CAPITOLO 32

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Settimio e Edith, avanzando verso la carrozza, sentivano sempre di più l'energia emessa da Rosalie. Nel mentre, la collana della Regina aveva iniziato ad illuminarsi.

Settimio: si rivolge al cocchiere, serio di chi è questa carrozza?

Cocchiere: signore, la carrozza proviene dal regno di Tynys. La Regina è dentro.

Settimio: guarda Edith che hai? Sembri spaventata.

Edith: oh, non è nulla, non preoccuparti.

Settimio: va bene, allora... bussa alla portiera vi prego di uscire.

Alle orecchie della Regina giunsero due voci: la prima, quella dell'uomo, era potente, decisa e bassa; la seconda, quella della donna, era dolce e sottile.

Rosalie: guarda l'esterno dal finestrino chi sono?

"Regina Rosalie, avete di fronte due cacciatori di vampiri esperti. La loro aura è notevolmente potente".

Settimio: la Regina è sorda... bussa di nuovo, alzando la voce vi prego di uscire!

Edith: datele un po' di tempo, sicuramente è arrivata adesso... sarà disorientata...

Settimio: serio Edith, deve uscire... qui dentro c'è una cacciatrice...

Edith: deglutisce

Rosalie: apre la portiera

Settimio: oh, finalmente si è decisa!

Rosalie: scende dalla carrozza chi siete?

Nonostante la Regina avesse in dosso un abito molto semplice e fosse priva di gioielli, il suo viso e i suoi bellissimi occhi colpirono l'uomo che tanto sembrava scontroso. Avrebbe voluto non attirare l'attenzione, ma i soldati che aveva davanti non potevano di certo fare finta di niente di fronte alla bellezza della Regina.

Settimio, invece, aveva un viso molto squadrato; i suoi occhi erano azzurri; la sua pelle era rossiccia; i suoi capelli erano castani e li portava corti. Ad attraversare il suo occhio era una lunga cicatrice. La donna che aveva al fianco, togliendosi l'elmo, aveva liberato i suoi lunghi capelli castani mossi alle punte. I suoi occhi erano anch'essi azzurri e le sue labbra molto carnose. Era una bellissima donna dalla pelle chiara, a Rosalie ricordava molto qualcuno... ma chi?

Settimio: rimane affascinato da Rosalie

Edith: si schiarisce la voce e abbassa lo sguardo il mio nome è Edith, sono il colonnello dell'esercito dell'uomo qui presente, il generale, nonché Duca, Settimio Capeborn. Mi potreste fare l'onore di conoscere il Vostro nome?

Rosalie: mi chiamo Rosalie Axgreen, sono la Regina del regno di Tynys, piacere di conoscervi fa un inchino

Settimio: Rosalie...

Rosalie: sì, è quello il mio nome. Ho sentito parlare di Voi, so che siete a capo di un esercito senza eguali.

Settimio: cerca di rimanere concentrato il piacere è tutto nostro. Siete venuta qui per parlare con il nostro Re?

Rosalie: ad essere sincera, io-

Edith: venite con noi.

Rosalie: eh? Dove?

Edith: mette di nuovo l'elmo abbiamo bisogno di parlarvi.

I soldati condussero Rosalie nello studio di Settimio, alla tenuta militare. Ad essere scortata in quel modo, accanto a due figure importanti, la Regina si sentiva quasi quasi una prigioniera. A mano a mano che avanzava verso la struttura, sentiva di essere circondata da potenti aure magiche. Si guardò intorno: intuì subito di essere in mezzo a centinaia di cacciatori come lei, se non più forti. Osservò attentamente Edith e Settimio: non portavano dei diamanti rossi, forse perché avevano già raggiunto un buon livello magico; l'uomo, ogni tanto, le lanciava delle occhiate preoccupanti; la ragazza, invece, continuava a stare in silenzio, quasi fosse a disagio per qualcosa.

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