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E se oggi
fosse troppo
tardi?
Per la Scozia,
intendo.

E per la poesia?
È troppo tardi anche per
Lei?

E per scrivere?
Per scrivere
come unico
mestiere di vita?

Dimmi allora
è troppo tardi anche per
l'amore?
Per lui no,
vero?

Non può mai
essere troppo tardi per
l'amore
soprattutto per uno di quegli
amori limpidi
tanto acclamati,
giusto?

Giurami che però
da qualche parte
anche se ben celata
esiste una meta
dove non si soffre
e dove le voci si acquietano

perché Pavese lo scriveva
ricurvo ed appartato
nel suo diario,

"la tremenda scomoda
verità è questa,
soffrire
non serve a niente".

Non volendo
spesso ci si ammala
di squallidi sentimenti
insiti
mal conservati, sottovuoto.

Ti avvelenano
pianto dopo
pianto
ti invadono la mente
ti corrodono come
organi esposti all'aria,

scavano insaziabili,

come melma
si diramano inquinando
venature di maestose
preziose innocenti
aspirazioni.

T'assalgono,
decisi a
strangolarti pur di renderti
buia
al cospetto di raggi schivi
di lampioni arrugginiti
emarginati.

E prima che te ne
renda conto,
hai esaurito questo
tuo scarno tempo
e non hai più sabbia
fra le mani.

E se oggi non è troppo
tardi,
si può confidare ancora
nel domani?

La bellezza cadente
del canto
dei marinai dormienti
e dei poeti ora salpati
si racchiude
nella precisione dell'amore
della bambina pugile
cullata dalla Candiani.

Il mare s'apre in due
si scopre,
mi scopre
mentre mi scopro
scucita e a vele
bucate.

Sbatto nel crocicchio
che divide i miei
due mondi.
Uno non c'ha tagli
da cui riuscir a sbocciare,
l'altro ha svariati
strappi.

Strappi tinti di fiducia
da cui decollano
atterrano e colano
avvenimenti di
giocosa ebrezza,
angoli quasi lenitivi di
leggerezza.

In barca
fra le tue braccia,
un cielo rosso rosa
m'abbandono in te
incerta
sfinita
ed ecco
anche la costa
mi diviene isola deserta
familiare  
spiaggia conosciuta.

Coprimi i rimpianti.

Distacco avvenuto

distacco.

Giardino di CamelieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora