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Dopo poco Gwen arrivò alla villa di Duncan. Trovando il cancello aperto entrò e corse a suonare il campanello.

La porta si aprí praticamente subito e la ragazza entrò dentro senza aspettare una parola dal padrone di casa.

Intanto una macchina nera si era parcheggiata davanti alla grande villa e, nascosto tra alcune siepi, Trent osservava la scena.

Annotò qualcosa sul suo taccuino e scattò qualche foto alla sua collega in compagnia del punk.

<che ci fai ancora qui Gwen?> si chiese fra se e se.
Vedere per la seconda volta Gwen in compagnia di quel tizio lo faceva bruciare di rabbia. Come aveva potuto, la sua collega, non calcolare minimamente le sue attenzioni e andare da quel mezzo criminale?!
<questa storia mi puzza...> continuò rimettendo in moto la macchina.

Sapeva benissimo cosa doveva fare a questo punto...

Nel frattempo Gwen si era fatta largo nel salotto di Duncan camminando freneticamente avanti e indietro.

<a cosa devo questa visita?> chiese lui confuso dal comportamento della ragazza.
Lei era visibilmente agitata. Fremeva nel fargli le sue mille domande ma allo stesso tempo non riusciva a calmarsi.

Aveva letteralmente assistito ad un crimine assurdo quanto grave! Nessuno poteva eliminare i file della polizia! E lei aveva visto mentre il fatto avveniva! Ma non lo aveva detto a nessuno!

In qualsiasi caso sarebbe finita nei casini... però aveva bisogno di alcune risposte.

<Gwen?> il ragazzo cercava di richiamare la sua attenzione, ma lei non gli dava ancora retta.
<Gwen?!>
<ah! Si! Ecco...>
<che è successo? Sei strana... devo preoccuparmi?>
Gwen fece un bel respiro e tornò a guardare seria il ragazzo.
<tu... tu ieri mi hai parlato di un certo Mike no?>

Lo sguardo di Duncan si allarmò sentendo quel nome.

<quindi?> rispose lui cercando di mantenere la calma.
<beh vedi ecco... io ho fatto delle ricerche e...>
Lui la fermò alzando una mano.
<aspetta Gwen, andiamo a sederci. Vuoi da bere?>

Era visibilmente preoccupato nel parlare di Mike e non lo nascondeva alla ragazza.

I due si sedettero e Duncan portò due bicchieri di Burbon.
Poi fece segno a Gwen di continuare.

<allora, ho fatto delle ricerche sul suo conto nel computer in centrale. Ho sfogliato tutti i fascicoli digitali della polizia di stato ma niente! Di sto tizio nemmeno l'ombra!>

Duncan la fissava curioso. Rimase sorpreso nel sentire che non ci fosse niente sul suo conto. Sapeva benissimo che cosa aveva fatto... era impossibile che non fosse stato schedato come pericolo pubblico...

<all'inizio avevo pensato che tu mi avessi mentito e stavo già pensando ad un modo per ammazzarti...>
<che? Credi davvero che ti mentirei mai?> la interruppe lui facendole un'occhiolino divertito.
<ahhhh... fammi continuare! Quindi, non volendo ammettere a me stessa di essermi fatta prendere in giro da uno come te ho continuato a cercare qualcosa fino a quando ho notato qualcosa di strano...>

Raccontò a Duncan di quello che aveva visto. Dei file cancellati e il resto...

<e adesso nella cartella di questo Mal non c'è più nulla. È stata completamente cancellata. Eliminata!> puntualizzò lei mettendo enfasi nelle sue parole.
<e quindi? Io che c'entro? Chi è questo Mal?>
<vedi... ho letto qualcosa prima che tutti i file venissero eliminati. Molte delle cose che ho letto mi hanno ricordato la tua descrizione di quel Mike...> lo sguardo di Duncan, che nel frattempo si era rilassato, tornò ad allarmarsi.

Gwen prese il suo telefono e fece vedere la foto di quel Mal al punk.

<è lui Mike?> chiese con voce tremolante.

Duncan sbiancò di colpo. Gwen lo notò subito. Non sapeva se fosse un bene o un male il fatto che Duncan lo abbia riconosciuto... tutta questa storia non premetteva niente di buono.

Il ragazzo annuì lentamente.

<Gwen... è meglio che lasci perdere. Non hai idea di cosa possa fare quello. Non vorrei che...>
<ma il mio lavoro è acciuffare i cattivi! E lui, se è un pericolo pubblico, deve essere arrestato! Io devo...>
<NO GWEN! Lascia perdere è troppo pericoloso! Non avrei mai dovuto parlarti di lui...>

Gwen osservò lo sguardo di Duncan abbassarsi al pavimento. Non se lo sarebbe mai aspettato di vederlo così. Sembrava spaventato e sembrava aver perso la fiducia in se stesso che mostrava sempre.

<perché dici questo?> gli chiese tranquilla.
<vedi... non vorrei ti accada qualcosa, soprattutto per colpa mia.>

Gwen si sorprese nel sentire le sue parole. Si stava preoccupando per lei? Per una ragazza che aveva conosciuto solo due giorni prima con cui non aveva praticamente nessun legame, a parte i loro "trascorsi" post bevuta...

La ragazza arrossí lievemente, mise una sua mano calda sul ginocchio del ragazzo attirando la sua attenzione. Gli sorrise e cercò di tranquillizzarlo.

<hey tranquillo. Cosa vuoi che mi accada? Questo Mike non sa nemmeno della mia esistenza...>
<si ma...> cerco di dirle qualcosa ma lei lo fermò.
<ne parlerò col mio capo è lascerò fare a chi ha più esperienza. Okey?>

Duncan si tranquillizzò e le sorrise a sua volta. Gli mancava una figura che riuscisse a farlo divertire e tranquillizzarlo nello stesso momento.
Il volto convinto e tenero di Gwen era abbastanza buffo, ma allo stesso tempo era adorabile.

A rompere il silenzio tra i due ragazzi che si guardavano negli occhi fu Gwen. Distolse lo sguardo dagli occhi azzurri di Duncan cercando di nascondere il suo imbarazzo.

<io... credo che centra qualcosa con la rapina alla banca di stato... e con tutto il casino che si è creato attorno> affermò convinta.
<credi che ci sia lui dietro tutto questo?>
<beh, hai detto che è da molto tempo che non si fa più vedere... avrà avuto tutto il tempo per ideare una cosa del genere!>
Duncan la guardò pensieroso.
<si hai ragione... ha senso... ma adesso che tutti i file su di lui sono stati eliminati come farai a scoprire qualcosa di più?>
<dannazione... vero... sono riuscita a fare qualche foto allo schermo del computer... non è molto ma magari col tuo aiuto potrei saperne di più>
<pffff non aiuto gli sbirri> disse lui facendo spuntare uno sguardo di sfida sul suo volto.
Gwen lo guardò male ed incrociò le braccia al petto: la sua posizione autoritaria. Non molto autoritaria agli occhi di Duncan.
<me la devi una mano. Guarda in che casino mi hai cacciata!>
<mmmm... lo faccio solo perché non posso dire di no ad un visino grazioso come il tuo...> Gwen arrossí per il complimento ma scosse la testa in segno di disappunto facendo ridere il ragazzo.

<chi è che ha scritto il fascicolo su Mal?> chiese Duncan. Gwen guardò velocemente le sue poche foto sperando di aver catturato la firma del detective che ha seguito quel caso.
Un colpo di fortuna finalmente...
<un certo detective Hatchet... mmm mi sembra di averlo già sentito questo nome...> Gwen inizio a massaggiarsi le tempie cercando di ricordare dove avesse sentito quel nome.

<Chef Hatchet, stimato detective a capo di molti casi importanti, andato in pensione 4 anni fa...> lèsse Duncan sul suo telefono avendo cercato il nome del detective su internet.
<ahhhh che cazzo! In pensione?! Addio speranze di saperne qualcosa...>

Duncan la guardò rattristarsi e le si avvicinò mettendole una mano sulla spalla. Fece per dirle qualcosa ma il campanello lo interruppe.

Non aspettava altre visite oltre a Gwen... chi poteva essere?!

Sia lui che Gwen guardarono verso la porta allarmandosi.

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