⚠️ATTENZIONE QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE CHE POTREBBERO ALTERARE O DISTURBARE LA VOSTRA SENSIBILITÀ.⚠️
POV. T/N
Era troppo.
T/n: "Andiamo" gli sussurrai
Pessina: "Come vuoi principessa" disse incamminandosi
Arrivammo davanti a quella maledetta porta della camera 209, prese la chiave e molto lentamente la inserì nella serratura
T/n: "Lo stai facendo apposta?"
Pessina: "Dammi il tempo di aprire" disse ridendo.
T/n: "Stronzo" dissi appoggiandomi al muro
Si avvicinò pericolosamente al mio collo, ero sovrastata dal suo corpo, dal suo profumo e dal suo tocco
Pessina: "Stronza al massimo ci sarai tu" mi sussurrò tirandomi a se' facendomi entrare in stanza;
La porta non era ancora chiusa, ma avevamo già iniziato..
in realtà..
avevamo iniziato già da qualche ora.
La porta si chiuse.
Finalmente eravamo solo noi.
Mi spinse contro la porta, mettendo una gamba in mezzo alle mie, facendo una leggera pressione col ginocchio, a quel piccolo tocco gemetti leggermente, lo sentii sorridere sul mio collo, dove lasciava dei segni rossastri, sentivo ogni tocco della lingua, ogni leggero spostamento, ogni minima sensazione risvegliava in me ancora più desiderio.
Salì, baciandomi, un bacio passionale, voglioso, pieno di desiderio, mentre le sue mani mi stringeva le natiche sollevandomi e facendomi aggrappare a lui;
T/n: "Dovremmo andarci piano" dissi sorridendo, ancora col respiro affannato
Pessina: "Si, lo penso anch'io" disse baciandomi con più foga;
Mi trasportò sul letto, mentre una mano pensava a togliermi quella maglia che gli impediva di esplorare il mio corpo, una volta tolta, la sua bocca iniziò a segnare un percorso partendo da sotto il lobo, per scendere al collo, e continuare alla clavicola, fino ad arrivare al seno, ormai semi scoperto, si fermò in quel lembo di pelle semi scoperto, lasciando dei baci umidi misti a succhiotti, mentre una mano cercava di slacciare i gancetti del reggiseno, lo tolse, si alzò e mi osservò dall'alto, come se stesse osservando una divinità;
Pessina: "Sei bellissima cazzo" disse guardandomi dritto negli occhi, per poi avventarsi sul mio seno, iniziando una piacevole tortura, mordicchiando leggermente i capezzoli, succhiandoli e giocandoci con la lingua.
Gemetti.
Inarcai involontariamente la schiena, aggrappandomi al suo corpo,
sorrise.
Lasciò una scia di baci lungo il bacino fermandosi al basso ventre, baciandolo lentamente e qualche volta mordicchiandolo, mentre io mi beavo di quelle labbra che assaporavano ogni mio singolo centimetro, scese con la lingua, fermandosi all'interno coscia,
mi sentì fremere sotto il suo tocco, ma non si fermò, iniziò a lasciarmi dei succhiotti, dei baci, al quale alternava la lingua,
facendomi gemere.
Andava piano, voleva farmi soffrire.
Sfiorò con le dite la mia intimità ancora coperta da uno strato di stoffa, mi inarcai, a quel suo tocco così deciso e delicato, tra un bacio e l'altro afferrò quel pezzo di stoffa con i denti e lentamente lo sfilò via.Iniziò delicatamente, pur sapendo cosa volessi in quel momento, contornò la mia intimità di baci, finché non sentì la sua lingua stuzzicarmi il clitoride.
Cercai di soffocare un gemito.
Ma fu' l'errore più grande.
Dopo quel gemito soffocato iniziò a succhiarlo come se dovesse far sentire a gli altri cosa stavamo facendo in quel momento, provocandomi quasi degli spasmi dovuti dal forte piacere;
T/n: "Matteo ti prego, sai cos-a V-voglio" dissi tra un gemito e l'altro
Pessina: "Si che lo so" disse lasciando un ultima scia con la lingua
Tornò a baciarmi sulle labbra;
Pessina: "Ti sei divertita stasera a provocarmi no?" disse baciandomi il lobo
Annuì mentre gli riempivo il collo di baci caldi
Pessina: "E adesso mi diverto io" disse dandomi una pacca sulle natiche, strizzandole;
Ogni suo movimento scaturiva in me piacere.Si levò i boxer, e riprese a baciarmi dolcemente, sentivo chiaramente la sua intimità eretta premere contro la mia, il che rendeva asfissiante l'attesa;
decisi di giocare anch'io, facendo dei movimenti circolari col bacino;
Gemette.
Appoggiò la mano alla testa del letto guardandomi dritto negli occhi, e senza staccare quel contatto visivo entrò.
Gememmo entrambi, godendoci quello che per noi era pura musica.
Lo baciai, mentre lui accelerava il passo.
Ad ogni movimento, trattenere i versi era sempre più difficile, mi aggrappai alla sua schiena non curandomi dei graffi lasciati come segno che quel che stesse facendo mi piacesse
Pessina: "Voglio sentirti urlare" mi sussurrò accompagnato da dei gemiti.
T/n: "Non posso" dissi soffocando un altro gemito
Pessina: "Come vuoi" disse andando più forte, quasi come se mi stesse facendo una ripicca.
Ero al limite di sopportazione.
T/n: "Matteo" dissi quasi piangendo dal piacere
Pessina: "Dimmi" disse con un sorriso sornione
T/n: "Io, sono al limite"
Staccò la mano dal mio collo e la premette sul mio ventre, facendomi andare in uno stato di estasi;
Pessina: "Allora vieni per me piccola"
mi sussurrò
A quelle parole mi lasciai andare ad un ultimo gemito che come protagonista aveva il suo nome.
Sentì la sua mano spostarsi e farmi pressione sul collo, mentre io godevo ancora della sua presenza sovrastante, si chinò e mi baciò, cercando di soffocare un gemito.
Sentì il suo corpo contrarsi e il suo membro pulsare ancora dentro di me.
Attimi.
Baci.
Passione.
Amore.
Ci abbandonammo stanchi e col fiatone uno nelle braccia dell'altro, solo dopo pochi secondi Matteo realizzò quanto fatto.
Pessina: "Merda ti sono venuti den-"
T/n: "Prendo la pillola" dissi tranquillizzandolo
vidi la sua faccia rilassarsi e guardarmi, mentre una sua mano accarezzava i miei fianchi;
T/n: "Che guardi?" dissi ridendo
Pessina: "La cosa più bella del mondo" disse dandomi una pacca
T/n: "Davvero?"
Pessina: "Davvero" disse baciandomi
T/n: "Rivestiamoci prima che entrino gli altri" dissi sedendomi sul letto
Pessina: "Stasera dormi qua" mi disse mentre si rimetteva i boxer
T/n: "Come vuoi" dissi sorridendo.
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Un sorriso angelico. -Matteo Pessina x reader-
FanficCi tengo a sottolineare che non seguo i fatti reali, spero vi piaccia e vi auguro un buon divertimento con la lettura. /Tratto dal dialogo/ Quando incrociai i suoi occhi mille emozioni contrastanti sfociarono in me, sentivo le famose farfalle nel...