Capitolo 3

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"Al di là di ogni cosa squisita esistente sulla faccia della terra,

Covava sempre qualche tragedia"

-" Il ritratto di Dorian Gray", O. Wilde


Seon Mi's Pov

Jin mi buttò, come fossi un sacco di patate, addosso ad uno dei ragazzi, intimandogli di non lasciarmi andare. Il ragazzo -che in seguito scoprii essere J-Hope- mi rivolse un sorriso di scuse e strinse la presa sui miei fianchi ridacchiando.

<< Mi dispiace principessa, ordini del capo! >>. La cosa non mi stava bene. Per niente.
<< NON SONO UN PACCO POSTALE CHE PUOI PRENDERE E BUTTARE COME TI PARE! >> strillai, rivolta al ragazzo che, senza dire una parola, mi aveva scaraventata nella sua auto, in mezzo ad...estranei, dal momento che avevo fatto la loro conoscenza soltanto poche ore prima; ma come risposta, ottenni solamente una portiera sbattuta dal lato del guidatore.
I sette BTS, seduti nel mio stesso abitacolo, si guardarono a disagio, allargando i colletti delle loro felpe; nessuno di loro proferì parola per quella che mi sembrò un'eternità. Il silenzio venne interrotto da un ragazzo coi capelli violacei e due adorabili fossette, che con un sorriso tirato mi spiegò le regole a cui io e la mia amica avremmo dovuto sottostare per poter alloggiare nel loro appartamento -che cos'era: un campo scout?!
A spiegazione ultimata, mi consegnò due chiavi magnetiche, insieme ad un codice numerico, che sarebbero serviti per accedere all'appartamento, situato nel quartiere di Hannam-dong.

 Quindi, la macchina ripiombò nel silenzio più totale, interrotto solamente dal ronzio dei pneumatici sulla strada. Cullata dal suono del respiro della mia cintura di sicurezza umana e dai leggeri scossoni della macchina, mi abbandonai, infine, ad un sonno profondo. Il flash di un telefonino mi fece storcere il naso ed accoccolare ancora di più contro il petto del ragazzo al quale mi ero aggrappata saldamente per via degli innumerevoli sobbalzi della vettura sulle buche dell'asfalto.
Tuttavia, ben presto mi resi conto che il dondolio dell'auto sembrava essersi placato... Solo quando udii un << Smettila Tae, la stai svegliando! >>, detto da una voce roca alle mie spalle, mi svegliai del tutto, intontita da tutti quei sobbalzi ed intorpidita per via della posizione contratta che ero stata costretta ad assumere durante il viaggio. Non appena aprii gli occhi, mi trovai davanti il fantomatico Tae, -che sfoderò un sorriso quadrato da togliere il fiato-. Con la stessa voce roca di poco prima disse << Ben svegliata principessa! I suoi cavalieri dalla scintillante armatura sono lieti di accoglierla nella loro umile dimora >>.

 
Mugugnando, ringraziai timidamente J-Hope, che si sfiorò la guancia con l'indice, invitandomi a dargli un bacio -gesto che fece subito arrossire il moro. E ritornai coi piedi per terra. Varcai la soglia del famigerato appartamento e fui accolta da un profumo familiare... Il salotto ampio aveva un aspetto alquanto minimalista, estremamente pulito e in ordine.
<< Seguimi >> era stato il ragazzo con le fossette a parlare, facendomi strada verso il lungo corridoio, sul quale si affacciavano diverse stanze; aprì la porta dell'ultima camera, che dava proprio sul fondo del corridoio. Il ragazzo accese la luce.
<< Questa è la camera degli ospiti e sarà la vostra stanza >> annunciò, sfoderando un timido sorriso, incorniciato dalle sue adorabili fossette. La camera non aveva nulla di particolare: un paio di letti, disposti l'uno di fronte all'altro e coperti con degli spessi copriletto nelle sfumature del verde petrolio; un comodino accanto a ciascun letto, diverse lampade e una scrivania con un enorme specchio sopra di essa, completavano l'arredamento di quella stanza semplice, seppur anonima. Fu l'armadio, tuttavia, ad attirare la mia attenzione: sembrava davvero spazioso ed ero certa che avrei potuto conservarvi all'interno il mio intero guardaroba...beh, se fossi riuscita a recuperarlo! Inoltre, per un momento scordai che, nel giro di pochi giorni, avrei dovuto condividere quella stanza -e quell'armadio- insieme a Krys...che probabilmente possedeva quasi la mia stessa quantità di abiti e accessori.
Ringraziai la mia guida, che si presentò -per l'ennesima volta- a nome di Nam, quindi, entrai nella stanza, sistemando quei pochi oggetti che avevo con me...e fu solo a quel punto che mi resi conto della misteriosa sparizione dei due borsoni che mi ero portata appresso per quasi tutta la sera. La stanchezza, tuttavia, prese il sopravvento: mi sarei arrangiata, in qualche modo. Per prima cosa, decisi di fare una doccia veloce prima di cena -non avevamo ancora trovato il tempo per mangiare. Uscii dalla mia stanza di soppiatto, dirigendomi verso la prima porta aperta che trovai, proprio alla mia destra, sperando di aver indovinato quale, fra le numerose camere, fosse quella di mio fratello... O di Jin.

Jeong|| KSJDove le storie prendono vita. Scoprilo ora