33.

28 3 0
                                    

Sguardi spietati
menti riflesse,

prede cacciate
respiri attenuati

rituali insabbiati
involucri inespressivi
inconsistenti
sfregiati

ti osservo
volgi lo sguardo altrove
Tu
mi assilli
mi possiedi
mi capisci
mi trattieni
ma non m'ami.

Spari sospesi
divorati nell'azzurro,
teste rivolte
verso l'alto.

Persiane chiuse
acqua che freme
in pentola
già da un po',
fornelli che
non s'accendono,
parole interrotte così
spente
private.

Piante che s'arrampicano
bramando la luce
avanzano,
avanzano voraci
affamate
consapevoli dell'ignoto,
dell'oblio
che le attende
una volta estirpate.

Mi poso
mi interrompo,
cerco la luce e
quasi mi arrendo.

Mi raddrizzo
mi sostengo,
mi spezzo
mi spezzi.

Ti assecondo,
mi perdi
mi perdo.

Il cervo è salvo.
Elena è stata uccisa.

La pioggia resiste
il vento rincorre.
Il cuore sussulta.

Quanto rumore
per nulla.

Giardino di CamelieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora