CAPITOLO 35

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La regina si incamminò fuori dalla tenuta militare per poter raggiungere la sua carrozza. Tutto quello che doveva sapere, lo aveva saputo. Adesso, dunque, poteva tranquillamente ritornare a casa, sperando che sua zia venisse con lei.

Edith: raggiunge Rosalie hai ottenuto le informazioni che cercavi? Cosa ti ha portata a pensare che qui ci fossero le risposte?

Rosalie: mio padre tempo fa mi parlò di "genti particolari" che qui vivevano, dunque ho voluto investigare personalmente. Sono stata fortunata, almeno non ho dovuto faticare viaggiando per tutto il mondo continua a camminare

Edith: la guarda oh, Rosalie...sei una donna forte, mi dispiace non aver potuto assistere alla tua crescita e alla tua salita al trono.

Rosalie: non preoccuparti, non che la mia vita sia stata così avvincente e felice, anzi.

Edith: ma se almeno ci fosse stato un tuo parente accanto, credo che la tua vita sarebbe stata diversa. Quell'amore familiare che ti è mancato, io te lo avrei potuto dare...

Rosalie: si ferma e poggia le mani sulle sue spalle ma adesso ci siamo ritrovate. Vivremo una vita diversa e trascorreremo insieme tutto il tempo che ci è stato sottratto, va bene? Sorride Vieni con me a palazzo e, tranquilla, mi inventerò qualcosa per spiegare la tua ricomparsa.

Edith: la abbraccia accarezzandole la schiena certo, ti seguirò volentieri, nipote cara. Dammi solo il tempo per dimettermi dall'esercito di Settimio, ok?

Rosalie: annuisce ringrazio il cielo per aver scoperto di non essere l'unica Axgreen rimasta in vita, adesso mi sento meno sola.

Edith: oh, tesoro... mi dispiace tanto...

Rosalie: la stringe più forte

Edith: sta per farsi buio, ormai. Sai già dove soggiornare?

Rosalie: ehm...sì, infatti adesso dovrei andare...

Edith: mi piacerebbe ospitarti a casa mia, ti va di venire? Non voglio lasciarti sola in una terra straniera per te.

Rosalie: si distacca da lei mi dispiace, ma dovrei incontrare una persona adesso.

Edith: ma è tardi, Rosalie, potrebbe essere pericoloso.

Rosalie: sta' tranquilla, ho con me i miei solda-

Ed in quel momento, portando con sé un'ondata di vento, si vide correre un soldato con estrema velocità. Al suo passaggio, venne sollevata la polvere insieme ad alcune foglioline secche prima giacenti per terra. L'aria, che adesso odorava del sudore dell'uomo, sembrava tesa e soffocante. Un brivido percorse la schiena della fanciulla, quasi avesse avuto un brutto presentimento dopo quella scena. Il rumore di spade e metallo sfregato venne immediatamente sostituito da un lungo silenzio.

Rosalie: si guarda intorno cosa è successo? Come fa ad essere così veloce?

Edith: noi cacciatori abbiamo anche questa capacità, ancora tu no? Però...

Rosalie: però...?

Edith: questo particolare arrivo non è di buon auspicio. Qui c'è qualcosa che non va.

Rosalie: la guarda preoccupata c'è qualcosa in cui posso aiutarvi?

Edith: non lo so... riprende il cammino per andare da Settimio vieni con me.

Rosalie: sì la segue

Velocizzando il passo, entrambe le donne videro una grande folla di soldati attorniare Settimio. Lui, accanto al soldato ancora turbato e preoccupato, teneva in mano un foglio, probabilmente un messaggio da un suo subordinato.

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