CAPITOLO 36

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Dopo diversi minuti di carrozza, finalmente Rosalie giunse insieme a sua zia al palazzo reale. Era un'imponente costruzione alta otto piani. Laghetti artificiali, statue in oro, fontane e alberi decoravano l'esterno. C'erano pavoni, pappagalli dai mille colori, tigri ed altri animali che davano alla tenuta un aspetto ancora più regale. Un tappeto di petali bianchi, caduti dagli alberi, conduceva fino alla piazza centrale del palazzo ove, da lì, si sarebbe avuto accesso.

Rosalie: si guarda intono è magnifico.

Edith: lo so, amo venire qui.

Rosalie: credi che vada bene il mio abito?

Edith: tranquilla. Il nostro Re è anziano ed anche un po' cieco, quindi non preoccuparti di nulla ride.

Rosalie: sono abituata a vestirmi lussuosamente per un incontro del genere, per questo...

Edith: si schiarisce la voce mi dispiace per Settimio...come può proporti una cosa del genere? Ah, quell'uomo!

Rosalie: tranquilla...sospira le sorti del mio regno sono nelle mani del tuo Re, adesso.

Edith: in caso lasciasse decisione assoluta a Settimio, tu saresti disposta a sposarlo?

Rosalie: sta in silenzio

Edith: sospira preoccupata se ti può aiutare, sappi che Settimio sarebbe un buon Re. È bravo in politica.

Rosalie: la guarda male io non sposerò quell'uomo!

Edith: cala la testa e le fa strada verso l'interno del palazzo

Edith, ottenuto il permesso di entrare, accompagnò Rosalie fino alla sala del trono. Grandi porte in oro si aprirono liberando un intenso profumo di gelsomino; soldati con lucenti armature issarono la spada in segno di educato saluto, altri avvisarono dell'arrivo della regina suonando alcune note con trombe. L'anziano Re, adornato con pellicce bianche, gioielli di ogni genere e abiti rossi, si alzò con fatica in piedi armandosi del suo miglior sorriso, ormai coperto dalla folta barba canuta.

Re Giuliano: respira a fatica mi è giunta voce dell'arrivo di una bellissima donna dai lucenti boccoli castani. Grande donna di potere, Regina Rosalie Axgreen. A cosa si deve l'onore di questa preziosissima visita?

Edith: si prostra ai cospetti del Re in ginocchio, tenendo la testa china

Rosalie: fa un profondo inchino mi lusingate sin troppo, Re Giuliano, uomo dalla grande e distintiva saggezza secolare. Spero non mi siate avverso se ho da portarvi una personale richiesta.

Re Giuliano: si siede proseguite pure, le mie orecchie sono ben aperte.

Rosalie: il mio regno è stato attaccato da anime nemiche, e ammetto di non avere gli strumenti e i mezzi necessari per fronteggiarle. Sono qui per chiedere il vostro gentilissimo aiuto. Prestatemi la vostra forza ed io vi ripagherò in tutto e per tutto.

Re Giuliano: la guarda be'...la mia risposta sarebbe positiva, se foste disposta a cedermi quasi due terzi del vostro regno. È una questione riguardante l'esercito comandato da Settimio Capeborn, dovreste chiedere anche a lui.

Rosalie: lo guarda dritto negli occhi, cercando di trattenere le urla come Voi state chiedendo il vostro compenso, anche Settimio lo farà. Non è un prezzo equo, mi dispiace.

Re Giuliano: dovrete accettare per forza: o questo o niente aiuto. È normale che sia qualcosa di troppo alto, la vita non ha prezzo in fin dei conti...

Rosalie: appunto per questo dovreste chiudere un occhio.

Re Giuliano: ma noi reali non possiamo permetterci di chiuderne neanche mezzo ride i vostri occhi stanno bruciando di rabbia.

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