cosa fosse successo, ma dopo pochissimo si ritrovò a camminare per un corridoio buio nei sotterranei del castello insieme al fratello della sua migliore amica. E lui la stava tenendo ancora per il braccio.
"Puoi lasciarmi, Al."
"Scusa" disse lui, lasciandola andare all'improvviso, come se si fosse scottato. Quando il ragazzo girò in un altro corridoio, Alice lo seguì senza dire niente.
"Tu sai dov'è il molliccio?"

Albus annuì, mettendosi le mani in tasca. Le poche lanterne illuminavano in penombra i tratti del corridoio. "Dovrebbe essere nel vecchio sgabuzzino".
La Grifondoro si fermò di colpo. "Dovrebbe? Al, forse dovremmo prendere la mappa. È una cosa seria, non è..." La ragazza sembrava preoccupata.
"Una cosa seria? È un molliccio!" la liquidò lui. "Comunque è di qua, vieni". La sua mano le toccò il braccio e lei si rincamminò verso la direzione che lui le indicava.

"Un molliccio è una cosa seria!" Alice era stupita dal fatto che lui prendesse la cosa alla leggera. "Non sarai uno di quelli che pensa che un molliccio possa trasformarsi solo in ragni e serpenti, vero?"

Albus la guardò e fece un sorriso sghembo. "Sembri molto più esperta di me..." tentò di schernirla, ma il suo sorriso svanì quando la ragazza abbassò lo sguardo e si morse di nuovo il labbro. "Alice... hai già visto un molliccio?" chiese, quasi preoccupato. Sembrava che lei parlasse per esperienza. Non l'aveva mai vista così seria. Quando non rispose, capì che non lo avrebbe fatto e le domandò ancora: "In cosa si è trasformato?"
Lei non smise di camminare, ma voltò il viso verso di lui. "Non siamo così in confidenza da dirtelo".
La ragazza lo superò quando lui si fermò nel bel mezzo del corridoio dopo le sue parole. Cosa stava dicendo? "Come?"

Alice sospirò. Camminare per tutto il castello con il pensiero di farsi scoprire, le risate dei ragazzi e il tono derisorio della Montague, l'avevano messa a dura prova. E lei era così preoccupata per Lily. Si fermò in un punto in cui partivano due corridoi diversi e si voltò verso di lui. "Da che parte?" chiese, allargando le braccia e indicando con le mani le due strade.
Albus le fece un cenno alla sua destra e lei si incamminò, senza preoccuparsi di sapere se lui la stesse seguendo o meno.
"Quindi? In cosa?" insistette.
Alice sbuffò ancora. "Ragni e serpenti. È quello?" chiese, quando improvvisamente una porta comparve sul muro alla loro sinistra.

"Non sembri un tipo da ragni e serpenti" disse Albus, guardandola attentamente e seguendola verso la porta dello sgabuzzino. Aveva capito che gli aveva dato una risposta stupida per liquidarlo, ma lui non voleva mollare.
"Ho paura di tutto. Contento? Di tutto. Potrebbe trasformarsi in qualsiasi cosa".
"Sei una coraggiosa Grifondoro". Albus si sentiva un bambino di cinque anni che bisticciava con la maestra.
Lei rise, ma la sua risata non era allegra. "Già. Ma mi dicono in tanti che probabilmente il cappello si è sbagliato. Anche la tua Roxi".
Al non disse niente, ma lei non aspettava una risposta, infatti subito dopo disse: "Comunque non è di me che dobbiamo parlare. È Lily che ha fatto una cosa stupida come andare da sola da un molliccio".
Come? "Perché sei così preoccupata per Lily? Di cosa ha paura?" In cosa si sarebbe potuto trasformare il suo molliccio? Per la prima volta da quando lo aveva saputo, Albus se lo chiese. Di cosa aveva paura sua sorella? E perché Alice era così in pensiero?
"Sei suo fratello, non lo sai?"
Al alzò le spalle. "Non ha paura di niente. Di solito sono gli altri ad aver paura di lei". In fin dei conti Lily era davvero una perfetta Grifondoro: arrogante, presuntuosa e ostinata. Cinica, dura e cattiva. Chissà, forse Lily avrebbe preso le sembianze del molliccio e si sarebbe spaventato lui.
Alice si fermò e si girò verso il Serpeverde. "Anche le persone che ci sembrano più forti di tutti hanno un punto debole. Non dovremmo mai scordarlo. Sono fortunati quelli che hanno paura di topi e serpenti, sai? Sono paure più facili da affrontare di quelle dell'anima". Albus rimase zitto ad ascoltare la voce della ragazza, come incantato dalla sua bacchetta. "Andiamo da tua sorella. Voglio essere sicura che stia bene". Albus annuì e si rincamminò verso la porta.

