"Non esistono pessime idee. Solo ottime idee eseguite in modo pessimo"
-Damon Salvatore
Seon-Mi's POV
Sconvolta per la surreale scenetta a cui avevo appena assistito, presi Krys per il bavero del camice e –con ben poca grazia- la spinsi fuori dalla stanza, sbattendole la porta davanti al viso; in tutta risposta, la mia migliore amica schiuse le labbra pronta a protestare, ma non le diedi neppure il tempo di fiatare.
Una volta tanto...
Dopo aver richiuso ermeticamente la porta ed essermi accertata più volte di aver bloccato per bene la serratura, tornai a concentrarmi sui due pazienti distesi sui lettini; Taehyung sembrò essersi appisolato improvvisamente, mentre Jimin restava esanime sul lettino, ancora stordito dagli antidolorifici.
Sospirando, mi avvicinai a quest'ultimo, controllando ciò che il primario aveva annotato sulla cartella clinica: "Frattura di Anderson di tipo tre". In allegato, oltre al referto della radiografia, trovai non una, ma ben due relazioni cliniche sulla TAC e sulla risonanza magnetica che il dottore aveva effettuato a quel povero sventurato.
Mentre continuavo a leggere le annotazioni lasciate dal Dottor Ki, riguardo al post-ricovero -con annessi consigli per la fisioterapia-, sentii dei flebili singhiozzi provenire dalla mia destra.
Di scatto, alzai lo sguardo dai documenti...
Il corpo di Taehyung era scosso da spasmi.
Per un attimo credetti stesse avendo un attacco di qualche tipo; tuttavia, mi tranquillizzai non appena lo sentii tirare su con il naso.
Fissai le spalle del ragazzo abbassarsi ed alzarsi per alcuni secondi, cercando di capire cosa avrei potuto fare per consolarlo. E, dovevo ammetterlo, consolare la gente non era mai stata la mia specialità...o meglio, consolare qualcuno che non fosse Krys non era la mia specialità.
I singhiozzi di Tae iniziarono a farsi sempre più strazianti.
E qualcosa dentro di me si spezzò: posai la cartella che avevo in mano e l'abbracciai di slancio. Il mio gesto improvviso lo colse di sorpresa, tuttavia, dopo i primi secondi di riluttanza, il moro si arrese, aggrappandosi alla mia vita col braccio sano, per poi rincominciare a singhiozzare ancora più forte. Sospirando, ricambiai la stretta e mentre gli accarezzavo dolcemente i capelli, percepii uno strano sentimento.
Tenerezza? Affetto? In quel momento la mia mente era annebbiata.
O, per meglio dire, il mio cuore.
<< È tutta colpa mia >> mormorò fra le lacrime.
<< Jimin si rimetterà, Tae. Dovrà stare a riposo per alcuni mesi e sottoporsi ad alcune sedute di riabilitazione, ma starà bene >> gli sussurrai, per poi lasciargli un leggero bacio sul capo.
<< Non volevi fargli male >> lo rassicurai infine.
<< Gli altri mi odieranno a vita >> continuò il moro singhiozzando, divorato dai sensi di colpa.
<< Non ti odierà nessuno Tae! È stato solo un tragico incidente. E anche Jimin lo sa >>.
Mi scostai dal ragazzo, cercando di catturare il suo sguardo, ma lui abbassò il capo, imbarazzato.
<< Non pensarci Tae. Adesso riposa >>.
Il moro annuì, e si coricò sul lettino dandomi le spalle; si nascose quasi completamente sotto le coperte, quasi a voler creare un bozzolo che potesse proteggerlo dalla violenza del mondo esterno.
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Jeong|| KSJ
Fanfic|| IN PAUSA || Erano passati anni da quando Seokjin aveva visto Seon l'ultima volta e il ricordo dei suoi occhi stravolti dal dolore lo tormentavano ancora, così come l'immenso amore che continuava a provare per lei. E ora grazie all'inatteso aiuto...