"It′s a cold and crazy world that's raging outside
Well baby, me and all my girls are bringing on the fire"
-"Express, C. Aguilera"
Jin's POV
All'alba delle diciotto e dieci, di Seon neppure l'ombra.Grandioso, pensai: la prima lezione con quella che, per molto tempo, avrebbe dovuto essere la nostra "terribile ed incorruttibile" coach, sarebbe cominciata in netto ritardo.O forse...Forse si era persa? O magari aveva tamponato una macchina? E se invece fosse stata investita?Perso tra mille congetture sempre più tragiche sull'orribile destino di quella ragazza, urtai contro Yoongi, che capitombolò a terra pestando l'osso sacro.<< Aish! Vuoi guardare dove vai?! >> strillò il moro, alzandosi in piedi di scatto e massaggiandosi il fondoschiena.<< Yoongi lascialo stare! Non vedi che sta aspettando l'arrivo della principessa? >> ridacchiò Taehyung, giocherellando con un pupazzetto raffigurante uno degli alieni di Toy Story.Un piccolo alieno per il nostro alieno...Un inspiegabile senso agitazione m'impediva di restare fermo: spasmi costanti e violenti presero a scuotere, ad un ritmo costante, tutto il mio corpo fin nelle viscere, i palmi delle mani gelidi e sudati.L'opprimente angoscia attanagliava il mio stomaco -già sottosopra di per sé-, la gabbia toracica stretta in una morsa invisibile, tanto da impedirmi persino di prendere respiri profondi...Improvvisamente, mi resi conto di quanto gli esseri umani siano soliti dar per scontata un'azione che, in quanto fisiologica, dovrebbe risultare automatica.Semplice.Non solo, ma respirare lentamente, sarebbe stato estremamente d'aiuto nel cercare di calmare il mio battito cardiaco, impazzito ormai da diversi giorni... da quando era ripiombata nella mia vita.Iniziai a camminare avanti e indietro per la sala.
18:15.
Per un momento, pensai di proporre alla crew di provare alcune parti della nuova coreografia che, da tempo immemore, avevamo iniziato a studiare...perlomeno, così facendo avremmo evitato di farci beccare nuovamente da Seon in una delle nostre -piacevolissime- sessioni di ozio assoluto!Tuttavia, avendo già causato fin troppi danni in meno di un'ora, decisi di attendere passivamente l'arrivo della coach, trascinato dall'intero gruppo che, in ogni caso, pareva non avesse la benché minima intenzione di seguirmi.Afferrai una sedia da un remoto angolo della sala, posizionandomici a cavalcioni.L'enorme specchio, che sovrastava i tre quarti delle pareti della sala prove, rappresentò un ottimo espediente al fine di concedermi una -seppur effimera- distrazione; ne approfittai, dunque, per darmi una rapida sistemata ai capelli: erano in ordine -biondi e con leggere striature scure-, ma il pallore del mio viso, reso ancor più intenso dalle labbra esangui e da due aloni scuri che contornavano gli occhi, rappresentava un chiaro segnale del mio tormentoso malessere.
Perché? pensai, fissando il mio sguardo in quello del mio riflesso.La mente cominciò a vagare, quando, dallo specchio, vidi aprirsi la pesante porta nera, lentamente.Rimase socchiusa per alcuni secondi, e una mano candida, con unghie estremamente curate, sbucò dalla fessura, intenta a tener fermo l'infisso.Seon.Il mio cuore perse un battito...e poi, presi ad osservare dettagliatamente quel che stava accadendo attorno a me, principalmente nel tentativo di dipanare quella lacerante angoscia, portatrice di terribili sensazioni che sembravano preannunciare morte certa.Allungando le braccia oltre lo schienale, scrutai quella mano delicata: sarebbe stata sufficiente una lieve distrazione della coach, per far richiudere la pesante porta proprio sulle dita sottili, schiacciandole fino a frantumarle come grissini.Un intenso brivido scaturì all'altezza delle reni, per poi dissiparsi nelle rotule, al solo pensiero del dolore che quella pressione le avrebbe inevitabilmente causato.
Sicuramente meno intenso di quello che tu stesso hai inflitto al fragile cuore di quella poveretta, non è vero, Seokjin?
Alcune voci indistinte giungevano dal corridoio: Sejin stava probabilmente dando ordini a Seon...che gli rispose in maniera fin troppo concitata, la voce insolitamente acuta.Finalmente, quella mano tirò la porta verso l'esterno, spalancandola del tutto.Mi voltai di scatto.Comparve un braccio...e poi un corpo.Un corpo che conoscevo fin troppo bene, ma che, in un certo senso, era come se lo stessi guardando per la prima volta.Senza considerare la tremenda visione del week-end appena trascorso: la penombra della piccola stanza degli ospiti aveva nascosto gran parte dei dettagli.O, più probabilmente, la mia mente aveva sapientemente deciso di dimenticare.Cercai di scacciare quel ricordo straziante, concentrandomi, invece, su quel che stava accadendo in quella grande sala, illuminata da lampade al neon.I pantaloni attillati in finta pelle e il reggiseno sportivo lasciavano intravedere un fisico ancor più statuario di come lo ricordassi e tracce d'inchiostro adornavano la candida pelle...Nella sala calò il silenzio.
<< Su, su! In piedi, scansafatiche! >> urlò Seon battendo le mani, non prima di aver appoggiato un grosso borsone rosso a terra.La seguii con lo sguardo, mentre si dirigeva davanti all'armadietto in acciaio, contenente gli attrezzi da allenamento.Cosa voleva fare?Ero ancora troppo stordito da quella sublime visione di poco prima: come diamine avrei fatto ad allenarmi con lei proprio davanti agli occhi?!
<< Jin, hai intenzione di rimanere su quella sedia ancora per molto?! >>.
La voce di Kookie mi strappò bruscamente da quel sogno ad occhi aperti; staccai lo sguardo dai glutei tondi e sodi di Seon che, china sull'armadietto, collocato accanto alla porta d'ingresso, armeggiava con la chiave nella serratura, nel disperato tentativo di sbloccarla.
No, non ci riuscirai affatto, piccoletta!Mi unii agli altri, sedendomi sul pavimento di legno lucido.Alle mie spalle, sentii Tae sussurrare qualcosa...Già, perché l'ingenua Seon neppure immaginava quali stratosferiche genialate fosse in grado di combinare quell'astuto alieno.L'artefice di quell'enigma, che con mani agili ed esperte, aveva "manomesso" la serratura di quell'armadietto, serrato praticamente da secoli.Kookie fece per alzarsi, quando la porta si spalancò di nuovo. << Buonasera gente! >>.
Un'acuta voce femminile irruppe nella stanza, come un fulmine a ciel sereno. Dunque, avevo sentito giusto poco prima: quella tonalità così inusuale, non poteva certo appartenere a Seon, la cui voce familiare era ormai impressa a fuoco nella mia memoria uditiva. Dove l'avevo già sentita? Alzai lo sguardo...e sentii il mondo crollarmi addosso: Krys, l'infermiera alla quale avevo sbattuto la porta in faccia alla clinica.

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Jeong|| KSJ
Fiksi Penggemar|| IN PAUSA || Erano passati anni da quando Seokjin aveva visto Seon l'ultima volta e il ricordo dei suoi occhi stravolti dal dolore lo tormentavano ancora, così come l'immenso amore che continuava a provare per lei. E ora grazie all'inatteso aiuto...