pt.2 [I found-Amber Run]

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È passato un mese dalla prima volta che ho incontrato quegli occhi azzurri come il ciel sereno, un mese da quando ho visto quei capelli biondi, leggeri e sottili come seta, ed è passato un mese da quando ho sentito quelle labbra dolci e morbide, che nonostante le numerose spaccature mi hanno donato IL bacio, quel bacio che sogno da esattamente 29 notti, quel bacio che anche solo a pensarci mi fa venire le farfalle nello stomaco.

Se ve lo steste chiedendo, no, non è più tornata. Ma ogni sera mi siedo su questo cornicione, mi fumo la mia sigaretta, immaginandomi quella piccola biondina al mio fianco. Ogni sera mi siedo qui da sola, dalle 10 di sera fino alle 4 di mattina, sperando che lei appaia dietro di me, ma non succede.

Ormai il venticello fresco di giugno, ha lasciato spazio ad una calda aria afosa di luglio, ma questo non mi bloccherà, le ho detto che l’aspetterò e così farò.

Un pugno in faccia mi risveglia dai miei pensieri
“Lexa, svegliati, se vai avanti così l’incontro di venerdì lo perdi, e poi Gustus se la prende con me”
“Scusa Anya, ero sovrappensiero”
“Si può sapere che ti prende, è un mese che sei moscia, ti perdi nel tuo mondo anche per ore intere, e ti ricordo che abitiamo insieme, dove vai ogni sera dalle 10 alle 4?”
“In giro”
“Lexa, non hai ricominciato vero? Ti vorrei ricordare che l’ultima volta ci sei quasi rimasta secca”
“Infatti Anya, quasi, QUINDI SMETTILA DI RINFACCIARMELO OGNI VOLTA CHE SUCCEDE QUALCOSA”
“Non mi hai risposto, hai ricominciato?”
“No, non ho ricominciato”
“Allora mi vuoi dire che ti prende”
“Niente, vado a casa”
“Lexa svuota quella cazzo di testa entro venerdì o te la faccio svuotare io”
L’incontro di venerdì sarà un incontro molto importante, ci sono tante scommesse a mio favore e potrei arrivare a guadagnarci 300.000 euro, peccato che questo incontro lo devo vincere per avere i soldi, e ultimamente non faccio altro che pensare a Clarke. Mi manca e non so neanche il perché, non mi spiego come una persona quasi sconosciuta possa mancarmi così tanto, come non mi spiegavo quella forte attrazione verso le sue labbra quella notte.

Appena arrivo a casa mi faccio una doccia, mi cambio e vedo che sono già la 9.30. Prima di uscire mi fermo in camera mia, tolgo una tavola di legno che compongono il mio pavimento e una bustina che tenevo lì da un po' di tempo, me la metto in tasca e esco, incrocio Anya, che stava rientrando a casa, ma non le presto molta attenzione e mi dirigo verso il nostro tetto.

Sono una ex-tossicodipendente, dopo la mia overdose ho fatto un programma di riabilitazione e da quel momento non ho più toccato niente. Non tocco niente da 3 anni, ma questo non vuol dire che io non abbia mai niente con me. In ogni caso Anya già pensa che io abbia ricominciato, quindi perché non farlo per davvero. Sicuramente mi aiuterà a liberare la mente.

Sono seduta sul cornicione del tetto, come le scorse 30 notti, accanto a me c’è ancora il segno nero di quando hai spento la tua sigaretta, lo tocco leggermente, cercando di non eliminare la traccia, come un film davanti a me appaiono delle immagini di te quella sera, di nuovo quegli occhi, quei capelli e quelle labbra, che mi uccidono ogni volta che sorridi.
Caccio fuori la bustina e la mia carta credito, metto un po' di quella polvere bianca sul cornicione, non so neanche se è ancora buona, ma cercherò di farmela andare bene, la inizio a dividere in piccole strisce usando la carta
“Il lupo perde il pelo ma non il vizio”
“Anya cosa vuoi”
“CHE COSA VOGLIO, CAZZO LEXA FAI SERIAMENTE”
“Anya per favore, vattene, non dovresti neanche stare qui”
“Perché? Tra qualche minuto arriveranno i tuoi amichetti fattoni e vi divertirete insieme. Lexa cazzo avevi detto che avevi smesso”
“HO SMESSO, non tocco roba da 3 anni”
“E adesso cosa stai facendo?”
“Ti giuro che è la prima volta”
Si avvicina a me, mi strattona da un braccio e fa cadere giù dal cornicione tutto quello che avevo preparato
“Che ti prende, parlami Lexa, siamo migliori amiche da sempre, sei come una sorella minore per me, ci siamo sempre dette tutto, ero io che venivo a trovarti quando stavi in riabilitazione, ero io che piangevo quando pensavo che da un momento all’altro potevo perderti, ero io che pulivo il tuo vomito quando tornavi casa sbronza, ed ora io la mattina dopo che ti lasciavo dell’acqua e un’aspirina per farti riprendere, quindi adesso mi dici CHE CAZZO HAI”

sospiro e inizio a parlarle con gli occhi bassi “Ho conosciuto una persona, un mese fa, ero venuta come sempre a vedere il panorama e ho trovato questa ragazza seduta qui, in questo esatto punto. Le ho prestato l’accendino e abbiamo fumato insieme, una sigaretta normale, tranquilla, abbiamo parlato e l’ho baciata. Mi ha detto che sarebbe tornata, e io le ho detto che l’avrei aspettata. Ecco cosa faccio tutte le sere Anya, non vado a drogarmi, non vado a scopare o ad ubriacarmi. Me ne sto qua seduta, magari fumando una sigaretta, ripensando a quella notte, ripensando a quella ragazza, e sperando che un giorno ritorni, perché deve ritornare” dico tutto in un sussurro, quasi avessi paura io stessa di sentire la verità, gli occhi mi si inumidiscono e sento una lacrima solitaria scendermi sulla guancia

“Lexa, vieni qui” apre le braccia, mi avvicino a lei e mi godo quella coccola, forse in parte immaginandomi che sia una sua  “Non puoi sprecare la tua vita, rinunciare a tutto, rischiare di perdere l’incontro, solo per una ragazza che probabilmente non vedrai più”
“Ma lei tornerà Anya, me lo sento, prendimi per pazza se vuoi, ma c’è questa connessione, questa attrazione, lei non è come le altre, Clarke è speciale”
“Giovedì è l’ultimo giorno che vieni qui Lexa, non puoi più permetterti di distarti, mi dispiace, ma se entro due giorni non sarà cambiato niente, farò in modo che tu qui non ci torni più”
“ANYA HO 18 ANNI, CAZZO, lasciami vivere la mia adolescenza, non ti basta il fatto che io combatta, non ti basta il fatto che io non abbia neanche finito scuola pur di darti dei soldi, ho bisogno di qualcosa che mi faccia sentire viva e LEI mi fa sentire viva”
“La scuola non faceva per te, lo sai meglio di me, e sai anche meglio di me, che l’amore è debolezza, è un lusso che tu non puoi permetterti, mi dispiace”
“VAFFANCULO ANYA”
“Un giorno mi ringrazierai”

*due giorni dopo*

Sono sul tetto, molto probabilmente per l’ultima volta, con una lettera che lascerò qui, sperando che il destino in qualche modo la faccia arrivare a lei.
Rileggo quello che ho scritto nella lettera sperando di non essere sembrata troppo patetica:
-Cara Clarke,
Ti ho aspettata per un mese, ogni sera sono stata qui, immaginandomi accanto a te, a fumare entrambe le nostre sigarette, la tua è una camel, blu se non sbaglio, rivedo i tuoi occhi, le tue labbra e il tuo sorriso ovunque. Ti aspetterei anche per tutta la vita, ma c’è qualcuno che mi ferma, e io non posso contraddire purtroppo. Ma niente mi separerà da te, se trovi questa lettera, questo è il mio numero +39 *** *** ****, chiamami o scrivimi, io ti risponderò subito. Passerò i prossimi giorni aspettando una tua notifica, come ho aspettato un tuo arrivo qui sullo stesso cornicione. Grazie per aver riempito la mia vita.-

Poggio la lettera vicino alla bruciatura che tu avevi lasciato, caccio il mio pacchetto di sigarette, lo avvicino alle mie labbra e ne prendo una

“Me ne dai una anche a me?”
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N.A.
Alla fine, sotto vostra “richiesta” ho deciso di continuarla, ovviamente essendo nata come one shot l’inizio è molto veloce, spero vi vada bene lo stesso, cercherò di allungarla il più possibile, ho alcune idee in mente e vedo cosa riesco a fare.

Vi avevo detto che stavo lavorando anche ad un’altra storia, bene dimenticatelo, mi sta facendo schifo e non mi dà più stimoli quindi penso che lascerò perdere o che la riscriverò. Comunque per ora mi concentro su questa.

Accetto consiglio, critiche, correzioni e anche insulti tranquilli.
Ditemi se il mio modo di scrivere vi piace e se vorreste che cambiassi qualcosa.

Poi cercherò di impegnarmi per fare uscire ALMENO un capitolo al giorno, anche se ho la scrittura molto irregolare ci sono giorni dove scrivo venti capitoli e poi magari passo settimane senza scrivere neanche “A”.

Ad ogni modo, spero che il capitolo vi sia piaciuto, come potete vedere ho messo una canzone, lo farò in ogni capitolo, un po' per intensificare le vibes, un po' per farvi trovare (forse) delle canzoni nuove e farvi conoscere un po' il mio gusto musicale (stupendo ovviamente).

Infine vi ringrazio, non avrei mai immaginato che una cosa nata dal nulla potesse piacere così tanto. Ci vediamo (spero) domani. Grazie ancora

-iram.

su un tetto per una sigaretta- CLEXA FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora