pt.9 [Heart like Yours-Willamette Stone]

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Apro gli occhi e davanti mi ritrovo un muro completamente bianco, mi giro su me stessa e trovo un muro pieno di disegni, c’è Lexa, quella sera, con il suo accendino in mano e quel sorriso che mi ha ammaliata dal primo momento, poi c’è mia madre, in due disegni, nel primo mi porge una ciotola con dell’insalata, una normale sera prima della morte di papà, e poi nel secondo c’è lei con la cintura all’aria pronta a tirarmela addosso, sfioro il disegno con un dito e rivivo quel momento, sento di nuovo tutto il dolore che mi ha causato e una lacrima cade sulla mia guancia, poi di nuovo Lexa mentre si allena, con un top sportivo e piena di sudore

“Questo disegno non le rende giustizia per niente” sussurro

“Dici? È fatto molto bene” mi giro immediatamente “Ciao Clarke”
“Papà?”
“Devo dire che hai buon gusto, hai preso tutto da tuo padre”
“Ma-aspetta, sono morta?”
“No, bambina mia, certo che no”
“E allora come faccio a vederti?”
“Ho deciso io di venire da te, ora stai solo riposando, sei viva, anche se ci è mancato poco. Clarke, è la seconda volta, e poi cos’è questa cosa che fumi”
“Scusa papà, ti avrò deluso”
“No, io invece sono molto orgoglioso di te, sei diventata una donna, hai trovato qualcuno che ti rende felice e stai andando avanti nonostante tutto, ti ammiro molto”
“Beh, se sono qui non sono andata molto avanti”
“Tua madre ha esagerato, non sta molto bene, è impazzita e trova in te l’unico modo di sfogo. Non la sto per niente giustificando, la sto odiando per quello che ti ha fatto e per quello che ti sta facendo. Ti ho sentita al cimitero, non voglio che tu pensi che sia colpa tua Clarke, è stata un incidente, tu non lo potevi sapere o prevenire, quindi smettila di incolparti. E non ascoltare tua madre, sono molto contento che tu abbia trovato Lexa, è una brava ragazza, ti tratta bene e ci tiene a te”
“E tu come lo sai?”
“Io vedo tutto Clarke, sono sempre al tuo fianco”
“Questi disegni, cosa sono?”
“Sono i ricordi che hanno avuto più impatto nella tua vita, che sia positivo…o negativo, sono disegni perché il disegno è il tuo dono, da me sono fotografie”
“Per quanto dovrò stare qui?”
“Per quanto vorrai”
“E tu sarai qui?”
“Si, ma me ne andrò appena ti sveglierai”
“Quindi o mi sveglio e non ti vedrò più, o rimango con te”
“Esatto”
“Ma io come faccio a deci-” una voce ovattata, che conosco bene, mi interrompe
“Troverò il modo, non deve neanche più provarci a toccare la ragazza CHE AMO, ci siamo intesi Anya, quindi io vado”
“Lei mi ama?”
“Si Clarke, e sta per fare qualcosa di cui si pentirà, devi fermarla”
“Ma tu-”
“Io sono già andato, sono morto, lei è lì viva e ti sta aspettando, vai da lei Clarke, e non permettere a nessuno di separarvi, ti voglio bene bambina mia, ma devi andare”
“Ti voglio bene anche io, posso abbracciarti?” annuisce, corro tra le sue braccia, e posso giurare che mi sembrava tutto così vero, ma due secondi dopo il corpo di mio padre diventa polvere e tutto si fa nero, il nero delle mie palpebre, le apro e vedo Lexa sulla soglia della porta, con un borsone in mano, nella stanza c’è anche Anya che prova a fermarla e un Murphy molto confuso e con un naso rotto, perché ha il naso rotto? Vabbè ci penserò dopo, devo fermare Lexa, provo a parlare

“L-lexa r-resta c-con m-me” mi esce un sussurro, ma lei mi sente, perché si blocca e si gira, con lei mi iniziano a guardare anche gli altri due

“Vi lasciamo sole, intanto io chiamo Gus e gli dico che si è svegliata, andiamo John” e dopo questo escono dalla stanza chiudendo la porta, il mio sguardo torna su Lexa, i suoi occhi sono scuri, è arrabbiata?

“Mi dispiace Lexa”
“Di cosa ti dispiace esattamente, di avermi mentito, di non avermi avvisato o di aver provato ad ucciderti?” si è arrabbiata, come biasimarla
“Per tutto Lexa, mi dispiace per tutto”
“PERCHE’, PERCHE’ MURPHY? AVREI POTUTO ACCOMPAGNARTI AL CIMITERO”
“Non volevo che ti preoccupassi per me”
“Non volevi ch-MA TI SENTI QUANDO PARLI?”
“Lexa non urlare per favore”
“LEXA NON URLARE, MI CHIEDI ANCHE DI NON URLARE”
“Calmati, ti prego”
“SONO CALMA” certo, calmissima
“Puoi solo abbassare la voce, mi scoppia la testa”
“Ok, abbassiamo la voce, ma tu ci hai pensato a come potevo sentirmi io, se non ti fidi di me bastava dirlo”
“Lexa io mi fid-”
“NON INTERROMPERMI” cavolo fa paura quando si incazza “Ti ho trovata sdraiata nel TUO SANGUE, mezza morta nel bagno di casa nostra” ha detto casa nostra? “Ti ho tenuta stretta a me, per sentire se eri ancora viva, ti ho lavata e ti ho dato il mio cazzo di sangue PERCHE’ SENZA DI TE NON POSSO VIVERE CAZZO, poi vengo a scoprire che oggi è il fottutissimo anniversario di morte di tuo padre, che invece di andare a scuola sei andata al cimitero, che tua madre ti ha trovata e menata di nuovo e invece di chiamare me HAI CHIAMATO MURPHY CHIEDENDOGLI DI NON DIRMI NULLA”
“Non volevo che fossi in pensiero per me Lexa”
“IO SONO IN PENSIERO PER TE OGNI CAZZO DI VOLTA CHE NON TI HO CON ME, QUESTO LO CAPISCI? CAPISCI CHE SENZA DI TE IO NON CI POSSO STARE E CHE SEI LA PERSONA PIU’ IMPORTANTE DELLE MIA VITA? CAPISCI CHE POTEVO PERDERTI PER SEMPRE, LO CAPISCI?”
“LO SO, HO DETTO CHE MI DISPIACE”
“UN TUO ‘MI DISPIACE’ NON MI FARA’ DIMENTICARE LA SCENA DI TE MEZZA MORTA TRA LE MIE BRACCIA” mi sto zitta, lei inizia a piangere ed io con lei “VAFFANCULO CLARKE” esce dalla porta e la richiude sbattendola, inizio a piangere ancora di più, poi entrano Murphy e Anya, ma sentiamo che Lexa è uscita

su un tetto per una sigaretta- CLEXA FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora