pt.20 [Love Song-YUNGBLUD]

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Sono passate due settimane da quando io e Lexa siamo uscite dall’ospedale.

In questi giorni tutto è tornato alla normalità, se questa può essere considerata normalità.

Quelli che avevano azionato il piano per uccidere Lexa sono finiti tutti in carcere per tentato omicidio, per Bellamy con l’aggiunta di abuso sessuale ad una minore, ossia me, e per mia madre l’aggiunta di abuso fisico e psicologico verso la figlia, ossia sempre me.

Roan è stato premiato per aver collaborato e i suoi anni si sono ridotti da 10 a 5 come aveva già preventivato Kane, in oltre è rimasto in contatto con me e Lexa e lo andiamo a visitare una volta a settimana.

Per quando riguarda me, ho deciso di perdere un anno di scuola e sono entrata in terapia e grazie anche all’aiuto dei miei amici e della mia ragazza sto riuscendo ad affrontare i miei traumi, precedenti e successivi a quello che è successo nel fienile.

Lexa, incredibilmente, al contrario di quello che tutti pensavano, non è tornata ad essere dipendente dalle droghe, segno che quello che aveva fatto era stato veramente per salvarmi e non perché volesse. Ha parlato con Gustus e nonostante non riesca ancora a chiamarlo “papà” stanno cercando di avvicinarsi e raccontarsi quelle cose che si sono persi l’uno dell’altra in questi 19 anni.

Se vi state domandando perché 19, tranquilli non vi siete persi niente, ci sono io Clarke Griffin a dirvi che oggi, 3 Novembre, è il compleanno di Lexa, e fa proprio 19 anni.

Visto che con i nostri amici abbiamo festeggiato stanotte, oggi Lexa è tutta mia, e ho deciso che stasera andremo dove tutto e cominciato, sul nostro tetto.

Prenderò dei panini al mc e la benderò in modo che non possa sapere dove stiamo andando, l’unico problema è che non ho la patente e tra il cibo, il regalo e Lexa bendata non so come arrivare al tetto a piedi, quindi metto sù i miei occhi da cucciolo e vado a bussare alla porta di Anya che mi apre subito

“Clarke che ti-”
“Shhh abbassa la voce sennò Lexa ti sente, posso entrare?”
“Se proprio devi” entro in camera sua e chiudiamo la porta “Li conosco quegli occhi e con me non funzionano quindi dimmi che ti serve e finiscila” ok, Anya non è Lexa, bene, tolgo gli occhi da cucciolo
“Hai da fare stasera?”
“Dipende”
“Anya sono seria, mi serve qualcuno con la macchina che possa accompagnare me e Lexa al tetto”
“Non potete andare a piedi?”
“No perché Lexa sarà bendata e io devo portare il cibo e il regalo, che tra l’altro tengo nascosto qui quindi sai di cosa di tratta, ti pregoooo, è il suo primo compleanno che passiamo insieme voglio farle una sorpresa, se vuoi ti pago” alza un sopracciglio “Si lo so mi state mantenendo voi, quindi i soldi che ti darei sarebbero comunque tuoi, dimmi qualcosa che posso fare in cambio”
“Lavi i piatti anche durante i miei turni per due settimane”
“Affare fatto”
“Bene” ci stringiamo le mani e poi esco dalla sua camera contenta per aver ottenuto quello che volevo.

Quando entro in camera di Lexa, che alla fine è anche la mia, la trovo sdraiata sul letto che guarda video di gattini su Instagram, mi dirigo nel suo armadio e le preparo i vestiti per stasera, voglio che tutto sia simile a quella sera, ma lei non lo deve sapere, e se le dicessi che voglio uscire con lei, si metterebbe sicuramente qualcosa di elegante, cosa che non voglio.

“Koala che fai?”
“Ti preparo dei vestiti” neanche mi giro per quanto sono concentrata, ma poi salto in aria quando sento le sue mani sui miei fianchi e il suo mento sulla mia spalla
“Perché mi prepari dei vestiti?” dice lasciandomi dei piccoli baci sul collo
Prendo un jeans nero, una felpa verde foresta, che si abbina ai suoi occhi e la sua giacca di pelle, mi giro, la bacio e le porgo i vestiti “Stasera usciamo” poi mi stacco dal suo abbraccio e mi butto di schiena sul letto
“Ma non sono troppo semplici questi vestiti per uscire?”
“No, vanno bene quelli”
“Ooook” li posa sulla sedia della sua scrivania e poi si sdraia vicino a me, anche lei di schiena, sul letto “Dove andiamo?”
“Sorpresa”
“Daaiii un indizio?”
“Nope”
“Andiamo al lago?” scuoto la testa “Al parco?” di nuovo “Cinema?” la guardo come a dire ‘fai sul serio’ “E allora doveeee?”
“Lo scoprirai esattamente tra” prendo il mio telefono “3 ore” fa il broncio e poi realizzo “ASPETTA 3 ORE, HO SOLO 3 ORE”
“Che devi fare?”
“Prepararmi, cazzo non ce la farò mai”
“Piccola hai 3 ore, lo hai detto te, è un casino di tempo”
“UN CASINO????’ E’ POCHISSIMO, vado nell’altra camera a prepararmi, a dopo” mi abbasso le do un bacio e sotto il suo sguardo scioccato esco dalla camera e vedo in quella che era camera mia, e che adesso è la camera dove tengo i miei vestiti e dove mi preparo quando dobbiamo uscire.

su un tetto per una sigaretta- CLEXA FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora