pt.16 [Get you the moon-Kina,Snow]

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Riapro lentamente gli occhi e mi ritrovo in mezzo a quello che sembra essere del fieno legata con delle catene e con un pezzo di stoffa che mi blocca la lingua. In lontananza sento delle voci e sono sicura che una di quelle sia quella di mia madre.

“Brava, hai fatto quello che ti ho chiesto, ora aspettiamo Roan e poi puoi andare, ti richiamerò io per la fase finale” la voce sembrava più lontana, come se il proprietario non fosse veramente dentro al fienile ed era pure modificata al computer “La principessa si è svegliata” aspetta come ha fatto a vedermi, giro la testa in ogni angolo ma non vedo nessuno “Oh tranquilla, non sono lì, non ancora per lo meno, ho telecamere ovunque principessa, vedrò ogni tuo movimento, sappilo.”

“Eccomi capo”
“Roan, in perfetto orario, bravo, Abby puoi andare” ho avuto la conferma che quella era mia madre “Roan, il tuo compito lo sai, ora io ho altro da fare, devo uscire e svolgere delle faccende con Titus, lascio Clarke nelle tue mani, quando Alexandra chiama fammelo sapere” Alexandra sarebbe Lexa? Pensavo che fosse Lexa il suo nome, ok non mi sempre il caso di preoccuparmi di questo

“Certo capo”
Passa una mezz’oretta e Roan si avvicina a me, inizio ad agitarmi e a muovermi, le catene mi stanno facendo malissimo

“Clarke fermati ti prego” mi sussurra, ma che cazzo? arriva da me e mi toglie il pezzo di stoffa dalla bocca “Non voglio farti nulla ok, ho dovuto aspettare per essere sicuro che fosse uscito veramente, conoscendolo avrebbe parlato”

“Che cosa volete da me?”
“Io niente Clarke, devi fidarti di me ok? Ho parlato con Lexa, ho una cimice addosso, sto collaborando con lei e la polizia” si abbassa il collo della maglietta ed effettivamente c’era una cimice attaccata al suo petto
“Lei sta bene?”
“Per ora si, è lei che vogliono Clarke, tutti loro la vogliono uccidere”
“Anche tu vuoi ucciderla, da sempre, perché dovrei fidarmi”
“Non ho mai voluto ucciderla, ero sotto gli ordini di mia madre e durante gli incontri non avevo nessuna speranza, ma questo è troppo” veniamo interrotti dal mio telefono, Roan lo prende ed è lei

“Ora ti lascerò parlare con lei per un po', poi sarò costretto a scrivere al capo o noterà che c’è qualcosa che non va” annuisco e lui risponde per me “Lexa, hai 2 minuti per parlare con Clarke, poi dovrai fingere di essere sorpresa di tutto perché devo chiamare il capo”
“Va bene, grazie Roan”

“LEXA”
“Clarke, stai bene?”
“Si diciamo”
“Ti hanno fatto qualcosa, ti hanno picchiata?”
“No, mi hanno legata con delle catene ma nient’altro, possiamo fidarci di Roan?”
“Si, Clarke, scusami”
“Per cosa?”
“Ti ho mentito, l’altra sera mi ha chiamata lui, mi ha spiegato di questo piano e tutto quanto, speravo di avere qualche giorno in più per assicurarmi di proteggerti senza farti preoccupare ma invece è successo tutto così in fretta e ho permesso che loro ti facessero questo, scusami” la sua voce era tremante e bassa, si stava incolpando di tutto, ma come può incolparsi se è lei la vera vittima di tutto questo

“Lex tranquilla, non è colpa tua ok? Io sto bene, e ora che so che Roan è dalla nostra parte sono ancora più serena, tu piuttosto quando avevi intenzione di dirmi che il tuo nome è Alexandra?”
“Non avevo intenzione di dirtelo in realtà” sento che sta sorridendo
“E’ un bellissimo nome, credo che ti si addica parecchio”
“Non so, tu comunque non usarlo mai”
“Ok, Alexandra” la sento sbuffare e ridere allo stesso tempo, mi scappa un sorriso

“Ragazze scusate ma devo chiamare il capo”
“Roan un secondo, ascoltami Clarke, ce la faremo a cacciarti di lì, probabilmente tra un po' ti raggiungerò anche io, ne usciremo tutte e due sane e salve e continueremo la nostra vita insieme ok? Non ti lascio sola, sarò sempre con te, va bene?”
“Si Lexa, fate quello che dovete fare, Roan, rimettimi sta cosa in bocca” (a.n. di nuovo qui per dirvi di non pensare male).

su un tetto per una sigaretta- CLEXA FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora