CAPITOLO 17

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-DOPO 4 MINUTI, A PALAZZO AXGREEN-

Cameriera: Maestà, questo abito vi piace? Credo che si possa abbinare perfettamente alla collana. sorride

Isaac: è vero, è molto bello.

Rosalie: d'accordo, indosserò questo. Voi però uscite, voglio farvi una sorpresa ride

Cameriera: siete sicura di riuscire ad indossarlo da sola, Maestà?

Rosalie: ci posso provare. Nel caso avessi delle difficoltà, chiamerò te.

Cameriera: d'accordo. Allora noi usciamo dalla stanza, va bene?

Rosalie: andate, andate.

Isaac e la cameriera: escono dalla stanza

Rosalie stette per un paio di minuti ad osservare l'abito e la collana. Era molto contenta di avere finalmente tra le mani un grande diamante rosso, ma non capiva perché, dopo tutti questi anni, non se ne fosse mai accorto nessuno. Forse era stato il padre a nascondere il gioiello? Ma per quale ragione l'avrebbe dovuto fare allora?

Rosalie prese tra le mani la scatola contenente la collana. Voleva, in qualche modo, riuscire a capire a chi appartenesse, ma Beatrice aveva detto che la scritta del probabile nome non si leggeva bene ed effettivamente era così.

Per riuscire ad indossare l'abito da sola ci volle del tempo, ma alla fine Rosalie ce la fece. La fanciulla si sistemò i capelli, scelse una brillante tiara di rubini e, dopodiché, avvicinò la collana al collo. Guardò ancora una volta la pietra che faceva da pendente, era come se la stesse ipnotizzando o le stesse emanando una strana energia.

In quell'attimo le sembrò come se il tempo si fosse fermato. Lì, in quella camera, c'era solo lei insieme alla collana e nessun altro.

Quella collana, guardandola meglio, sembrava vivere.

Il respiro della regina si fece più pesante man mano avvicinava il gioiello a sé. Una volta agganciato, tutto mutò...

FUORI DALLA STANZA, NEL MENTRE...

Isaac: Beatrice, ho una strana sensazione, non so perché.

Cameriera: credo che abbiate ragione. L'aria sembra essersi fatta più soffocante.

Isaac: prova ad aprire le tende delle finestre, così l'aria passa meglio.

Cameriera: sono già abbastanza aperte, maggiordomo Isaac.

Isaac: eppure il palazzo è stato costruito in un punto dove il clima è più mite e l'aria più pura.

Cameriera: vado a vedere se al piano di sotto è pure lo stesso.

Isaac: sì, vai cara. Sospira e bussa alla porta Maestà, va tutto bene? Avete delle difficoltà con l'abito?

Silenzio.

Isaac: annusa l'aria c'è un forte profumo di rose, probabilmente si starà facendo un bagno oppure starà provando dei profumi. Ah, per il troppo caldo mi si sta abbassando la pressione, sarà meglio andare a prendere un bicchiere d'acqua.

DENTRO LA CAMERA DELLA REGINA, INVECE...

Quel rosa pastello che prima riempiva la camera, adesso era divenuto nero e, poco alla volta, tutto iniziava a distorcersi. La regina Rosalie provava a parlare, ma la sua bocca non riusciva ad emettere neanche un semplice lamento. Sembrava quasi che qualcuno la stesse invitando ad ascoltare e ad osservare, senza proferire alcuna parola. Infatti, col passare dei minuti, qualcuno iniziò a bisbigliare al suo orecchio e petali di rose iniziarono a coprire il pavimento nell'immensa oscurità.

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