Capitolo 5

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                                                             " One day, you'll love me again "

                                                                                                                  Un Dia, Dua Lipa

Seon's POV

Fui svegliata da un chiacchiericcio concitato, proveniente dalla cucina. Guardai l'ora sul display del cellulare: i numeri in grassetto bianco indicavano le 8:30.

Diamine! Il turno alla clinica iniziava alle 9!

Imprecando, mi alzai di scatto dal letto, spalancai la porta della stanza e con la grazia di un elefante, mi precipitai nel corridoio, senza neppure vedere i due poveri idol, assonnati e mezzi rimbambiti, che per poco non travolsi al mio passaggio. Senza nemmeno rendermene conto, mi ritrovai catapultata all'interno del bagno, alla disperata ricerca dello spazzolino da denti e della spazzola, sistemati sulla mensola sopra al lavandino la sera prima. Ero talmente persa nei miei pensieri, che non mi accorsi neppure del ragazzo a torso nudo di fianco a me che mi tendeva timidamente una spazzola. Fissai la mano stretta attorno al manico- e se c'era una mano doveva esserci anche un braccio, e se c'era un braccio...non ero sola in bagno. Percorsi con lo sguardo quella mano, quel braccio muscoloso, seguito dalle clavicole leggermente sporgenti fino ad arrivare ad ammirare l'ampio torace muscoloso.

Buon Natale a me

<< Cercavi questa? >> mi chiese una voce gentile, continuando a tendermi l'oggetto. Scusandomi in tutte le lingue del mondo, uscii dal bagno, lasciandolo solo a ridere.

Attesi che il ragazzo liberasse la stanza -ero in tremendo ritardo e per poco non tirai due pugni allo stipite della porta per invitarlo gentilmente ad uscire quanto prima- e non appena ebbi il via libera, afferrai la spazzola dalla sua mano, mi rifiondai nel bagno e cominciai a prepararmi in tutta fretta.

"Cosa metto? Cosa metto?". Il mio cervello cominciò ad arrovellarsi con i miei classici "dilemmi di stile", mentre strofinavo nervosamente lo spazzolino sui denti, che per poco non si trasformarono in polvere!

Il mio cuore batteva all'impazzata per l'ansia...

E improvvisamente, realizzai di non avere con me nessun indumento, se non quelli del giorno prima.

Completamente fradici per via della fantastica gita alle cascate del mio appartamento.

L'unica alternativa, sarebbe stata quella di indossare gli abiti del borsone, quello che avevo preparato per la lezione di danza che avevo saltato...fortuna che l'avevo con me quando, la sera prima, Sejin mi aveva letteralmente rapita dal parcheggio della clinica!

Ma come avevo potuto constatare appena entrata nell'appartamento dei ragazzi, quel borsone era sparito. E la stessa sorte era toccata all'altro, riempito di abiti afferrati alla rinfusa dall'armadio -ormai intriso di umidità- del mio appartamento.

Non mi restò che dispiegare i miei abiti d'emergenza che ero solita tenere ripiegati nella mia borsetta: un paio di leggings neri e una larga maglia bianca.

Saltellando su un piede, cercai di infilarmi il décolleté, ormai completamente graffiato. Ero in ritardo e in più era giovedì, giorno durante il quale il mio reparto si riuniva per discutere dei casi più problematici della settimana, fare un giro di controllo delle camere dei pazienti e aggiornare tutte le cartelle cliniche.

Mi fiondai fuori dall'appartamento urlando un "ciao" senza nemmeno voltarmi e addentando una fetta di pane tostato -che sarebbe stata il mio unico sostentamento fino a tarda sera-; corsi giù per le scale, i tacchi che rimbombavano nel pianerottolo...

Jeong|| KSJDove le storie prendono vita. Scoprilo ora