pt.14 [Tha way I love you-yaeow]

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Mentre mi preparo per andare a quello strano incontro, mille domande mi girano per la testa, non riesco a rispondere a nessuna di queste e questa cosa mi fa imbestialire.

Sto cercando di allacciarmi i bottoni della camicia ma ho le mani che tremano per la tensione e la rabbia, tiro un cazzotto sul muro e sento il doloro espandersi per tutto il braccio “Brava la cogliona”, che cazzo di male, ora se dovesse succedere qualcosa non mi posso neanche difendere, un applauso a me stessa. Sento bussare

“Lex, tutto bene?”
“Si piccola, tranquilla” tutto bene un cazzo, mi sta pure uscendo il sangue dalle nocche
“Mi apri?”
“Un attimo” corro in bagno e cerco di sciacquarmi la mano, il sangue sembra fermarsi e vado ad aprire la porta nascondendo la mano “Eccomi, è successo qualcosa?”
“Non so dimmelo tu”
“No tutto ok, mi stavo preparando” lei entra in camera e ora sono fottuta, perché la mano la nascondevo dietro la porta, continuo a tenerla dietro la schiena

“Hai intenzione di uscire con la camicia sbottonata?”
“No, no me la stavo per abbottonare infatti”

mi continua a guardare, ha intenzione di rimanere qua? Credo di si, mi giro e cerco di nascondere la mano destra mentre provo ad allacciarmi e bottoni, oltre a farmi un male cane, la mano non ha smesso di tremare, si avvicina a me, fissa la mano senza dire niente, la prende e la bacia delicatamente, poi mi allaccia la camicia “Grazie” annuisce e si allontana, ma io la riavvicino a me e la abbraccio, smetto di tremare

“Fammi venire con te”
“No, te l’ho già detto devo andare da sola”
“E se ti succede qualcosa, non mi hai nemmeno detto chi è il tipo o la tipa che devi vedere”
“Mi so difendere e per ora non c’è bisogno che tu sappia altro, devi stare tranquilla ok? Non posso metterti in pericolo, starai qui con Anya e Raven ad aspettarmi, non dovrei neanche fare tardi, se entro mezzanotte non sono a casa mi venite a cercare ok? Anya sa dove sto andando”
“Perché Anya sa tutto ed io no”
“Perché conoscendoti tu verresti a cercarmi da sola, e non è quello che voglio”
“Se torni a casa, anche solo con un graffio, dormi sola per una settimana, sappilo” le sorrido e le bacio la fronte
“Devo andare, non mi aspettare sveglia che domani hai scuola, ciao piccola” le lascio al volo un bacio a stampo e esco di casa.

Entro in macchina e mi dirigo verso la vecchia palestra di Gustus, lì è dove ho iniziato a combattere e dove ho fatto il mio primo incontro, che per inciso ho vinto. Arrivo alle 23 precise e vedo che la porta è socchiusa, segno che qualcuno è già entrato. Scendo dalla macchina e mi incammino verso l’entrata.

“Lexa”

“Roan hai 5 minuti per spiegarmi come fai ad essere qui e che cosa vuoi da me”
“Credo che mi basteranno 10 secondi per attirare le tua attenzione, tu e Clarke siete in pericolo”
“Non capisco perché dovrei crederti”
“Secondo te come ho fatto a uscire, un tipo straricco ha tirato fuori me e Titus, ha fatto ritornare mia madre e ha contattato un’altra donna, di cui non ricordo il nome, e ha un piano per ucciderti”
“Perché me lo stai dicendo? Se questo facesse parte del piano”
“Te lo sto dicendo perché sono stufo di essere il cagnolino di mia madre, so che nei combattimenti sei più forte, era palese che non sarei mai stato in grado di ucciderti ecco perché ho continuato, ma questo, tutto questo è qualcosa di grande, troppo grande, e voglio aiutare te e la biondina.”

“Chi è il tipo straricco?”
“Non lo so, non si è mai fatto vedere e quando ci contatta modifica la sua voce, ma penso che sia qualcuno che ti conosce o comunque che ti vede spesso, sa a memoria i tuoi turni al bar, il suo obiettivo è Clarke”
“Non mi fido ancora, dimmi il piano”
“Purtroppo non lo so tutto, ad un certo punto mi ha mandato via, ti posso dire che la donna di cui non ricordo il nome ha il compito di prendere Clarke e portarla nel nostro luogo di incontro, io ho il compito di controllarla e controllare te, quando tu ti accorgerai della scomparsa di Clarke, la chiamerai e io ti dovrò rispondere, soprattutto devo controllare che tu non chiederai aiuto o che non denuncerai la scomparsa. Questo è quello che so, non posso dirti il luogo di incontro perché tu andresti li e io sarei morto, ma ti consiglio di contattare la polizia già da adesso, o comunque qualche investigatore privato, posso testimoniare, provare a fare delle registrazioni, ti aiuterò come meglio credi, ma non agire da sola, potrebbero riuscire a rigirare la frittata a far ricadere tutto su di te.”

su un tetto per una sigaretta- CLEXA FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora