capitolo 3

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795 parole

"Allora...sono cresciuta con la mia famiglia fino a 10 anni, poi un demone durante la notte è venuto a casa nostra e ha ucciso tutti tranne me..." dissi abbassando il capo.
Non avevo mai raccontato a nessuno della mia storia, forse perché non avevo amici...o forse perché...argh non lo so.
Ormai loro sono la mia famiglia...giusto...?
Mi posso fidare di loro?  ahh non so!

"Assomiglia molto alla storia di Tanjiro Kamado...sai?" Mitsuri interruppe i miei pensieri dicendo ciò.
"Tanjiro Kamado...?" chiesi.
è il ragazzo che ho incontrato prima vicino ai fiori di glicine.
"Mh lo conosci?" mi chiese Shinobu  intervenendo.
"Tanjiro...? Uhm no, in verità no" dissi un po' imbarazzata
Mi guardai intorno per guardare tutti i pilastri e notai sempre quel ragazzo strano sull'albero...con la benda sopra agli occhi.
"Che guardi?" chiese il ragazzo con il serpente.

"U-uhm i-io?" arrossì dall'imbarazzo.
Giusto, ho a che fare con i pilastri, se ne accorgono se li guardo!
"Si proprio tu" rispose.
"Mi stavo guardando intorno..." trovai una scusa pronta e plausibile.
Kirimasu si era distaccato da me e svolazzava tra i pilastri esaminandoli dall'alto al basso.
"Allontana questa bestiaccia da me" disse Obanai con un tono di disprezzo.
"EHY non ti permettere"
sentivo tutta l'energia dentro di me attraversarsarmi le vene, cavolo devo calmarmi...
"Sennó?" quest'ultimo lo usò come provocazione.
Il mio cuore batteva a mille, sentivo i piedi che si distaccavano dal terreno, stavo volando a pochi centimetri dal suolo.

"oi!" Giyu esclamò posandomi la sua katana sulla mia spalla, in modo da spingermi di nuovo a terra.
Tornai in me una volta che i miei piedi toccarono di nuovo terra.
"Uhm tutto qua?" Chiese Obanai.
Non posso picchiarlo, non posso picchiarlo, non posso, aahh.
"Bambini, Bambini, non fate così ahaha" disse Shinobu per poi aggiungere quella sua lieve risata.

E da li, una ragazza sbucò da dietro l'angolo, aveva i capelli lunghi e neri con un fermaglio a forma di farfalla, con un haori lungo di colore bianco, rosso e giallo.
"Shinobu...che succede?" una voce femminile e infantile uscì dalla bocca di quella ragazza.
"Kanao, che ci fai qua?" Rispose Shinobu.
"Uhm" rispose la ragazza per poi aggiungere "Sei un nuovo pilastro?" riferito a me palese.
"Si, piacere, T/n T/c" risposi fredda avvicinandomi a lei.
"Sei veramente molto bella..." Kanao si complimentó.
"Ahah ti ringrazio, piccola"

Mi sentivo osservata, tutti i pilastri mi guardavano da dietro, compreso Shinobu e Obanai.
"Il tuo respiro?" Rivolto a Kanao.
"Come quello di Shinobu, respiro degli insetti" mi guardò negli occhi.
"Oh capisco" risposi.
Nel mentre Shinobu si avvicinò, affiancandosi a me.
"Il tuo...?" Mi chiese Kanao.
"Respiro delle tenebre" risposi.
"Ooh." esclamò la ragazza.

Così rimasimo a parlare del più e del meno con la ragazzina e gli altri pilastri, tranne Obanai e Giyu, quelli più freddi. Mi sentivo così bene con loro, quell'aria così familiare.

E si fece sera, tra chiacchiere e discorsi si fecero le 10 di sera, il classico orario di quando vanno a dormire i pilastri.

Quasi ogni pilastro andò nella sua rispettiva camera tranne me e Giyu, lo trovai fuori nel ruscello vicino le mura.
"Giyu?! Che ci fai qui?" chiesi avvicinandomi a lui.
Sentivo di sottofondo il rumore del ruscello che scorreva senza fermarsi e le luci lontane di qualche villaggio.
"Uhm, T/n" rispose girando il capo verso di me.
"Che ci fai ancora sveglio?"
"Pensavo, come al solito, e tu?
"Oh, passavo di qui..."
"Dove andavi?"
"Esploravo la zona" risposi.
"Capisco; Come ti trovi?"
"Ahh tutto bene, ti ringrazio"
nel mentre mi sedetti accanto a lui.
"Se viene un demone posso fidarmi?"
"Ahahahaha sì"
E restammo in silenzio, un silenzio bello, un silenzio che bastava per comunicare, come se i nostri respiri bastavano, insomma ci capivamo, eravamo simili infondo, no?
Insomma, sto bene con lui, magari puó nascere una bella amicizia, lo spero!
E restammo tutta la notte a guardare le stelle, la natura e l'acqua del fiume che scorreva.
Non avevamo sonno, o almeno, io no, ero carica, ero energica ma allo stesso tempo non lo dimostravo.
Ero persa nei miei pensieri e riflettevo sull'essere riuscita a raggiungere gran parte dei miei obbiettivi, ero così fiera di me, orgogliosa di quello che sono diventata, ma a interrompere i miei pensieri furono dei passi, di sandali tipici giapponesi, ahh chi poteva essere? meglio tenersi pronta con la katana.
E infatti mi alzai mentre Giyu stava ancora immobile, io ero allarmata con la mia katana che stringevo tra le mie mani.

"EHY! Chi è?" dissi allarmata rivolgendomi ai passi che provenivano dalla foresta di bambú.

spazio autrice
super suspance per i miei carissimi lettori, spero che vi stia piacendo come sto sviluppando la storia, buona notte amici<3

-Cate :)))

Obanai Iguro x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora