"Ma che diavolo...!?"
"E tu chi sei!? Che ci fai nel mio bagno?"
"Harry"
"Harry Styles? Io uhm...sono Louis"Il castano lo guardò attraverso il riflesso dello specchio, gli occhi azzurri messi in risalto dalla schiuma da barba bianca che gli colava dal mento andandosi ad appoggiare delicata e morbida sulle sue clavicole, un rasoio nella mano destra.
Rimasero fermi a guardarsi per un tempo che il riccio percepì come infinito, poi Louis abbandonò tutto sul ripiano in lucente marmo bianco del lavandino e si avvicinò con passo lento alla tenda che ora copriva la parte inferiore del corpo di Harry.
I loro sguardi ancora incatenati."Io..." tentò di dire il riccio, ma ogni parola gli moriva in gola come assenzio.
"Sei..." disse il secondo.La sua mano percorse il braccio di Harry mandandogli brividi lungo tutta la spina dorsale, la sua mano trovò i primi ricci che ricadevano bagnati sul suo viso e se li arrotolò sulle dita senza mai staccare gli occhi dai suoi.
Harry sentiva caldo, tanto, troppo caldo.
Con uno scatto il castano dagli occhi azzurri lasciò andare i capelli del riccio e si avvicinò sempre di più al suo volto chiudendo gli occhi.
Harry riprese a respirare, forse.Riusciva a sentire il respiro di Louis mescolarsi col suo fino a quando...
*driiiin, driiiin, driiiin*.
Si mise a sedere di scatto, scaraventando il soffice piumone ai piedi del letto.
I suoi occhi, e se qualcuno fosse stato presente avrebbe potuto confermare, sembravano quelli di un leprotto spaventato dopo aver visto le luci di un'auto venire verso di lui.
Cos'era quel...sogno?
Poi, quando fu definitivamente sveglio, realizzò.
Il primo giorno di scuola.
Si alzò, raccattando le sue pantofole a forma di cane che erano disperse in lati opposti della sua stanza, e aprì la finestra per riprendersi da qualsiasi cosa fosse appena successo.
Qualunque cosa fosse, non aveva tempo di pensarci, non in quel momento.---
"Ehi Lottie, buongiorno!" disse trovando la ragazza già seduta a fare colazione.
"Buongiorno splendore, allora, dormito bene?"Aveva dormito bene?
Il sogno.
No, decisamente no."Certamente, come sempre"
"Non eri nervoso per oggi?"
"Lo sono anche ora, me la sto facendo sotto"
"Vedrai che andrà tutto per il meglio, ci sono io con te. Vieni, prendi un po' di uova e bacon"
"Non mi va in realtà"
"Oh avanti, è solo ansia. So che stai morendo di fame"
"Come lo sai?"
"Harry, la tua pancia sta facendo conversazione con noi da quando hai messo piede qui"Ma la verità era che Harry non era certo si trattasse di fame.
Ad ogni modo, si sedette e fece colazione.Nessuna traccia di Louis, e per fortuna.
"Forza, andiamo a vestirci. Oggi ci porterà mamma"
"Fantastico, andiamo allora"E poi...
"Louis...sai...lui va in macchina da solo, per i fatti suoi"
"Non dovete sempre darmi spiegazioni Lottie, non importa. Alla fine mi avevi detto tu di starci lontano, no? Lo sto facendo, lo stiamo facendo"
"E' solo che pensavo...lascia perdere, vai a prepararti o faremo tardi"
Ed Harry annuì sparendo al piano superiore.---
Dopo aver perlustrato l'armadio da cima a fondo optò per dei jeans neri, una maglia bianca con una qualche scritta sconosciuta sopra e, per finire, una giacca non troppo pesante.
E ovviamente le sue Converse nere.
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the starry night over new york| lxuistmlnsn
Hayran KurguHarry Styles, 17 anni, è pronto a fare le valigie e partire dall'altra parte dell'oceano per vivere il suo più grande sogno senza sapere, però, che la sua avventura negli "States" prenderà una svolta inaspettata quando incontrerà il figlio della sua...