Quando fu davanti all'entrata del vecchio sgabuzzino, per un attimo, solo per un attimo, Alice vacillò. Non voleva vedere il molliccio, ma voleva sapere se la sua amica stesse bene. Tirò fuori la bacchetta e la spianò; poi appoggiò la mano sulla maniglia, ma non la girò subito: il suo cuore aveva iniziato a battere furiosamente. Sospirò e l'aprì, spalancando la porta. Fu con un misto di sollievo e dispiacere che constatò che il molliccio non c'era. Si era sentita pronta per niente. Entrò con passo deciso nel piccolo stanzino e accese la bacchetta con un 'Lumos', guardandosi intorno: era decisamente piccolino, appena lo spazio necessario per qualche scopa e strofinaccio e nessun posto dove un molliccio potesse nascondersi: niente armadi o sportelli, niente lavandini, niente di niente. E neanche Lily, comunque.
"Penso che con te il cappello non si sia sbagliato per niente. Mi sembri coraggiosa anche tu".

Albus aveva visto la paura in faccia alla ragazza, ma la sua determinazione ad aprire la porta era stata più forte. Non era una codarda. Per niente. Il coraggio non era l'assenza di paura, ma il saperla affrontare. Glielo aveva detto un sacco di volte suo padre. E quella ragazza era coraggiosa. Altroché se lo era.
Lo stanzino era vuoto, per fortuna, ma lei respirava ancora con un po' di affanno. Quando le sua labbra si arricciarono, il ragazzo capì che lei si stava mordendo l'interno della guancia e questo la rese tremendamente desiderabile ai suoi occhi. Altro che Roxi Montague!
Quando disse quella frase sul cappello parlante, si sentì quasi uno sciocco, infatti lei si voltò e alzò un sopracciglio. "Dici?" Il suo tono sembrava sinceramente sorpreso. Sì! Sì, ne era sicuro! Al si passò una mano fra i capelli e balbettò qualcosa.

"Ok, ma ora... Come facciamo a trovare Lily?" chiese Alice.
Albus era diventato estremamente silenzioso e lei non sapeva più cosa fare. Stava per andare in paranoia. Improvvisamente, l'apparizione di un clown la fece urlare e, nel momento in cui si girarono tutti e due verso l'apparizione, la ragazza saltò indietro per la paura, prima di riconoscere Pix, il poltergeist. Lo stanzino era così piccolo che quando si mosse, finì contro Albus, che a sua volta si fermò contro il muro. "Scusa... Pix mi ha spaventato più del molliccio" cercò di giustificarsi lei, rimediando all'imbarazzo di essere spalmata contro il petto del Serpeverde. Cercò di tirarsi su, ma una mano le si posò sul ventre, spingendola contro di lui. Quando abbassò gli occhi, vide le dita del Serpeverde stringersi sul suo maglioncino e la sua mano che si muoveva in una calda carezza su di lei. "Resta con me" le sussurrò all'orecchio e il suo respiro le fece scorrere un brivido lungo il collo.

Al non aveva voluto farsi scappare l'occasione e quando Pix era apparso così vicino a loro che lei era caduta all'indietro, l'aveva fermata, perché era proprio lì che voleva che lei stesse. Lì, contro di lui. Appoggiata al suo petto. Era più alto di lei, quindi riuscì a farle appoggiare la testa sulla sua spalla e rimanere a osservarla di sbieco. La vide aprire la bocca per ribattere la situazione, così sussurrò contro il suo orecchio e la sua bocca si richiuse senza dire niente. Giurò di averla vista arrossire nel buio dello stanzino.

Alice era bloccata. Non che lui la tenesse ferma contro la sua volontà: era lei che non voleva muoversi. La mano di Albus si allargò e iniziò a muoversi in una carezza. Poteva sentire il suo calore dappertutto: sulla schiena, sul ventre, sul collo. Quando sospirò capì di aver trattenuto il respiro. E scoprì che lui profumava di buono. Di menta e fiori d'arancio, un mix esplosivo, che le martellava il petto. Era la fragranza più interessante che avesse mai sentito.
Sentì le labbra del ragazzo posarsi sul suo collo, proprio lì, dove la pelle più sensibile sporgeva sulla clavicola e si inumidì al tocco della sua lingua; lei si sciolse e, senza accorgersene, chiuse gli occhi, mordendosi il labbro inferiore. Doveva essere in paradiso.
Pix si mosse e Alice spalancò gli occhi, rendendosi conto di non essere in paradiso, ma nel vecchio sgabuzzino dei sotterranei. Ad amoreggiare con Albus. Il fratello di Lily. Lily!
"Albus... dobbiamo trovare Lily..."

"Oh... che carini che siete..." Li prese in giro il Poltergeist. Albus tirò su la testa dal collo della ragazza e lei si girò verso di lui, con gli occhi sgranati. "Non..." Il ragazzo non la fece finire, scocciato che lei avesse interrotto il momento e che Pix si fosse intromesso. Ma non voleva sentire la Grifondoro dire qualsiasi cosa. Non sapeva neanche lui cosa gli fosse preso. Cosa avrebbe potuto dire? Niente, ecco cosa avrebbe detto.
"Pix, sai dov'è il molliccio?" chiese quindi al Poltergeist, ignorando lo sguardo confuso di Alice. Lei si voltò lentamente verso Pix, ma gli lanciò lo stesso un'occhiata strana che il Serpeverde ignorò, facendo finta di non vedere.
"Oh, chiedete l'aiuto di Pix, adesso? Sì che so dov'è il molliccio... ma non so se voglio dirvelo" cantilenò lui, con voce lagnosa. Albus sospirò contrariato.
"Ti prego, Pix, pensiamo che Lily abbia trovato il posto dove si era nascosto e che..."
"Ho visto una ragazza dai capelli rossi entrare nello stanzino del molliccio, in effetti" confessò il Poltergeist, incrociando le braccia e le gambe mentre svolazzava a un metro dal pavimento.
"Oh! E puoi dirci dov'è?" gli chiese ancora Alice.
"Non lo so..." fece il prezioso lui, ridendo e mettendosi a testa in giù.
Albus sbuffò: non c'era bisogno di essere gentili con Pix. "Vuoi che vada a chiamare il Barone Sangui..." Il ragazzo non fece in tempo a finire la frase che Pix gridò che il molliccio si trovava nell'archivio dove venivano conservati i vecchi calderoni e poi scappò via, oltrepassando il muro.
"Sai dov'è?" gli chiese la ragazza, girandosi verso di lui. Albus non poté fare altro che annuire.

Alice uscì dallo stanzino come se improvvisamente il locale si fosse riempito d'acqua e si girò verso il ragazzo solo una volta fuori nel corridoio. Quando Albus la seguì senza dire niente, pensò di essersi immaginata tutto. Effettivamente poteva essere. Magari quando era entrata nello stanzino qualcosa le era caduto in testa, lei non se ne era accorta e ora aveva perso conoscenza. Oppure aveva sognato il tutto.
"Di qua" disse il Serpeverde, indicando un'altra via, diversa da prima. Alice ubbidì sulla fiducia, lei si sarebbe già persa, da sola.
Camminarono in un silenzio imbarazzato per qualche minuto, poi, dopo aver voltato un angolo, videro due figure familiari ferme in mezzo al corridoio: Scorpius Malfoy e Lily si fronteggiavano e non sembrava una conversazione allegra o piacevole.
"Alice!" esclamò la sua migliore amica, correndole incontro con uno sguardo terreo, come se lei fosse l'unica salvezza a cui potesse aggrapparsi.
"Lily..." La strinse quando la rossa l'abbracciò forte. E Alice lanciò un'occhiata al Serpeverde per capire se lui avesse afferrato qualcosa dalla situazione, ma lui scosse il viso in segno di diniego.

Sua sorella aveva uno sguardo terrorizzato, Al lo vedeva benissimo e si sentì tremendamente in colpa. Lanciò un'occhiata al suo miglior amico e lui gli fece un cenno con la testa. Doveva aver risolto lui. Lo ringraziò muovendo il capo e il biondo sorrise.
Si voltò quindi verso Lily per capire se fosse tutto a posto, quando una voce lo chiamò dal fondo del corridoio. "Albus, non sei tornato... Oh, stai badando ancora alle piccole?" La voce di Roxi riempì i sotterranei, nonostante tutti loro fossero fuori posto e avrebbero dovuto mantenere un atteggiamento più discreto. E il suo finto sorriso si posò sulle ragazze.

"Torniamo alla torre, Lily" disse Alice, quando la Montague si avvicinò a loro.
"Sì, è meglio che ce ne andiamo prima che Roxi inizi a strusciarsi addosso ad Al. È uno spettacolo deprimente quando succede" disse Lily ad alta voce. "Fidati, è proprio uno schifo". Concluse, lanciando un'occhiata di fuoco alla ragazza, che ricambiò il suo sguardo.
Oh. Alice si impose di non rimanerci male. Forse Albus pensava che fossero tutte come lei. Forse pensava che una valesse l'altra. Forse...

"Lily!" La voce di Albus non era forte quanto la sua occhiata, secondo Lily, e lei, in risposta, gli rise in faccia.
"Andiamo, allora."
"Vi accompagnamo". Le voci di Scorpius e di suo fratello si mischiarono e lei li guardò stranita tutti e due.
"Non c'è bisogno" disse, rivolta al biondo, senza accorgersi che suo fratello si era staccato da Roxi per raggiungere la sua amica.

"Aspetta, Alice, dobbiamo..." Il Serpeverde si era avvicinato a lei, ma Alice non lo fece finire di parlare.
"Albus, penso che tu ti sia sbagliato" disse solamente.
"Sbagliato?" chiese lui, effettivamente sembrava confuso, ma poteva anche fare finta di non capire.
"Sì, hai sbagliato persona."
Alice lanciò un'occhiata a Roxi e poi si girò, chiamando Lily che la raggiunse subito e insieme si avviarono velocemente verso la torre.

"Che è successo?" chiese Al a Scorpius, quando lo raggiunse, ma il biondo scosse la testa.
"Non lo so."
"Bene, ragazzi, allora torniamo nella nostra sala comune". Roxi, contenta di essersi liberata delle due Grifondoro, li prese entrambi sottobraccio e li guidò verso l'altra direzione del corridoio con un gran sorriso.

***In copertina una Percabeth presa da pinterest, so che non centra niente, ma erano carini 😊 se percy avesse portato gli occhiali le avrei usate tutte 😅

Stai con me (ex raccolta di Oneshot)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora