15.

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La musica ci
colmava.

Si riversava
fluttuante
nella stanza.

Eravamo stati
proiettati
violentemente
in una realtà
che non ci apparteneva.

Rigettati da una società
che non c'aveva mai
capiti.
Una società
che c'aveva resi
insoddisfatti ed incazzati.

Distesi
quasi volendoci annullare
gridavamo di noi.

Di questa vita riempita
continuamente di
sogni mai realizzati
di amori mai vissuti
di domande mai comprese
di canzoni mai cantate
di ambizioni e di passioni
di arte e di libri
di cinema e di fiori.

Bramosi da sempre
di un po' d'astratto
in questo superficiale mondo
di concreto.

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