Per un intero mese il rapporto tra i due rimase uguale.
Ogni notte Louis correva nella camera del minore dall'altro lato del corridoio per raggiungerlo sotto alle lenzuola e dormire tra le sue braccia che riuscivano a garantirgli per lo meno qualche ora di sonno senza incubi, Harry invece, dal canto suo, non poteva certo lamentarsi della situazione.
Gli episodi notturni si erano ampiamente ridotti nelle ultime settimane anche se spesso il minore passava ore ad accarezzargli il morbido ciuffo che ricadeva scomposto sul cuscino mentre osservava il volto del castano illuminato dalla flebile luce che la luna irradiava in quella stanza che, dopo essere rimasta chiusa ed inutilizzata per troppo tempo, aveva visto giornate piene di amore, carezze e sorrisi. L'arrivo di Harry in quella casa aveva riportato la luce che a lungo era mancata in quella famiglia ed il riccio si sentiva tremendamente grato per aver fatto una cosa tanto importante.Quel giorno di metà dicembre, come d'abitudine, Louis si risvegliò nel letto del minore mentre questo lo scrutava attentamente, quasi come avesse paura di perdere il più piccolo cambiamento d'espressione e una nuova crisi.
"Buongiorno" sussurrò poi senza muoversi di un millimetro.
"Buongiorno Haz, che succede?"
"Nulla, perché?"
"Mi stavi osservando in quel modo strano"
"Mi sono svegliato poco fa e non volevo svegliarti alzandomi. E poi..."
"E poi cosa?"
"Non vedevo l'ora di rivedere i tuoi occhi. Mi mancavano già"
"Non ho mai conosciuto qualcuno più sdolcinato di te. Sembri interamente fatto di miele a volte"
"Ehi, non è affatto vero!" protestò il riccio fingendosi offeso e ricevendo in tutta risposta una leggera risata da parte del maggiore e un bacio delicato all'angolo della bocca che lo fece zittire."Comunque, sono fiero di te"
"E perché mai? Che ho fatto?"
"Stanotte non hai avuto nemmeno un incubo Lou, hai dormito per tutta la notte"
"Dici davvero? Dio Harry ma è..."
"E' bellissimo, lo so. Sono felice che finalmente tu stia sconfiggendo questo mostro e ti a- ammiro tanto per la tua forza. Si insomma, non credo che io ce l'avrei fatta"
"E' tutto merito tuo Harry, e questo lo sai" rispose passandogli un dito sul volto segnando ogni curva."A proposito, che ore sono?"
"Le dieci e venti, perché?" chiese Harry in tono preoccupato quando vide Louis sbiancare.
"Cazzo! E' tardissimo!"
"Non ti seguo Lou"
"Non te l'ho detto perché non volevo che ti illudessi ma... oggi pomeriggio ho deciso di ritornare in campo, almeno per una prova. Se mi troverò bene poi deciderò se tornare nella squadra"
"O mio dio ma è una bellissima notizia Louis. Io... a che ore hai l'allenamento?"
"Dalle tre alle sei"
"Oh, d'accordo. Beh abbiamo tempo per mangiare, tu puoi farti una doccia, cambiarti e andare"
"Harry, credo di conoscerti abbastanza bene ormai"
"E questo che c'entra?"
"So che vorresti chiedermi di venire a vedere gli allenamenti"
"Si, ma non vorrei che tu ti sentissi osservato o sotto pressione"
"Davvero non lo riesci a capire? Non potrei mai sentirmi sotto pressione se so che tu sei con me. Potrei essere nel bel mezzo di un uragano, ma se sapessi di averti lì mi sentirei nel posto più sicuro al mondo. Quindi no, Harry, non mi sentirei osservato o sotto pressione e si, ti voglio lì perché onestamente me la sto facendo sotto e tu sei l'unica persona che voglio affianco"
"Io..." provò a dire allora il riccio con gli occhi lucidi "io ci sarò. Ci sarò sempre, qualunque volta vorrai io ci sarò"
"Forza allora, iniziamo a prepararci e a pranzare o si farà tardi"
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Pranzarono e uscirono velocemente raggiungendo come da routine l'auto del maggiore e guidando verso la loro scuola che, quel giorno, era chiusa.
Raggiunsero il maestoso ingresso e si diressero lentamente verso il campo da calcio mentre la mano di Louis cercò quella di Harry per trovare il conforto che gli serviva.Quando arrivarono Harry salutò il castano e si diresse verso le tribune per osservare gli allenamenti da lì tentando di non congelarsi nell'aria gelida di dicembre.
Si chiese come tutti quei ragazzi potessero resistere a quelle temperature con soltanto un paio di pantaloncini ed una maglietta termica ma non riuscì a spiegarselo. Pregò soltanto di non prendere un brutto raffreddore ad una settimana dal Natale e di non dover passare quel giorno chiuso in camera con più medicinali che altro in corpo.
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the starry night over new york| lxuistmlnsn
FanficHarry Styles, 17 anni, è pronto a fare le valigie e partire dall'altra parte dell'oceano per vivere il suo più grande sogno senza sapere, però, che la sua avventura negli "States" prenderà una svolta inaspettata quando incontrerà il figlio della sua...